Un viaggio nella Romagna delle fiere campionarie e delle esposizioni zootecniche
I resoconti delle visite da Imola a Rimini, da Cesena a Longiano e a Mercato Saraceno, ci fanno conoscere il grande progresso zootecnico di quegli anni
Oggi Ferruccio ha preso il treno per Imola. Negli ampi locali delle scuole comunali e tecniche della cittadina emiliana è in programma una mostra campionaria di ortaggi, frutta, vini e fiori. Nel corso della sua ormai lunga carriera Ferruccio Zago, direttore della cattedra ambulante di Piacenza, di esposizioni ne ha viste tante: dalla piccola fiera di uno sperduto paese dell'Appennino piacentino all'Esposizione universale di Parigi del 1900. Giurato, giornalista, semplice visitatore: Zago è un habitué e un fervido sostenitore delle mostre. Lo ha sempre detto e scritto con vigore in ogni dove: le mostre sono uno dei migliori strumenti finalizzati "a promuovere il progresso nella produzione e l'incremento del commercio". Zago ha già visto il programma: quella organizzata nel luglio 1911 dai colleghi della Cattedra Ambulante di Imola, è una delle sue preferite, per dimensioni e per tipologia, perché “ispirata a concetti chiari e precisi”, in grado di offrire “materiale cospicuo di studio e di considerazione”.
Zago, ottimo divulgatore dalla penna raffinata, ha l'incarico di scrivere un reportage che verrà pubblicato sul numero del 10 settembre 1911 del "Giornale di agricoltura della domenica". Arrivato ad Imola di buonora, il tecnico si aggira tra le aree espositive ove sono presenti oltre 170 espositori, Colloquia con gli organizzatori e, tanto che c'è, non manca di scattare, con la sua immancabile macchina fotografica al seguito, una bella foto ai due principali artefici dell'esposizione imolese: Luigi Zerbini, vicedirettore dell'Ufficio agrario provinciale di Bologna e Guido Torresini, titolare della Cattedra ambulante di Agricoltura di Imola. I due si prestano alla posa: uno con la cravatta, l'altro con il papillon, eccoli ritratti mentre si concedono un attimo di tregua elegantemente seduti su casse improvvisate. Solo un attimo di pausa, poi si riprende. Per loro il lavoro è tanto. In particolare Zerbini, abile "degustateur", dovendo anche fare le veci di un altro giurato, è costretto a fare un vero e proprio tour de force, assaggiando, degustando e classificando ben un centinaio di campioni di vino.
Zago non manca di scambiare due parole anche con Domenico Tamaro, valente direttore della Scuola agraria di Imola.
Anche Tamaro fa gli onori di casa e al collega piacentino mostra alcuni prodotti coltivati proprio negli orti della stessa scuola agraria.
Patate, cipolle, pomodori, cetrioli e bietole fanno bella mostra all'interno degli stand. Tanti sono i partecipanti, enti, istituzioni e privati: dalla colonia agricola del Manicomio provinciale alla Congregazione di carità, dalla Società degli ortolani alla ditta Zuffi che si occupa di esportazione. Attesi ed indiscussi protagonisti sono anche naturalmente i peschicoltori di Massa Lombarda. Poi Zago passa al grande stand della ditta Bonfiglioli che ha lo stabilimento a Bologna, fuori Porta San Vitale. Qui incontra i quattro fratelli Bonfiglioli, tutti diplomati alla scuola pomologica di Firenze, presso la quale lo stesso Zago si è formato.
Un assaggio di Albana e Sangiovese, un omaggio ai giardinieri di Imola e poi Zago conclude la sua visita ammirando lo straordinario parco macchine del Consorzio agrario imolese e un ricco campionario di semi di piante forestali e di rimboschimento portato dalla società Pro Montibus et Sylvis.
Il “Giornale di agricoltura della domenica” documenta spesso, con lunghi articoli e belle foto, le esposizioni. Sempre nel luglio 1911 si tiene a Rimini un'interessante mostra zootecnica, promossa dal locale Comizio Agrario, di cui il il settimanale della Federconsorzi dà un ampio resoconto di due pagine nel numero del 24 settembre. L'articolo, a firma di Paolo Frizzati, è corredato da foto che ritraggono il grande animatore della mostra, Leopoldo Tosi con il suo allevamento di Torre San Mauro.
In primo piano, a fianco del titolo, viene messa una bellissima foto dei tori premiati e uno scorcio generale della mostra.
Anche questa veduta è di particolare interesse: non mancano bambini che accompagnano gli adulti, mentre una donna, quasi in primo piano, con un elegante incidere, pare restituire l'importanza della presenza femminile nella gestione del lavoro e del commercio agrario.
Sono anni che registrano un grande progresso zootecnico, supportato anche da queste esposizioni diffuse su tutto il territorio. Rimaniamo in zona.
Significative sono le esposizioni zootecniche del circondario di Cesena promosse dalle Cattedre ambulante di Forlì, Cesena ed Imola: il 15 luglio 1910 l'esposizione è a Mercato Saraceno, il 9 settembre a Longiano, il 15 settembre a Sogliano al Rubicone.
Ne dà conto il “Giornale di agricoltura della domenica” il 6 novembre 1910 con una omaggio alla eccellenza di questa terra: “Niun dubbio che la regione romagnola possa vantare il primato legittimo, tra le altre parti d'Italia, nella ricca industria dell'allevamento del bestiame: lo provano il credito acquistato in Europa dal suo bestiame bovino miglioratore, la enorme richiesta commerciale del suo bestiame suino e il grande benessere della classe agricola che sa trarre profitto da quella miniera d'oro che è l'industria zootecnica”.
di Daniela Morsia - Referente Biblioteca comunale Passerini-Landi di Piacenza
Fonti: Giornale di agricoltura della Domenica, L'Italia Agricola (o Italia Agricola)
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