I Musei del Mondo rurale
I Musei del mondo rurale conducono il visitatore, attraverso la suggestione delle immagini e delle testimonianze raccolte, a un'approfondita conoscenza del territorio agricolo emiliano-romagnolo, delle sue radici culturali, dei suoi prodotti enogastronomici, delle tradizioni e del folklore che lo caratterizzano
I Musei del Mondo rurale rappresentano un ricco patrimonio etnografico di folklore e tradizione contadina. Custodi di un passato le cui radici affondano nelle biografie degli agricoltori emiliano-romagnoli, si fanno depositari di una storia che si riflette nella nostra contemporaneità.
Attraverso suggestivi allestimenti, ricchi di immagini, oggetti e testimonianze, conducono alla riscoperta di valori e saperi. Sono luoghi che valorizzano il grande capitale culturale e sociale accumulato dall’agricoltura emiliano-romagnola nel corso dei secoli.
La memoria contadina, la riscoperta di biodiversità dimenticate, le tradizioni enogastronomiche e folkloristiche sono le fondamenta dell’identità della comunità regionale, da tramandare alle nuove generazioni.
A partire dal 2011 la Regione, in collaborazione con l'Istituto dei beni culturali dell'Emilia-Romagna, ha condotto una ricognizione di musei (ad oggi sono 47) che a vario titolo valorizzano il grande capitale culturale e sociale accumulato dall'agricoltura emiliano-romagnola nel corso dei secoli, ovvero la memoria contadina.
La memoria contadina è, infatti, una base importante dell’identità e della ricchezza culturale che contraddistingue la nostra moderna agricoltura: un racconto tramandato che spesso prende corpo dalla voce della gente del luogo, un saper fare frutto di millenaria esperienza contadina. Spesso niente è scritto, ma è attraverso le emozioni di personaggi veri, le loro facce, le loro mani e il loro orgoglio di appartenere che il visitatore può apprezzare e scoprire un mondo, non troppo lontano, che rischia di scomparire.
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