Introduzione
I due esemplari di sciacallo dorato sono stati recuperati nelle scorse settimane, nelle province di Reggio-Emilia e Rimini, dai rispettivi Centri di recupero animali selvatici (Cras), referenti territoriali per il recupero, la cura e il rilascio in natura della fauna in difficoltà, autorizzati e sostenuti finanziariamente dalla Regione Emilia-Romagna. Da tempo era nota la presenza di questi animali sul territorio regionale e il primo avvistamento risale al 2017 in provincia di Modena; da allora le segnalazioni si sono intensificate e giungendo da molte parti del territorio (tutte le segnalazioni riferibili al territorio nazionale aggiornate sono disponibili tramite la newsletter "Canis aureus News").
Il giovane sciacallo recuperato in buone condizioni in provincia di Reggio-Emilia, soprannominato "Gianni" per fini identificativi, è stato rilasciato nei dintorni del luogo di ritrovamento dopo una breve degenza presso il Cras Rifugio Matildico. Vista l’eccezionalità dell’evento, è stata contattata l’Università degli Studi di Udine che si è resa immediatamente disponibile a collaborare fornendo, oltre al collare Gps, anche le proprie competenze per la buona riuscita dell’iniziativa. L’intera operazione è stata resa possibile anche grazie alla preziosa collaborazione con i referenti locali di Wolf Apennine Center, Ente Parchi Emilia Occidentale, Università degli Studi di Parma e, non ultimi, di Polizia provinciale di Reggio-Emilia e del Gruppo Carabinieri Forestali di Modena e Reggio-Emilia. Grazie alla tecnologia satellitare l’animale sta rivelando comportamenti ancora mai studiati e che dimostrano l’eccezionale capacità di adattamento e sfruttamento delle risorse anche in ambienti fortemente antropizzati come quelli di pianura.
Il secondo sciacallo, denominato "Primo Malatesta" e purtroppo recuperato in un laccio in provincia di Rimini, è stato fortunatamente liberato e trasferito, in tempi rapidi, al Cras Atena per le opportune cure. Anche in questo caso l’importante collaborazione con l’Università degli Studi di Udine, affiancata dall’Università di Lubiana che ha messo a disposizione il collare Gps, il Wolf Apennine Center, la Polizia provinciale di Rimini e il Gruppo Carabinieri Forestali di Rimini, ha permesso di seguire gli spostamenti dell’animale con tecnologia satellitare. In questo delicato caso il ruolo del Gruppo Carabinieri Forestali di Rimini sarà fondamentale per i dovuti accertamenti in merito ad eventuali responsabilità.
Una specie particolarmente protetta
Lo sciacallo dorato, confondibile con una “grande” volpe o un “piccolo” lupo, è specie particolarmente protetta ai sensi della normativa nazionale e regionale ed ha iniziato a colonizzare il nostro Paese in maniera del tutto naturale provenendo dalle aree di presenza del Sud-Est Europa attraverso il Friuli-Venezia-Giulia.
Lo sciacallo dorato è quindi un pioniere nel nostro Paese e grazie alla determinante collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, unitamente ad Ispra costantemente informata delle attività, cui la Regione Emilia-Romagna esprime un sincero ringraziamento, sarà possibile comprenderne meglio il comportamento ai fini di una sua maggior conservazione.
Questa specie, “nuova” per nostro territorio, rappresenta un importante tassello per la biodiversità regionale e nazionale.
Ultimo aggiornamento: 20-11-2024, 17:16