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Introduzione

La Regione programma e gestisce Piani di controllo della fauna selvatica. Quelli per il controllo della popolazione di cinghiali (Sus scrofa) rispondono all'esigenza di mitigare i danni subiti dalle coltivazioni agricole, ma non solo. Contenere l'espansione demografica dei cinghiali in regione è infatti una delle azioni del Priu, un piano che punta a combattere la diffusione della Peste suina africana (Psa) sul nostro territorio. 

Per rispondere a tali esigenze, ed anche per contenere i danni al sistema idraulico regionale apportati da specie fossorie selvatiche come le nutrie, che scavano le proprie tane negli argini di fiumi e canali compromettendone la stabilità, la Regione si è attivata mettendo a disposizione delle Province, soggetti attuatori dei piani di controllo, risorse per 1,1 milioni di euro ripartite su un periodo biennale. 

Tali risorse sono destinate a supportare convenzioni attuative, come già avvenuto in precedenza per i mammiferi fossori, mentre per quanto riguarda i cinghiali, i finanziamenti alle Province rappresentano una novità introdotta a partire dal 2023.

 “Le convenzioni con le amministrazioni provinciali- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura e caccia, Alessio Mammi- permettono una maggiore incisività d’azione, fornendo alle polizie provinciali risorse fondamentali per dare attuazione ai piani di controllo sui propri territori. Questo con l’intento fondamentale di ridurre sia la presenza di cinghiali, a partire dai territori di Parma e Piacenza, aree di maggiore criticità dovuta all’estendersi del virus della peste suina africana, sia di operare per la riduzione dei danni derivanti dalle specie fossorie, nutrie e volpi, che creano non pochi problemi alla rete idraulica regionale”.

Ultimo aggiornamento: 20-11-2024, 17:16