Fitosanitario e difesa delle produzioni

Nematode galligeno del riso

Meloidogyne graminicola

Meloidogyne graminicola, nematode galligeno polifago e particolarmente pericoloso per le coltivazioni risicole, non figura negli elenchi degli organismi nocivi da quarantena rilevanti per l’Unione Europea. Dal 2017 è nella lista di allerta dell’European and Mediterranean Plant Protection Organization (EPPO) e, di recente, è stato emanato il Regolamento di esecuzione 2022/1372, relativo a misure temporanee per prevenire l’ingresso, lo spostamento, la diffusione, la moltiplicazione e il rilascio nell’Unione di Meloidogyne graminicola.

È un nematode ampiamente diffuso nei principali paesi produttori di riso, in particolare del sud e del sud-est asiatico, ma è presente anche in Sud Africa, USA, Colombia e Brasile. M. graminicola è stato segnalato per la prima volta in Piemonte nel 2016 e, successivamente, ritrovata anche in aree risicole della Lombardia, in provincia di Pavia nel 2018.

M. graminicola ha come ospite principale il riso (Oryza sativa), tuttavia è stato ritrovato su più di altri 98 ospiti ed è associato ad altri cereali coltivati (avena, frumento, mais, miglio, orzo, sorgo) e a piante spontanee anche comunemente presenti nelle risaie (giavone, Heteranthera, panico, piantaggine, Murdannia, riso crodo) che possono rappresentare i principali serbatoi di infestazione.

Inoltre, diverse specie di piante coltivate appartenenti alle famiglie delle Solanacee (melanzana, patata, pomodoro, petunia), delle Cucurbitacee (cetriolo), delle Fabacee (soia, fagiolo, pisello, fava, veccia), delle Asteracee (lattuga), delle Brassicacee (cavolo, cavolfiore, senape), delle Liliacee (cipolla), delle Chenopodiacee (spinacio) sono state segnalate come ospiti di M. graminicola.


Sintomatologia       

Nelle piante di riso (ospite principale) i sintomi si evidenziano da giugno ad agosto. All'inizio dell'estate, con piante di riso ai primi stadi di sviluppo vegetativo, le risaie infestate da M. graminicola mostrano sintomi costituiti da aree con piante che mostrano perdita di vigore, arresto della crescita, clorosi e galle sulle radici (foto 1). In particolare, le radici infestate presentano rigonfiamenti e caratteristiche galle a forma di uncino, che si formano principalmente sugli apici radicali (foto 2); all'interno delle galle sono presenti tutti gli stadi di sviluppo del nematode.

Arresto della crescita e clorosi su piante di riso provocate dal nematode del riso    Foto 1

Radici di riso con galle a uncino provocate dal nematode del riso    Foto 2


In tarda estate e autunno, dopo la concimazione e sommersione della risaia, i sintomi della parte aerea possono regredire e i campi appaiono più uniformi (foto 3). 

Regressione dei sintomi  in risaia colpita dal nematode galligeno  Foto 3


Le piante infestate, arrivate a produzione, mostrano spighette vuote e scarsa produzione di cariossidi, con una riduzione della resa in riso del 20-80%.

M. graminicola danneggia il riso in qualsiasi condizione di coltivazione, essendo ben adattato anche alle condizioni di sommersione; può sopravvivere in terreni saturi d'acqua per almeno 14 mesi, come uova negli ovisacchi o come larve infestanti.


Prevenzione e lotta
 

La trasmissione di M. graminicola non avviene per seme. La propagazione del nematode su larga scala è di tipo passivo, attraverso lo spostamento di terreno contaminato, trasportato dall’acqua o presente su attrezzi, macchine agricole, calzature, uccelli o altri animali.

Alla luce delle recenti misure fitosanitarie, per accertare l’eventuale presenza del nematode e intervenire tempestivamente in caso di un suo ritrovamento, è di fondamentale importanza ispezionare le coltivazioni risicole presenti in Emilia-Romagna.

Le ispezioni visive, all’intera coltura, hanno lo scopo di individuare sintomi di perdita di vigore, nanismo, clorosi delle piante, in particolar modo nelle prime fasi della crescita. Le ispezioni per l’individuazione dei sintomi di M. graminicola sono preferibilmente da effettuare da maggio-inizio giugno fino a metà luglio, in concomitanza del prosciugamento delle risaie per l’applicazione del diserbo post-emergenza; solo nel caso di risaie prosciugate precocemente in primavera, con piantine appena emerse, è possibile effettuare il monitoraggio in autunno, in asciutta, sulle stoppie del riso, prima della lavorazione del terreno. In entrambi i casi sono da prelevare campioni di piante complete di apparato radicale e del relativo pane di terra, senza danneggiare le radici nelle quali M. graminicola vive e completa il ciclo. Le diverse matrici saranno sottoposte ad analisi, in particolare le radici saranno controllate per la presenza di galle e omogenizzate per verificare gli stadi di sviluppo del nematode al loro interno, il terreno sarà posto in estrazione e analizzato per la ricerca di larve infestanti di M. graminicola libere.

La presenza di sintomi aspecifici sospetti (chiazze all’interno e sui bordi dell’appezzamento, fallanze), può essere chiaramente evidenziata in risaia nel campionamento primaverile-estivo, mentre il campionamento autunnale, sulle stoppie, non può permettere questa valutazione, per questo motivo non è quello più indicato.


Normativa

Regolamento di esecuzione della Commissione (UE) 2022/1194 del 5 agosto relativo a misure temporanee per prevenire l’ingresso, lo spostamento, la diffusione, la moltiplicazione e il rilascio nell’Unione di Meloidogyne graminicola  

Decreto Ministeriale del 30 marzo 2023 che abroga i provvedimenti recanti lotte obbligatorie e misure fitosanitarie nazionali contro organismi nocivi della patata 


A chi rivolgersi  

Giovanna Curto

 

Azioni sul documento

ultima modifica 2023-10-13T11:19:28+02:00
Foto 1 e 3: Servizio fitosanitario del Piemonte https://gd.eppo.int/taxon/MELGGC/photos Foto 2: Giovanna Curto, Settore Fitosanitario Emilia-Romagna
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