Nelle aree di rispetto la caccia a una o a più specie può essere vietata o essere autorizzata con regole più restrittive, per una durata sufficiente a consentire una tutela efficace e comunque per almeno una stagione venatoria.

La loro superficie non può superare complessivamente il dieci per cento di quella dell’ATC.

Creare queste aree di rispetto è particolarmente opportuno dove sono presenti specie, quali come esempio il cinghiale e i cervidi. In questi casi infatti, causa del forte impatto con le attività agricole, è sconsigliato creare una zona a totale protezione della fauna. In queste zone i danni alle attività agricole sono a carico degli ATC, tranne quelli provocati dalle specie non cacciabili.

Le aree di rispetto servono a progeggere alcune specie senza escludere di cacciare le altre specie in maniera oculata. I prelievi ammessi devono essere effettuati utilizzando forme di abbattimento a basso impatto e un numero limitato di interventi.

Nelle aree di rispetto può essere consentita la cattura di fauna selvatica per il ripopolamento.

Ciascuna area di rispetto è soggetta ad un regolamento di gestione che l'ATC deve trasmettere alla Provincia assieme al programma annuale delle attività. La Provincia verifica l'uniformità tra i regolamenti delle singole aree di rispetto al fine di garantire una gestione globale ed integrata del territorio provinciale.

Soltanto le aree di rispetto nelle quali l'esercizio venatorio è vietato a tutte le specie possono entrare a far parte della percentuale di territorio destinato a protezione della fauna.