Fitosanitario e difesa delle produzioni

Stato d'avanzamento del progetto di lotta biologica

Lotta biologica alla cimice asiatica con il Trissolcus japonicus: stato d'avanzamento

Maggio 2024

Lotta biologica alla cimice asiatica: fasi di progetto e primi risultati

Quattro anni sono passati dall’inizio del progetto di lotta biologica alla cimice asiatica, con l'impiego dell'antagonista naturale Trissolcus japonicus, una minuscola vespina assolutamente innocua per l'uomo e per gli animali, comprese le api, che proviene dall'Asia, dalle stesse zone da cui arriva la cimice asiatica. Nonostante venga comunemente chiamato vespa samurai, il Trissolcus japonicus è un insetto che si nutre di polline e nettare e non punge, in quanto usa il suo ovopositore soltanto per ovideporre le proprie uova in quelle di cimice asiatica, parassitizzandole.

Il progetto, partito nel 2020 con una durata inizialmente triennale e poi prorogato di un ulteriore anno, con un programma definito dal “Tavolo Tecnico Cimice asiatica”, su incarico del Comitato Fitosanitario Nazionale, ha coinvolto diverse regioni dell’Italia settentrionale, le quali hanno eseguito le azioni previste dal progetto impiegando modalità comuni e basandosi sullo Studio del Rischio realizzato dal CREA-DC ed approvato dal MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica).

Gli obiettivi del Progetto nazionale di lotta biologica
Nelle aree di origine delle due specie, la vespa samurai è il principale nemico naturale della cimice asiatica, che pertanto non arriva mai ai livelli di popolazione e di dannosità che raggiunge nei nostri areali. L’obiettivo del progetto è stato quello di favorire l’introduzione di T. japonicus e il suo insediamento nei nostri ambienti, arrivando alla creazione di un nuovo equilibrio ecologico, che consenta di limitare la crescita esponenziale delle popolazioni di cimice asiatica e la sua dannosità. Tutte le attività del progetto sono state realizzate con l’intento di ridurre al minimo possibili effetti indesiderati sull’ambiente; per questo motivo, ad esempio, l’allevamento in laboratorio della vespa samurai è stato eseguito esclusivamente su ovature di cimice asiatica, in modo da ricevere un imprinting che la indirizzasse nella ricerca soltanto delle ovature deposte dalla cimice asiatica.

Dove e' stata rilasciata
La vespa samurai è stata rilasciata nel 2020 e 2022 in 300 siti di lancio, mentre nel 2021 e 2023 in 100 siti. I siti di rilascio sono stati individuati lungo i corridoi ecologici della Regione (aree verdi lungo i fiumi, boschetti, ecc…), collocati in zone limitrofe alle principali aree frutticole. Nel complesso, sono stati rilasciati circa 176.000 individui nei 4 anni di progetto per un totale di 1600 lanci eseguiti.

Primi risultati ottenuti
Nei quattro anni di lanci della vespa samurai sono stati eseguiti osservazioni e campionamenti volti a valutare l’insediamento dell’antagonista naturale ed eventuali effetti indesiderati su insetti non target. Fino al 2021 altre specie di parassitoidi autoctoni (Anastatus bifasciatus ) ed esotici ( Trissolcus mitsu kurii ) erano prevalenti nel nostro territorio. Tuttavia, già a partire dal 2022, la loro presenza è stata superata da quella della vespa samurai. Infatti, nel 2023, T. japonicus risulta avere una percentuale di parassitizzazione del 14,23%, seguito da quella di A. bifasciatus (8,93%) e T. mitsukurii (1,93%). Trissolcus japonicus ha mostrato un costante e significativo incremento nel tempo e il suo ritrovamento è stato rilevato anche in siti distanti più di 1,5 km dai siti di rilascio, facendo denotare come questo nemico naturale della cimice asiatica sia in grado di spostarsi e di insediarsi nel nostro territorio. In alcuni siti T. japonicus ha raggiunto percentuali di parassitizzazione del 45% ed è sperabile che nel prossimo futuro il suo impatto sulle uova possa registrare un ulteriore incremento. Inoltre, dalle osservazioni di campo si è notato un effetto quasi nullo di T. japonicus su altre specie autoctone di cimice, evidenziando un basso impatto dell’antagonista naturale nei nostri ambienti.
Anche se i dati mostrano un promettente insediamento dell’antagonista naturale, è prematuro stabilire con certezza le tempistiche di riduzione consistente della popolazione di cimice asiatica e dei danni causati alle produzioni regionali.

