Fitosanitario e difesa delle produzioni

Peronospora delle liliacee - scheda tecnica

(Peronospora destructor)

Peronospora destructor (Berk.) Casp. ex Berk. Mildiou de l'oignon, Downy mildew of onion, Mildiu de la cebolla, Falscher mehltau der zwiebel

E' una delle più gravi malattie crittogamiche della cipolla e di altre liliacee del genere Allium (scalogno, aglio, porro). In condizioni ambientali favorevoli può provocare danni considerevoli sia in termini di quantità delle produzioni che di qualità dei bulbi.

Sintomi

1 (jpg28.64 KB)Sulle foglie le infezioni di peronospora danno origine a macchie decolorate, allungate longitudinalmente, di dimensione variabile. In condizioni di elevata umidità atmosferica, queste lesioni tendono ad espandersi, confluendo tra loro, e i tessuti infetti si ricoprono di una muffa grigio-violacea; se l'aria è secca, le aree infette vengono generalmente invase da altri miceti opportunisti e saprofitari come Stemphylium e Alternaria.
Le foglie colpite ingialliscono, disseccano all'apice e tendono a ripiegarsi verso terra, andando incontro a processi di marcescenza. La riduzione dell'apparato fotosintetizzante si ripercuote negativamente sullo sviluppo dei bulbi che rimangono più piccoli e di qualità scadente.

2 (jpg38.26 KB)Le infezioni di peronospora sono particolarmente dannose per le colture da seme in quanto, oltre alle foglie, la malattia può danneggiare anche gli scapi fiorali riducendone la resistenza. In corrispondenza delle lesioni, lo scapo si spezza e la produzione del seme viene compromessa.
La malattia può essere trasmessa attraverso il seme e attraverso i bulbi.

Agente responsabile

Evoluzione delle lesioni in ambiente secco (jpg22.09 KB)La peronospora è causata dal fungo Oomicete Peronospora destructor (sin. Peronospora schleideni).
Si tratta di un patogeno igrofilo, il cui sviluppo è fortemente condizionato dall'umidità. Per questo motivo le piante risultano maggiormente soggette agli attacchi di peronospora in periodi molto piovosi e nelle zone a clima umido. P. destructor produce due tipi di spore: gli sporangi a cui è affidata la diffusione della malattia in condizioni ambientali favorevoli e le oospore che consentono al patogeno di superare condizioni avverse e di perpetuarsi da un anno all'altro.

Epidemiologia

Grave attacco di peronospora su cipolla da seme (jpg64.21 KB)La disseminazione nell'ambiente avviene ad opera degli sporangi prodotti sulla superficie delle lesioni a carico delle foglie o degli altri organi aerei.
La sporulazione prende avvio di notte con temperature comprese tra 4 e 25 °C e umidità elevata (90-100%): gli sporangi si formano all'apice di rami sporangiofori che erompono dagli stomi dell'ospite e si distaccano nelle ore diurne successive, all'abbassarsi dell'umidità.

Trasportati dal vento e dalla pioggia, essi non rimangono a lungo vitali e per innescare le infezioni, una volta giunti a contatto della pianta ospite, necessitano di un velo d'acqua e una temperatura non superiore a 28 °C (minimo termico: 1 °C, valore ottimale 13 °C).
Il tubulo germinativo penetra attraverso gli stomi e si accresce invadendo gli spazi intercellulari e assorbendo il contenuto citoplasmatico delle cellule vegetali. Trascorso un periodo di incubazione, che di norma varia da una a due settimane, si formano nuovi sporangi in grado di dare inizio ad altri cicli infettivi.
5 (jpg16.3 KB)Il susseguirsi di periodi favorevoli alla malattia (notti con umidità prossima o pari al 100% seguite da mattinate con pioggia o rugiada persistente) può portare a livelli di infezione molto elevati.
La conservazione invernale di P. destructor è a carico sia delle oospore che del micelio presente nei bulbi. In quest'ultimo caso le infezioni sulle giovani piantine che nascono da bulbi infetti possono prendere avvio per via sistemica subito dopo la semina.

