Maggio 1913, un mese ricco di iniziative
Dalla quarta assemblea dell’Istituto internazionale di agricoltura alla mostra interprovinciale cavalli, al convegno sulla piccola proprietà
A Roma, nel maggio 1913, è attesa una nutrita delegazione americana. L’occasione è lo svolgimento della quarta assemblea dell’Istituto internazionale di agricoltura, il primo organismo internazionale intergovernativo nato per sviluppare la cooperazione in materia agricola. Fondato il 7 giugno 1905 a Roma con una convenzione siglata da 74 nazioni, è sia un corpo tecnico di ricerche statistiche e studi economici, sia commissione permanente di diplomatici. Ideatore e promotore di questo istituto è il finanziere statunitense di origine polacca David Lubin che rappresenta anche ufficialmente gli Stati Uniti.
Nel maggio del 1913 Lubin arriva in Italia guidando una missione composta da un centinaio di delegati governativi americani che, dopo un primo soggiorno a Roma, si spargeranno in giro per varie regioni, al fine di conoscere le condizioni dell’agricoltura italiana. In Emilia-Romagna la missione americana è attesa a Bologna, Reggio Emilia, Piacenza e Ravenna.
È decisamente un maggio ricco di iniziative. A Piacenza la Cattedra ambulante di agricoltura sta organizzando, proprio in quei giorni, nell’ambito delle manifestazioni per il cinquantesimo di fondazione del Comizio Agrario, una mostra interprovinciale di cavalli delle province di Piacenza, Milano, Pavia, Cremona, Parma, Reggio Emilia e Modena. A firmare un esteso articolo di presentazione, sul “Giornale di agricoltura della domenica” del 4 maggio è Carlo Galli, esperto zootecnico e collaboratore della Cattedra.
Il titolo dell’articolo è corredato da una bella foto dove, grazie ad una tecnica di scontornato, i due allevatori impegnati in un addestramento di cavalle belga sembrano uscire sul titolo. È proprio il cavallo belga il grande protagonista della mostra piacentina che prevede due sezioni: una, promossa dal Ministero di Agricoltura Industria e Commercio dedicata ai cavalli da tiro pesante per l’agricoltura e l’industria; l’altra, curata dal Ministero della Guerra, mette in esposizione i cavalli destinati al settore militare. L’incremento dell’allevamento equino è notevole, sia in Lombardia che in Emilia, derivato dalla necessità di avere differenti forze di traino a supporto delle nuove macchine di lavorazione e raccolta dei prodotti. Ad esempio l’introduzione e la diffusione della barbabietola da zucchero richiede il rapido trasporto di forti quantità di prodotto dai luoghi di coltivazione alle fabbriche. Così ecco presentate le cavalle belga di proprietà di Domenico Rezoagli che trasportano un carro pieno di barbabietole da zucchero e trascinano agevolmente una grande mietitrice-legatrice.
La foto di un’imponente fattrice belga dà conto dell’attività dell’Associazione zootecnica piacentina che, negli ultimi anni, ha importato una notevole quantità di cavalli belgi, sia fattrici che stalloni destinati alle stazioni di monta e alla proprietà private.
Le stalle emiliane sono popolate sia di riproduttori puri importati, sia di incroci di cavalle di tipo comune con stalloni di razza belga. Ma in mostra è possibile ammirare anche altre razze, dalle irlandesi alle bretoni.
É sempre Carlo Galli a firmare un altro esteso articolo sul numero del “Giornale dell’agricoltura della domenica” dell’11 maggio. In occasione della settimana agraria organizzata per celebrare i cinquanta anni di fondazione del Comizio agrario, si svolge un convegno nazionale sulla piccola proprietà presieduto da Luigi Luzzatti, al termine del quale i congressisti sono invitati a partecipare ad un tour nelle campagne piacentine.
A fare gli onori di casa è il presidente del Comizio Agrario Alessandro Calciati al quale viene dedicata una grande fotografia nella parte centrale della prima pagina.
Calciati riceve gli ospiti nella sua villa di Quarto, ospiti che, dopo aver visitato una grande bergamina popolata di vacche svizzere ed olandesi, hanno modo di apprezzare un gradito vermouth.
Si fa tappa anche alla Pellegrina di Sant’Antonio a Trebbia ove il Consorzio antifilosserico, costituito nel 1906, sta realizzando piantamenti in larga scala di viti innestate su americane.
Poi le numerose vetture partono alla volta dell’azienda agricola di Partitore di proprietà di Franco Vegezzi, presentata come l’azienda modello della pianura irrigua piacentina, principalmente votata alla coltivazione di frumento, barbabietola da zucchero, pomodoro e in parte frutticoltura. Carlo Galli, al seguito del tour, scatta una foto a Bardin II, il cavallo razza belga nato ed allevato in Italia, senza dimenticare di passare un attimo nel rigoglioso frutteto, fiore all’occhiello dell’azienda di Vegezzi.
Le visite proseguono, con una sosta nella ridente Rivergaro, ove i gitanti possono gustare una colazione offerta dalla Società Operaia. Poi è la volta dei vigneti di Fortunato Turrina, mentre poco più in là, a Colonese, ci si ferma per capire il funzionamento del grande serbatoio a sbarramento della Bosella. E mentre si passa da una valle all’altra, tecnici e politici parlano del nuovo che avanza in agricoltura, di nuove coltivazioni sì, ma anche di aratri perfezionati, seminatrici per il frumento, mietitrici-legatrici ed anche di apparecchi di aratura a vapore a trazione diretta, del quale viene proposto un grazioso disegno, accompagnato, poco più in alto nella pagina, dalla raffigurazione di un caciocavallo prodotto nei caseifici piacentini.
Di questa esperienza e della mostra dei cavalli di Piacenza, si parlerà anche nei numeri successivi della rivista della Federconsorzi, con alcune foto “a ricordo”, come quella che ritrae un gruppo di studenti della Scuola superiore di agricoltura di Milano.
di Daniela Morsia - Referente Biblioteca comunale Passerini-Landi di Piacenza
Fonti: Giornale di agricoltura della Domenica, L'Italia Agricola (o Italia Agricola)
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