2024: continua il monitoraggio
I dati raccolti nei 4 anni di lancio hanno dimostrato il ritrovamento e l’insediamento nella nostra regione della vespa samurai, anche in aree situate a distanza dai siti di rilascio. In virtù di queste osservazioni di campo, nel 2024 non verranno eseguiti ulteriori lanci, ma si continuerà a monitorare l’attività dell’antagonista naturale e il suo impatto, come previsto al momento ell’autorizzazione all’avvio del progetto di lotta biologica. Infatti, il programma definito dal “Tavolo Tecnico Cimice Asiatica” e approvato dal MASE prevede la continuazione del monitoraggio di T. japonicus per i successivi 5 anni dall’ultimo anno di rilascio.

Lotta alla cimice asiatica - locandina maggio 2024 (pdf368.86 KB)


14 luglio 2023

Quarto anno di lanci in Emilia-Romagna

Anche nel 2023 è proseguita nelle aree frutticole dell’Emilia-Romagna la lotta biologica alla cimice asiatica (Halyomorpha halys) mediante l’introduzione del suo antagonista Trissolcus japonicus (meglio conosciuto come “vespa samurai”). Quest’anno, nel programma autorizzato dal MASE con decreto del 16-06-2023, sono previsti per la nostra regione 100 siti di introduzione in cui si prevede di realizzare i consueti due lanci dell’insetto utile (ogni lancio è costituito da 100 femmine di vespa samurai e da 10 maschi).
In questi giorni si è completata la prima parte del lavoro ed è stato effettuato il primo lancio in tutti i 100 siti programmati. Il secondo lancio partirà fra pochi giorni in coincidenza con la presenza di ovature della cimice asiatica.
Il progetto triennale di lotta biologica alla cimice asiatica (2020-2022) autorizzato in deroga dal Ministero dell’Ambiente (ora MASE) è terminato lo scorso anno. Solo nell’ultimo anno di attività sono stati realizzati 665 siti di rilascio dell’Agente di Controllo Biologico nel nord Italia e 300 di questi erano sul territorio della nostra regione. Al termine dei tre anni ci sono dei segnali positivi in termini di minori presenze di cimici asiatiche nell’ambiente, ma la lotta a questa specie esotica non è ancora vinta, per cui si è deciso di continuare la campagna di lanci in modo da facilitare la diffusione e l’ambientamento del T. japonicus in tutte le aree agricole della Pianura Padana, accelerando il processo di riequilibrio ambientale.


15 giugno 2022

Terzo anno di lanci in Emilia-Romagna

E' ripartito il progetto di lotta biologica alla cimice asiatica, con l'impiego del suo antagonista naturale, Trissolcus japonicus meglio noto come «vespa samurai». 

Quest’anno la vespa samurai verrà rilasciata in 300 punti distribuiti lungo i corridoi ecologici della Regione (aree verdi, lungo fiume, boschetti, ecc.). Tutti i punti di introduzione saranno riconoscibili per la presenza di un cartello informativo che verrà tolto a fine agosto. Complessivamente durante i rilasci verranno liberati 66000 insetti, che si aggiungono agli 88000 lanciati nel biennio precedente. Al termine dei lanci dell'anno in corso, nei tre anni di attività, nella sola Emilia-Romagna, saranno stati realizzati in totale 700 lanci, distribuiti nei corridoi ecologici limitrofi alle principali aree frutticole.

