Viaggio fotografico nella “Kentuchy d'Italia”: l'Emilia

La grande espansione della coltivazione del tabacco dal 1913 al 1939

Nel 1913 Ferruccio Zago e Gian Carlo Porta ricevono dalla Federconsorzi l’incarico di Veduta di un campo di tabacco Kentucky già cimato e in pieno sviluppo tratto da L’Italia Agricola, 15-06-1914 redarre un reportage dedicato alla coltivazione del tabacco, una coltura industriale già da tempo diffusa ma che, proprio in quegli anni, sta conoscendo una grande espansione. Compito del Porta è quello di girare per le aziende emiliane e romagnole scattando foto, raccogliendo testimonianze e documentazione - narrativa e fotografica - sulle varie fasi di lavorazione, dalla posa del semenzaio alla raccolta. A Zago, direttore della Cattedra ambulante di Piacenza, è invece assegnato il compito di stendere una relazione più esaustiva sulla varietà Kentucky, allora la più diffusa, e sulle tecniche, confrontandosi anche con tecnici di altre regioni. 

Il raffronto è sicuramente importante. Zago va spesso a Bologna, ove da qualche tempo è attivo un Ufficio speciale per la coltivazione dei tabacchi. Qui è facile incontrare i maggiori esperti in materia. Da Roma arriva Alessandro Sailer, capo dell'Ufficio centrale delle coltivazioni, mentre da Firenze giunge Vito Fucella, direttore del locale Regio Ufficio speciale tabacchi. Proprio Fucella ha dato alle stampe, nel 1910, uno studio dal titolo "Sull'uso della sabbia in sostituzione del terriccio nella formazione dei semenzai di tabacco", uscito dai torchi di una stamperia di Faenza.

Ma è soprattutto con Arturo Lucaroni, referente dell'Ufficio bolognese, che Zago si trova a parlare della diffusione del tabacco all'interno del territorio regionale. Del resto il direttore della cattedra piacentina ne è fortemente convinto: “se si potesse allargare la coltivazione del tabacco in certe zone specialmente, come ad esempio nell'Emilia, che a detta dei competenti può diventare il Kentucky d'Italia, l'agricoltura sarebbe beneficata da una coltivazione industriale di prim'ordine, dato che in ogni azienda agraria una coltura industriale – che vuol dire al alto reddito – non deve mai mancare”.

Semenzaio di Tabacco, copertina de L’Italia Agricola, 15-02-1914Zago e Porta consegnano alla direzione della Federconsorzi due ampi reportage: quello di Porta trova spazio sul “Giornale di agricoltura della domenica” (4 aprile 1915), mentre “L'Italia Agricola” pubblica l'ampio contributo di Zago in quattro parti, nei fascicoli da febbraio a luglio 1914. Molto interessante è il corredo fotografico, gran parte del quale realizzato da Porta nel suo tour in giro per la regione.  Partiamo dalla copertina de “L'Italia Agricola” del 15 febbraio 1914, con una foto scattata dal Porta a Ferrara e più precisamente nella tenuta Sant'Egidio di proprietà del conte Olao Gulinelli. Il primo articolo di Zago è proprio dedicato all'importanza della cura del semenzaio, che nell'azienda del Gulinelli trova un importante centro di sperimentazione. Nell'articolo si parla soprattutto delle esperienze realizzate sia in Toscana che in Emilia per sostituire la sabbia al terriccio nella formazione dei semenzai.

  Una serie di semenzai con i telai di garza rialzati tratto da L’Italia Agricola, 15-02-1914

Semenzaio formato con sabbia del Po tratto da L’Italia Agricola, 15-02-1914

Semenzaio formato con sabbia e terriccio mescolati tratto da L’Italia Agricola, 15-02-1914

Confronto del sistema radicale di piantine di tabacco provenienti da semenzai diversi-con terriccio e con sabbia


Le foto del secondo numero (La coltura del tabacco tipo Kentucky, 15 aprile 1914), documentano le operazioni di trapiantamento, realizzati anche con appositi rastrelli rigatori. Il fotografo dà conto del lavoro di una squadra di operai all'interno di una grande azienda, ma si sofferma anche sulla fatica di una donna china sul terreno. E non può mancare lo scatto ad una nuova macchina trapiantatrice, brevettata in America nel 1891. Arrivata da poco in Italia, venduta in esclusiva da Piero Bondi di Milano, nel 1912 viene sperimentata con successo anche in alcune aziende emiliane e romagnole. 