Difesa

6 (jpg20.79 KB)I disciplinari di produzione della Regione Emilia-Romagna per contenere la malattia suggeriscono un uso limitato di fertilizzanti azotati ed un accurato drenaggio del terreno. I residui infetti della precedente vegetazione debbono essere distrutti e le irrigazioni effettuate solo in casi eccezionali.
Tuttavia il contenimento della malattia agendo solamente sulle pratiche colturali spesso non è sufficiente.
I trattamenti chimici risultano in molti casi necessari e maggiormente efficaci quando eseguiti nel primo periodo di rischio di sporulazione ed infezione. Pertanto l'utilizzo di un modello previsionale può risultare utile nella razionalizzazione della difesa antiperonosporica.
In Emilia-Romagna è stato validato il modello previsionale denominato ONIMIL (ONIon downy MILdew) in grado di determinare l'inizio della fase di rischio e i momenti relativi alle singole infezioni primarie di peronospora.

Il modello ONIMIL

Malattia: Peronospora della cipolla Patogeno: Peronospora destructor (Berk.) Casp. in Berk. Istituto di Entomologia e Patologia Vegetale, Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza (Italia)

Dati meteorologici utilizzati
Temperatura oraria (°C)
Pioggia (mm)
Umidità relativa (%)

INPUT
Ambientale:
T= temperatura oraria
RH= umidità relativa oraria
R= precipitazioni orarie o giornaliere
Colturale:
Data di emergenza della coltura
Eventuale presenza di inoculo primario come infezioni sporulanti o sporangi aerodiffusi

OUTPUT
Periodo nel quale la coltura diventa suscettibile
Giorno nel quale si verificano le infezioni
Livello di rischio per le infezioni
Periodo di comparsa dei sintomi

Come funziona
Il modello ONIMIL è stato messo a punto nel 1996 dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, nell'ambito del progetto "modelli previsionali" finanziato dal CRPV . E' stato validato sperimentalmente nelle diverse aree di produzione di cipolla della Regione Emilia-Romagna ed è utilizzato dal Servizio fitosanitario per dare avvertimenti riguardo al rischio peronosporico (Battilani et al., 1996, 1998).
Il modello ONIMIL, con una cadenza di 12 ore (8.00 - 20.00: giorno; 20.00 - 8.00: notte), è in grado di verificare la possibilità che si realizzino infezioni e di indicare il periodo di probabile comparsa dei sintomi di malattia, in funzione delle condizioni meteorologiche.
Il modello elabora il tasso di produzione delle spore (PSP) a partire dal micelio svernante considerato sempre presente nell'ambiente (OVEMYC) in funzione di quattro fattori: fotoperiodo, temperatura, umidità relativa e pioggia.
Nel caso in cui non sussistano condizioni favorevoli, il valore di PSP viene posto pari a 0; viceversa il valore PSP viene calcolato in funzione della temperatura massima e minima, quando si verificano le ulteriori seguenti condizioni:

  • temperatura media del giorno precedente: <= 24 °C oppure >27 °C, >28 °C, >29 °C rispettivamente per meno di 8, 4 o 2 ore;
  • temperatura media dalle ore 20.00 alle ore 08.00 compresa tra 4 °C e 24 °C;
  • nessun evento piovoso dopo le ore 01.00;
  • l'umidità relativa >=90% senza interruzione dalle ore 02.00 alle 06.00