I primi risultati ottenuti

Ogni anno l’autorizzazione ai rilasci della vespa samurai è stata rinnovata dal Ministero per la transizione ecologica sulla base dei risultati ottenuti dalle osservazioni scientifiche che ne hanno verificato l’insediamento sul nostro territorio, ma anche l’assenza di effetti indesiderati nei confronti dell’ambiente e di altre specie di organismi non dannosi.

Nei primi due anni di indagine la vespa samurai è stata ritrovata in quasi tutti gli ambienti in cui è stata introdotta; inoltre, nei rilievi effettuati, è stata rilevata la presenza in campo di diverse specie di parassitoidi sia autoctoni (Anastatus sp.) che esotici (Trissolcus mitsukouri) la cui azione si affianca a quella della vesta samurai. L’insieme di questi organismi utili che si stanno diffondendo seguendo l’esplosione delle popolazioni della cimice asiatica, ha attaccato il 38,7% delle ovature di cimice asiatica e il 17,9% delle sue uova.
Gli effetti della lotta biologica cominciano ad essere visibili ma è molto difficile fare previsioni sui tempi necessari per ottenere un consistente ridimensionamento delle popolazioni di cimice asiatica.
Valutando esperienze simili e le previsioni dei ricercatori, è ragionevole prevedere che nei prossimi 3-4 anni, assisteremo ad un progressivo aumento della parassitizzazione delle ovature che dovrebbe portare ad una riduzione dei danni alle colture.

7 luglio 2021 Dopo il primo anno di immissione della vespa samurai, che ha dato risultati incoraggianti, e il rinnovo dell’autorizzazione ministeriale per la prosecuzione del programma di lotta biologica, ha preso il via la campagna 2021 con il rilascio dell’antagonista della cimice asiatica, Trissolcus japonicus.

Il nuovo Programma nazionale di lotta biologica alla cimice asiatica 2021 interessa cinque Regioni: oltre all’Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e le due province autonome di Trento e Bolzano. In Emilia-Romagna sono previsti 200 lanci in 100 siti individuati nei corridoi ecologici limitrofi alle zone frutticole, per un totale di 22 mila vespe samurai immesse nell’ambiente.

I risultati del 2020

Dopo la campagna di lanci 2020, la vespa samurai è stata ritrovata in tutto il territorio regionale, seppure con percentuali variabili a seconda delle zone. Si tratta di un risultato molto importante in quanto l'obiettivo del primo anno di lotta biologica era quello di verificare l’insediamento della vespa sul territorio regionale, in modo da iniziare quel processo di riequilibrio ecologico che dovrebbe dare respiro alla nostra frutticoltura.

Accanto al promettente risultato ottenuto dal progetto di lotta biologica, il dato più rilevante è stato l’elevata percentuale di parassitizzazione naturale delle ovature di cimice asiatica, dovuta all’attività di un complesso di specie di parassitoidi oofagi, sia autoctone come Anastatus bifascitus e A. sinicus, ma anche esotiche come Trissolcus mitsukurii, la cui attività si è sommata a quella ancora iniziale della vespa samurai.

In termini numerici gli esiti 2020 del programma nazionale sono riassumibili in due dati: le ovature parassitizzate (parzialmente o totalmente) sono state
- da vespa samurai l’8,1% di quelle raccolte
- considerando anche tutti gli altri parassitoidi naturali si arriva al 38,7%
Con il primo anno trova conferma l’innocuità della vespa samurai in primis per l’uomo, ma anche per l’ambiente: le specie diverse dalla cimice asiatica (non target) in coerenza con l’originario studio di analisi del rischio, non sono risultate interessate dall’azione del parassitoide.

Purtroppo il potenziale biotico della cimice è ancora molto elevato: per avere un’efficacia significativa la parassitizzazione deve crescere per permettere il riequilibrio auspicato della popolazione del fitofago. In questi giorni i monitoraggi in campo della cimice, diversamente dal 2020 quando l’andamento climatico avverso l’aveva contenuta, stanno rilevando una situazione problematica con tante catture, anche se a macchia di leopardo nel territorio; a questo si aggiunge il problema che in alcune aree ci sono pochi frutti a causa delle gelate tardive e anche poche punture potrebbero fare percentualmente danni molto gravi.

