Fitosanitario e difesa delle produzioni

Il compostaggio domestico

I materiali organici di scarto che vengono prodotti a livello domestico, sia come residui di mensa che nella gestione dei giardini, e che molto spesso consideriamo dei semplici rifiuti possono trovare nuova vita attraverso il processo di compostaggio.
Il compostaggio imita infatti, riproducendoli in maniera controllata e accelerata, i processi che in natura trasformano le sostanze organiche di scarto in humus, vero e proprio serbatoio di fertilità per il terreno e di nutrimento per le piante.
Numerose sono le tipologie di scarti organici biodegradabili che possono essere convenientemente destinate al compostaggio.
Il processo di compostaggio si attiva non appena gli scarti organici vengono posti in cumulo, ad opera di microrganismi che agiscono in presenza di ossigeno e che degradano le molecole complesse della sostanza organica fresca, trasformandole inizialmente in composti più semplici, che vengono successivamente riaggregati per dare origine alle stabili molecole umiche. Per garantire il corretto svolgimento del processo di compostaggio è necessario porre attenzione ad alcuni elementi di fondamentale importanza:

  • la scelta del luogo nel quale realizzare il cumulo, che deve essere un’area facilmente accessibile in ogni periodo dell’anno e possibilmente all’ombra di un albero che in inverno perda le foglie, per riparare il cumulo dall’essiccamento provocato dal sole estivo e consentire invece in inverno che i raggi solari riscaldino il materiale accumulato;
  • la corretta miscelazione tra materiali di caratteristiche diverse, in quanto vanno mescolati tra loro scarti umidi, come sfalci d’erba e avanzi di ortaggi e verdure, con altri a bassa umidità, come scarti di potature, paglie, foglie secche e segatura, nella proporzione di 2-3 parti a 1; è importante l’utilizzo di materiali "di struttura" come frascami e potature, per garantire alla massa la giusta porosità e consentire il ricambio d’aria al suo interno;
  • la forma e la dimensione del cumulo, mantenendo una forma trapezoidale durante l’estate, per assorbire meglio le piogge, e triangolare durante l’inverno per favorirne invece lo sgrondo; l’altezza del cumulo può variare tra 50 e 150 cm con base di lunghezza variabile tra 1 e 3 m;
  • il contenuto di umidità che è necessario per favorire l’attività dei microrganismi e va garantito con adeguate bagnature del cumulo dopo periodi di siccità o con rivoltamenti della massa per favorire l’evaporazione dell’umidità in eccesso dopo periodi prolungati di pioggia;
  • il controllo della temperatura e dell’ossigenazione della massa, in quanto l’attività dei microrganismi richiede disponibilità di ossigeno e produce, soprattutto nelle prime fasi, un forte innalzamento termico; per regolare entrambi i fattori sono necessari periodici rivoltamenti della massa, indispensabili per far abbassare la temperatura, che può anche raggiungere i 60-70 °C, e per ossigenare il materiale posto in cumulo; in genere sono opportuni 2-3 rivoltamenti nei primi 30-40 giorni dalla formazione del cumulo, poi altri 3-4 a distanza di 30-40 giorni l’uno dall’altro.

Seguendo queste semplici indicazioni è possibile ottenere compost maturo in 6-7 mesi, utilizzabile poi nella fertilizzazione del giardino e dell’orto o nella preparazione di terricci e substrati per l’allevamento di fiori in vaso.

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ultima modifica 2017-12-18T09:59:00+02:00
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