Il tasso di dispersione (DIS) delle spore primarie (PRISPO) viene posto uguale a 1 in quanto si assume che durante la primavera e l'estate le condizioni climatiche della pianura padana siano caratterizzate da ampie escursioni di umidità che permettono ampiamente il rilascio degli sporangi e il loro deposito sulla vegetazione suscettibile.
Quando sussistono le condizioni notturne per la sporulazione, il modello verifica la situazione intercorrente tra le 08.00 e 20.00 per misurare il tasso di sopravvivenza (SUR) degli sporangi. Questo viene calcolato in funzione della temperatura e dell'umidità relativa solo in condizione di bassa radiazione solare, mentre nelle giornate soleggiate si applica un coefficiente di variazione. Se non si ha un periodo di bagnatura perdurante fino alle ore 09.00 con temperatura da 6 °C a 22 °C, o fino alle 10.00 con temperatura da 23 °C a 26 °C, si ritiene che non avvenga l'infezione.
L'infezione viene considerata possibile quando la bagnatura fogliare è maggiore della bagnatura calcolata da un'apposita equazione.
Il corrispondente valore di infezione (INF), rappresentato in rapporto al valore ottimale, viene calcolato sulla base della percentuale di sporangi in grado di germinare alle diverse condizioni di temperatura e bagnatura.
Una volta considerata avvenuta l'infezione, viene valutato l'accrescimento del micelio nei tessuti fogliari (INVMYV), il tasso di invasione (INV) e il grado di sporulazione (INFMYC). Il valore di INV dipende dal periodo di latenza (LP) che varia da 7 a 14 giorni.
I valori di sporulazione (PSP), sopravvivenza (SUR) e infezione (INF) consentono al modello di determinare il livello di infettività giornaliera di P. destructor.
La simulazione del modello risulta maggiormente precisa se a questa si abbinano le informazioni sia sulla presenza dell'inoculo primario, sia sullo stadio di crescita della coltura. In particolare quest'ultima informazione viene determinata elaborando a partire dalla data di emergenza della coltura le sommatorie termiche necessarie alla coltura per arrivare allo stadio fenologico di "5-6 foglie vere", periodo a partire dal quale questa risulta maggiormente sensibile alle infezioni peronosporiche.

Come si utilizza
A partire dalla data di emergenza della coltura, il modello elabora i dati di temperatura per arrivare a determinare il periodo in cui la coltura si approssima alla fase suscettibile di "5-6 foglie vere" in modo tale da allertare circa il pericolo di eventuali infezioni e dare avvio ad eventuali trattamenti di tipo preventivo. A partire da tale momento il modello elabora i dati climatici e fornisce informazioni circa i momenti infettivi, la loro gravità e il periodo approssimativo di comparsa dei sintomi in campo. Queste informazioni potrebbero essere utilizzate da tecnici ed agricoltori per posizionare con maggiore efficacia i trattamenti antiperonosporici sia sistemici che di copertura prima della comparsa degli eventuali sintomi.
Il modello ONIMIL rappresenta pertanto un utile strumento per il controllo delle infezioni primarie di peronospora su cipolla primaverile. Il sistema di avvertimento in uso in Emilia-Romagna è fondato su tre parametri:

  • monitoraggio dell'ospite: attraverso rilievi di campo o l'utilizzo di modelli di crescita;
  • inoculo primario: presenza accertata di cipolla a semina autunnale o da seme ovvero monitoraggio di sporangi di Ph. destructor mediante captaspore;
  • uso del modello ONIMIL per individuare le condizioni climatiche favorevoli per l'instaurarsi dell'infezione.

Per saperne di più:

  • P.Battilani, V.Rossi, P.Racca, S.Giosuè - ONIMIL, a forecaster for primary infection of downy mildew of onion. Bulletin OEPP/EPPO Bulletin 26, 567-576 (1996).
  • P.Battilani, P.Racca, V.Rossi, S.Giosuè, R.Roberti, P.Flori - Validation of ONIMIL, a forecaster for primary infection of downy mildew on onion. Proceedings of the workshop on Decision Systems in crop protection - Munster (D) 4-8 November 1996, SP Report n°15, October 1996.
  • P.Battilani, R.Bottazzi, P.Racca, V.Rossi - Ruolo dello stadio fenologico della cipolla nella previsione delle infezioni primarie di Peronospora destructor. Atti Giornate Fitopatologiche, 637-642, (1998)
  • P.Battilani, V.Rossi, P.Racca, S.Giosuè - A warning system for downy mildew infection on onion. Atti del 7th International Congress of Plant Pathology, Edimburgh (UK), Abstr. 3.1.24, (1998)

    Fig 1:
    Il modello ONIMIL 1

 

 

Fig.2:
Il modello ONIMIL 2


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ultima modifica 2017-06-05T12:19:00+01:00
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