2 ottobre 2020 In questi giorni il Servizio Fitosanitario regionale ha iniziato la raccolta delle cimici adulte che vanno ad invernarsi, necessarie per ricostituire quella dotazione di adulti che, la prossima primavera, potranno dare corso all’ovideposizione controllata in laboratorio, indispensabile per le future strategie di immissione di controllori naturali.

A seguito dei lanci, per valutare i risultati ottenuti con la campagna di lotta biologica sono state raccolte in Emilia-Romagna oltre 1300 ovature di cimici, la maggior parte delle quali sono di H. halys.
La gran parte di queste ovature è stata raccolta durante i rilievi realizzati a fine lancio, che hanno l’obiettivo di verificare l’insediamento del Trissolcus japonicus nei nostri territori e i suoi effetti sull’ambiente e su eventuali altre specie di cimice non target.
In attesa di poter analizzare i risultati delle verifiche di laboratorio in corso, le prime evidenze sono di elevate presenze di parassitoidi nelle ovature raccolte, elemento giudicato molto positivamente in quanto indicatore di come si stia faticosamente ristabilendo un equilibrio naturale tra l’insetto dannoso e i suoi antagonisti naturali.

30 luglio 2020 Si è conclusa, come da programma, la campagna di lotta biologica alla cimice asiatica basata sui lanci del Trissolcus japonicus (cosiddetta “vespa samurai”), un minuscolo parassitoide oofago originario delle stesse zone da cui proviene la cimice.

Nel periodo fra giugno e luglio sono stati effettuati due lanci in 300 siti regionali, distribuiti lungo corridoi ecologici (siepi, aree verdi, boschetti, ecc). I siti di lancio sono stati individuati secondo criteri precisi, utilizzando soprattutto le aree naturali in modo da garantire la sopravvivenza e la diffusione degli insetti utili.
L'obiettivo di questo primo anno, infatti, è di riuscire ad insediare uniformemente la vespa samurai sul territorio regionale in modo da iniziare quel processo di riequilibrio ecologico che potrebbe dare respiro alla nostra frutticoltura. 
In ognuno dei 300 punti georeferenziati e indicati da un apposito cartello, sono stati effettuati i previsti due lanci, in corrispondenza dei due picchi di presenza delle ovature della cimice asiatica. Il primo lancio è stato effettuato tra il 15 e il 30 giugno, il secondo lancio dal 15 fino alla fine di luglio. In ogni lancio sono stati liberati circa 100 esemplari adulti femmina di T.japonicus e 10 adulti maschi per un totale di 66.000 insetti (vedi tabella 1).

Tabella 1Ripartizione dei siti sul territorio regionale

PROVINCIA N. SITI PER PROVINCIA N. INSETTI DISTRIBUITI
Piacenza 9 1.980
Parma 10 2.200
Reggio-Emilia 17 3.740
Modena 65 14.300
Bologna 46 10.120
Ferrara 52 11.440
Ravenna 60 13.200
Forlì-Cesena 33 7.260
Rimini 8 1.760
TOTALE 300 66.000

Per realizzare i lanci sul territorio dell’Emilia-Romagna, oltre al Servizio Fitosanitario regionale e al Consorzio Fitosanitario di Modena, che si sono occupati del coordinamento e dell’immissione nell’ambiente, hanno collaborato al progetto anche le Università di Bologna e di Modena e Reggio Emilia,  e i tecnici delle principali OP ortofrutticole. Tutta l’attività di produzione della vespa samurai, partendo dalle cimici asiatiche raccolte durante l’inverno, è stata svolta dall’Università di Bologna, dall'Università di Modena e Reggio Emilia e da due laboratori privati: il Centro Agricoltura Ambiente e Agri 2000, mentre i tecnici delle OP hanno collaborato fattivamente alla fase logistica di realizzazione dei lanci.

