Fitosanitario e difesa delle produzioni

Belle e utili farfalle

Le farfalle sono sicuramente tra gli insetti più conosciuti e ammirati grazie ai colori vivaci e al volo aggraziato. Ma le farfalle non sono soltanto belle da vedere: esse, infatti, visitando diverse decine di fiori al giorno in cerca di nettare, svolgono un’importante funzione impollinatrice. Adottando alcuni semplici accorgimenti, anche un giardino di piccole dimensioni è in grado di attirare un gran numero di farfalle e offrire un importante contributo nella salvaguardia di questi insetti, purtroppo sempre più rari a causa della rarefazione degli habitat a loro più congeniali. È stato stimato che in un singolo giardino di media estensione, ricco di piante fiorite, transitino circa 2.000 farfalle in un anno, appartenenti a una trentina di specie diverse. Cosa fare dunque per favorire la presenza di questi gradevoli ospiti nei giardini pubblici e privati delle città?

  • Coltivare piante che producano fiori ricchi di nettare, con epoca di fioritura ben differenziata nei diversi mesi dell’anno, in grado di offrire cibo per lunghi periodi (le farfalle sono attive da marzo a ottobre). Queste piante, di origine autoctona ma anche esotica, hanno spesso un valore ornamentale anche per l’uomo, grazie alle vivaci fioriture. Vanno scelte preferibilmente specie con fiori a struttura semplice, dove il nettare è più facile da raggiungere. Le diverse tonalità di rosso, violetto e giallo sono particolarmente apprezzate dalle farfalle. Molto importante anche la presenza di profumo. Le piante nettarifere vanno poste in zone ben soleggiate e al riparo dal vento, entrambe condizioni molto apprezzate dalle farfalle. Per le specie che passano l’inverno come adulti, come le vanesse, è molto importante la presenza di piante a fioritura precoce (primo nutrimento dopo il riposo invernale) e tardiva (ultime occasioni per rifornirsi prima dell’inverno). Le piante nettarifere offrono nutrimento anche ad altre categorie d’insetti (tutti buoni impollinatori) quali falene, api, bombi, api selvatiche e sirfidi.
  • Evitare assolutamente i trattamenti con diserbanti o insetticidi di sintesi (del resto incompatibili con la gestione biologica del giardino). Per il controllo delle avversità andranno quindi privilegiate tecniche di lotta agronomica o biologica. Anche i trattamenti con prodotti di origine naturale, ammessi in difesa biologica, possono avere effetti negativi se eseguiti in modo indiscriminato o nei periodi sbagliati. Lo stesso discorso vale per i trattamenti microbiologici con Bacillus thuringiensis ssp. kurstaki, attivi nei confronti di tutti i lepidotteri, dannosi e no. Eventuali trattamenti andranno eseguiti in maniera localizzata, solo sulle piante infestate.
  • Destinare uno spazio del giardino a prato fiorito, ricco di specie spontanee: il classico prato rasato all’inglese è del tutto privo di attrattiva per farfalle e altri animali. Esistono in commercio diversi miscugli fioriferi (indicati con i termini di "nettarifere", "prato fiorito", o "miscela per farfalle" ecc.), da seminare direttamente. I tagli dell’erba andranno limitati a non più di 2- 3 all’anno, in primavera e in autunno. Il prato non andrà mai tagliato durante la fioritura, ma quando l’erba inizia a disseccarsi. L’erba andrà tagliata a non meno di 5 cm da terra, possibilmente a mano, e senza ricorrere alla triturazione. Molto utile risulta anche la pratica del cosiddetto sfalcio alternato, tagliando le diverse aree del giardino in tempi successivi. Va infine limitata il più possibile la somministrazione di azoto, anche se organico, mentre sono da evitare le concimazioni con fertilizzanti chimici e le irrigazioni frequenti.
  • Nel caso si intenda non solo attirare le farfalle di passaggio, ma anche farle riprodurre in loco, occorrerà piantare anche le specie nutrici per le larve (bruchi), spesso diverse da quelle utilizzate per gli adulti. Quasi tutte le specie nutrici sono spesso considerate erbacce infestanti e sono facilmente reperibili in prati e incolti delle nostre zone: è il caso di ortica e cardi per le vanesse, della carota selvatica per il macaone e di romici, trifoglio ed erba medica per molte specie di Licene. Al contrario, le piante di origine esotica non consentono la riproduzione delle farfalle nostrane. È possibile coltivare le piante nutrici in un angolo appartato del giardino, magari nelle vicinanze di una siepe, oppure in contenitori a parte (vasi, mastelli, ecc.). Tranne rari casi (ad es. la cavolaia) l’attività alimentare dei bruchi delle farfalle diurne non provoca danni significativi alle piante coltivate o di interesse ornamentale.
  • Molte farfalle gradiscono, specialmente nei periodi più caldi, trovare piccole raccolte d’acqua ferma (pozze, vasche, piccoli stagni, ecc.) dove abbeverarsi.


Piante nettarifere per le farfalle (pdf31.5 KB)

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ultima modifica 2017-12-18T09:54:00+02:00
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