Comunicare il progresso: il nuovo che avanza in agricoltura
Opuscoli, monografie, riviste che parlano
del nuovo che avanza in agricoltura. E poi uffici, ma anche fiere ed esposizioni, piazze di piccoli paesi ove si discute di prezzi e migliorie, di coltivazioni che rendono e che non rendono. Ma gli agricoltori, in mano, hanno uno strumento in più: le riviste e i libri. Piccoli opuscoli, calendari e fogli sparsi: si guarda a quanto sta accadendo all'estero, ma non ci si dimentica delle buone esperienze di casa; si creano rubriche per tutti, donne comprese; si consigliano istruttive letture; si fa marketing promozionale con regali ad inizio anno ed abbonamenti scontati.
Con una nuova grafica ed un nuovo spirito, si comunica il progresso. Grandi e piccole città diventano, nel periodo tra Otto e Novecento, centri di disseminazione di quelle conoscenze che stavano cambiando il volto dell’agricoltura italiana. Ne è caso significativo Piacenza e la sua straordinaria e pregevole produzione editoriale otto-novecentesca, ora conservata presso la Biblioteca comunale Passerini-Landi. Dietro c’è la Federazione italiana dei consorzi agrari fondata a Piacenza nel 1892, ci sono le istituzioni, come i Comizi agrari e le Cattedre ambulanti, e ci sono uomini fortemente convinti della necessità di diffondere il progresso a tutti, dai grandi possidenti di pianura ai piccoli coltivatori della montagna. Abbiamo detto di Piacenza.
Ma è tutta l'Emilia-Romagna a diventare
un caso straordinario di lettura storica perché è in questa area che si forma una rete di tecnici dalla straordinaria mobilità territoriale e professionale, in grado di svolgere un ruolo di primo piano nella diffusione di innovazioni tecniche decisive per l’agricoltura di quegli anni.
Uno degli obiettivi prioritari della Federconsorzi è, da subito, la diffusione delle nuove conoscenze agrarie attraverso una capillare attività di propaganda. Inchieste e studi, opuscoli, collane editoriali e volumi scientifici entrano nei cataloghi della Federconsorzi, la quale darà vita al suo interno ad un Ramo editoriale degli agricoltori (Reda) destinato a divenire, a partire dagli anni Venti e per tutto il Novecento, un efficace veicolo di conoscenze del nuovo in agricoltura. L’attività editoriale della Federconsorzi segue e segna, anche con un’evidente evoluzione grafica, lo sviluppo agrario: dalla propaganda spicciola relativa all’uso dei concimi chimici e a quello delle macchine si passa ad una attività editoriale più complessa e più adeguata al progressivo cambiamento del volto agricolo nazionale.
Di straordinario interesse, in particolare, è la vicenda legata alle riviste dei Comizi agrari e della Federconsorzi “Italia Agricola” e “Giornale di agricoltura della Domenica”.
Da queste pagine esce un ragguardevole patrimonio – di eccezionale cura e modernità - di informazioni testuali ed iconografiche, in grado di gettare una luce importante sulle modalità di comunicazione dell'editoria agraria di quegli anni.
di Daniela Morsia - Referente Biblioteca comunale Passerini-Landi di Piacenza
Fonti: Giornale di agricoltura della Domenica, L'Italia Agricola (o Italia Agricola)
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