Il lavoro per quest’anno non è ancora terminato. Parallelamente all’attività di lancio, l’autorizzazione arrivata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare prevede anche l’esecuzione di numerosi rilievi nei punti di lancio della vespa samurai con l’obiettivo di verificare l’insediamento della specie e i suoi effetti sull’ambiente e su eventuali specie non target.
Questi rilievi verranno eseguiti nelle prossime settimane in 33 dei 300 siti di lancio realizzati, seguendo un protocollo condiviso a livello nazionale. Anche in questo caso il lavoro verrà svolto con la collaborazione dei ricercatori delle Università di Modena-Reggio e di Bologna, che in particolare hanno in carico due aree, rappresentative del territorio regionale, dove verranno condotte indagini scientifiche di dettaglio per verificare, oltre all’insediamento nell’ambiente della vespa samurai, la sua capacità di spostamento sul territorio e la sua efficacia di parassitizzazione.

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14 luglio 2020. E' iniziata la seconda fase di lanci di Trissolcus japonicus nei 300 siti individuati in regione Emilia-Romagna. Il protocollo prevede infatti un secondo giro di distribuzione nei luoghi dove è stato effettuato il primo lancio, al fine di rafforzare l'inoculo dell'insetto e la sua capacità di raggiungere e parassitizzare quante più ovature possibili di cimice asiatica.

Al termine del secondo lancio, atteso alcune settimane, è previsto a fine agosto l'esecuzione dei rilievi per verificare quante ovature sono state parassitizzate.

30 giugno 2020. Si è conclusa, come da programma, la prima fase del progetto regionale di contrasto alla cimice asiatica tramite lotta biologica con il Trissolcus japonicus.

Sono stati effettuati n. 300 lanci in altrettanti siti in regione, distribuiti lungo i corridoi ecologici. In ogni punto si prevede di effettuare due lanci, in corrispondenza con i due picchi di ovature della cimice: il primo è stato effettuato tra il 15 e il 30 giugno, il secondo lancio verrà effettuato nella 2° metà di luglio. Prima e dopo i lanci vengono effettuati monitoraggi entomologici per verificare l’avvenuto insediamento.

15 giugno 2020. E' partito il programma di lotta biologica alla cimice asiatica con il lancio delle prime 110 vespine samurai (Trissolcus japonicus) nelle campagne di Campogalliano (Mo).

Il programma proseguirà nelle prossime settimane con il lancio di circa 66.000 insetti, in 300 siti individuati in regione, all'interno di corridoi ecologici (siepi, aree verdi, boschetti, ecc) dove l'insetto non è disturbato e può deporre le sue uova nelle ovature di cimice asiatica.

Ogni punto, indicato da un apposito cartello,  prevede due lanci, da effettuare verso la metà di giugno e la metà di luglio, in corrispondenza con i due picchi di ovature della cimice. Ogni volta verranno liberati circa 100 esemplari adulti femmina e 10 adulti maschio. Il progetto prevede l'esecuzione di numerosi monitoraggi entomologici  prima e dopo il lancio per verificare l’avvenuto insediamento.

Ricordiamo che Trissolcus japonicus, (noto con il nome di "vespa samurai"), è un piccolo insetto che non punge, si ciba di polline e nettare ed è assolutamente innocuo per l'uomo ed altri animali e non crea danni per le api. E' invece il principale limitatore biologico della cimice asiatica nelle aree di origine delle due specie, in quanto ne parassitizza le uova.

Il piano regionale di contrasto alla cimice asiatica è stato autorizzato dal ministero dell’Ambiente ed è basato su uno studio scientifico del rischio durato due anni e sviluppato dal Consiglio per la ricerca in agricoltura (Crea-DC).

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ultima modifica 2024-05-14T11:36:01+01:00
Hanno contribuito: Bariselli Massimo
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