Modo di tracciare i filari con la fune e l’operazione di trapiantamento tratto da L’Italia Agricola, 15-04-1914

Modo di segnare le file con uno strumento tirato da forza animale tratto da L’Italia Agricola, 15-04-1914

Modo di tracciare i filari con rastrello rigatore tratto da L’Italia Agricola, 15-04-1914

Squadra di operai che stanno eseguendo il trapiantamento tratto da L’Italia Agricola, 15-04-1914

Trapiantamento ed innaffiamento tratto da L’Italia Agricola, 15-04-1914 Operaia che sta eseguendo il trapianto tratto da L’Italia Agricola, 15-04-1914

La macchina trapiantatrice americana tratto da L’Italia Agricola, 15-04-1914


Le foto del terzo numero (Le cure colturali del tabacco, 15 giugno 1914) raccontano delle operazioni di zappatura, sia a mano che meccanica

Zappatura a mano del terreno coltivato a tabacco tratto da L’Italia Agricola, 15-06-1914

La zappatura meccanica tratto da L’Italia Agricola, 15-06-1914


Alla raccolta  è infine dedicata l'ultima puntata ((La raccolta del tabacco tipo Kentucky, luglio 1914). Gli scatti del fotografo restituiscono in particolare il grande impegno e la fatica delle donne che raccolgono accuratamente le foglie, trasportandole poi con apposite barelle nei locali di cura.

La raccolta del tabacco tratto da L’Italia Agricola, 15-07-1914

Un momento della raccolta, tratto da L’Italia Agricola, 15-07-1914

Il trasporto mediante barelle tratto da L’Italia Agricola, 15-07-1914


Allo sviluppo della coltivazione del tabacco sarà dedicata sempre molta attenzione. Nel 1927 un orgoglioso Giuseppe Muratori mostra la sua coltivazione di tabacco a Santa Cristina di Rimini: la foto è inserita all'interno di un numero speciale dedicato dalla Federconsorzi alla Romagna rurale. 

Coltivazione di tabacco nella proprietà di Giuseppe Muratori tratto da L’Italia Agricola, 12-1927


Diverse altre fonti documentano questo sviluppo. Foto della tabacchicoltura regionale si ritrovano anche sulla pubblicazione edita a Milano dal Touring Club nel 1936.

Un campo di tabacco in Cesena tratto da Il volto agricolo dell'Italia del TCI di Arturo Marescalchi, 1936

Lo Stabilimento del Consorzio tabacchicoltori di Cesena tratto da Il volto agricolo dell'Italia del TCI,1936

Castiglione di Ravenna, campo con consociazione di peschi e tabacco tratto da Il volto agricolo dell'Italia


L'esperienza della Consorziale anonima tabacchi italiani (CATI), con sede a Cadeo in provincia di Piacenza, è infine ripercorsa nel volume Agricoltori emiliani, edita da Giuseppe Chiesa a Milano nel 1939. La CATI, guidata da Guglielmo Castelvetri, dopo aver svolto alcune attività sperimentali nel Bolognese, nel 1935 stabilisce proprio a Cadeo un magazzino generale per la cura e la custodia del tabacco, corredato da grandi stendaggi e da ampie sale di lavorazione. Poco dopo distribuisce a vari coltivatori 50 ettari di superficie di  tabacco e prende in affitto dall'Opera Pia Alberoni due grandi fondi adiacenti allo stabilimento, costituendosi come esempio tipico di un'azienda agricola associata all'industria del tabacco.

Lo stabilimento della CATI a Cadeo (PC) tratto da Agricoltori emiliani. Agricoltura, bonifiche e foreste

La Cascina Castello con i semenzai per il tabacco tratto da Agricoltori emiliani. Agricoltura, bonifiche e foreste

Particolare del magazzino con stendaggio tratto da Agricoltori emiliani. Agricoltura, bonifiche e foreste

Particolare della lavorazione verde del tabacco tratto da Agricoltori emiliani. Agricoltura, bonifiche e foreste

Una coltura di tabacco tratto da Agricoltori emiliani. Agricoltura, bonifiche e foreste


di Daniela Morsia - Referente Biblioteca comunale Passerini-Landi di Piacenza

Fonti: Giornale di agricoltura della Domenica, L'Italia Agricola (o Italia Agricola)

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ultima modifica 2023-10-27T08:09:23+02:00
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