Fitosanitario e difesa delle produzioni

Oidio del grano - scheda tecnica

(Erysiphe graminis f. sp. tritici)

Sintomi della malattia (jpg33.36 KB)Erysiphe graminis D.C. f. sp. tritici E. Marchal Powdery mildew of wheat, Blanc des graminees, Mal blanco de las gramineas, Grasmehltau

E' chiamato anche "mal bianco" o "nebbia". E'' presente in tutte le aree di coltivazione del grano e può provocare danni molto elevati, soprattutto nelle regioni umide e in quelle dove la nuvolosità è intensa durante lo sviluppo della coltura.

Sintomi

Particolare dell'infezione su foglia (jpg29.67 KB)Si manifestano su tutte le parti aeree della pianta, ma con maggiore frequenza sulla pagina superiore delle foglie. Possono comparire fin dall'emergenza delle plantule e consistono in macchie decolorate, puntiformi, via via più estese, ricoperte da una soffice muffa aerea bianco-grigiastra. All'interno del feltro miceliale si sviluppano dopo un certo tempo dei corpiccioli rotondeggianti (cleistoteci) bruno-nerastri. In caso di forte attacco, il numero delle lesioni progressivamente aumenta e le aree infette tendono ad ampliarsi fino ad interessare tutta la superficie dell'organo colpito. I tessuti ammalati ingialliscono e disseccano, le foglie si accartocciano, il culmo colpito si ripiega nella parte apicale e in generale la pianta subisce un rallentamento nello sviluppo vegetativo.
Gli attacchi più gravi si registrano in primavera durante le fasi di levata e spigatura. In caso di gravi epidemie, si possono avere perdite di raccolto significative.

Agente responsabile

Spighe affette da oidio (jpg28.42 KB)Erysiphe(=Blumeria) graminis f. sp. tritici vive esclusivamente a spese del grano. Esistono in natura diverse razze del fungo e questo spiega la grande variabilità in termini di suscettibilità della coltura.
Il fungo trae nutrimento dai tessuti dell'ospite, all'interno dei quali si accresce come micelio. La diffusione del patogeno è affidata ai conidi, formati in lunghe catene sulla superficie delle lesioni, e in autunno alle ascospore che vengono prodotte in aschi contenuti all'interno dei cleistoteci. La conservazione invernale nei residui della coltura avviene sia come micelio sia come cleistoteci.

Epidemiologia

Cleistoteci del fungo (jpg73.71 KB)La malattia può prendere avvio sia dalle ascospore che dai conidi. Questi ultimi, più importanti dal punto di vista epidemiologico, vengono prodotti in primavera in abbondante quantità sulla superficie miceliale. Il processo infettivo inizia quando i conidi dispersi nell'ambiente e trasportati dalle correnti d'aria anche a grandi distanze, si depositano sulla superficie delle foglie ed emettono un tubo germinativo che perfora la cuticola e penetra nelle cellule epidermiche sottostanti. Qui si differenziano gli austori che fungono da organi di adesione e nutrizione.La percentuale di conidi che causa infezioni è influenzata da condizioni meteorologiche quali l'umidità, la pioggia ed il vento. Il processo infettivo può avvenire con valori termici compresi fra 3 e 30°C, con ottimo di 15-20°C, e con alta umidità relativa (> 90%).

Dai cleistoteci maturi si liberano le ascospore (jpg58.14 KB)Dopo un periodo di incubazione e latenza, le infezioni diventano visibili sotto forma di pustole e successivamente iniziano a formarsi le spore; il tasso di progressione di queste fasi è principalmente influenzato dalla temperatura. Il numero di conidi prodotti dalle pustole dipende da temperatura, umidità relativa e pioggia; quest'ultima, in particolare, può fortemente inibire la sporulazione.
Le ascospore vengono liberate e diffuse con le piogge, generalmente nei mesi autunnali; raggiunte le giovani piantine, danno origine al processo infettivo.

Difesa

Conidi del fungo (jpg29.44 KB)Nei Disciplinari di produzione integrata della Regione Emilia-Romagna, per la lotta a questa malattia, si consiglia di evitare le semine fitte, di operare concimazioni azotate equilibrate e di usare varietà resistenti o tolleranti. Il controllo basato sui trattamenti fungicidi in Italia è giustificato economicamente solo nel caso che il patogeno provochi gravi epidemie. I Disciplinari prevedono una soglia di intervento pari a 10-12 pustole uniformemente distribuite sulle ultime due foglie.
Due modelli previsionali su base climatica (POWPRI e POWDEP), in fase di validazione per l'Emilia-Romagna, consentiranno di simulare lo sviluppo di epidemie di oidio del frumento, costituendo un utile supporto per i programmi di difesa.

I modelli POWPRI e POWDEP

Malattia: oidio del frumento Patogeno: Erysiphe graminis f. sp. tritici

Sono in fase di validazione in Emilia-Romagna due modelli di simulazione dell'effetto del clima sulle epidemie di oidio che potranno fornire un valido ausilio per la difesa del frumento.
I due modelli sono stati elaborati entrambi dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e costituiscono l'unico esempio esistente di simulazione su base climatica della dinamica delle infezioni di oidio del frumento.

Il modello POWPRI è composto da sottomodelli che simulano le diverse fasi del ciclo biologico di Erysiphe graminis f.sp. tritici: sporulazione, infezione, tasso di crescita delle pustole, incubazione e latenza, infettività.

Il modello POWDEP è stato messo a punto per le cultivar sensibili ed è in grado di simulare, foglia per foglia, l'andamento della malattia, espresso come incremento percentuale di area fogliare ammalata.

Maggiori dettagli sui due modelli previsionali verranno forniti non appena essi diventeranno operativi nell'ambito dei Servizi di avvertimento dell'Emilia-Romagna. Per approfondire l'argomento si possono consultare i seguenti lavori:

  • V.Rossi, S.Giosuè, P.Racca - "Modelling the effect of weather on wheat powdery mildew". Acta Phytopathologica et Entomologica Hungarica 35 (1-4), 323-332 (2000).
  • V.Rossi, S.Giosuè, P.Racca - "Relationships between epidemiological parameters of Erysiphe graminis f. sp. tritici under fluctuating weather conditions". Acta Phytopathologica et Entomologica Hungarica 35 (1-4), 333-341 (2000).

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ultima modifica 2019-04-05T12:50:00+02:00
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