Fauna e caccia

Peste suina africana, primo incontro al Ministero dell’agricoltura e sovranità alimentare

Nei prossimi giorni a Roma previsto un confronto per affrontare l'aggravarsi della situazione

In seguito all'aggravarsi dell'epidemia di Peste suina africana, come confermato nei giorni scorsi dal ritrovamento di una carcassa in area montana esterna al territorio regionale ma limitrofa alla Provincia di Piacenza l'Assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, ha chiesto e ottenuto un confronto in sede nazionale per discutere ed affrontare in modo coordinato l'emergenza. 

Infatti, benchè  al momento in Emilia-Romagna non sia stato riscontrato alcun caso di Psa, la diffusione dell'epidemia in territorio ligure e piemontese rischia di impattare sulla filiera zootecnica e agroalimentare. 

Ringrazio fin da ora– ha detto l’assessore Mammi- il Ministero per aver accolto la richiesta di affrontare a livello nazionale la vicenda. Rimane da parte nostra una fortissima preoccupazione: la diffusione della Psa e le possibili conseguenti chiusure dei mercati verso i prodotti comporterebbero gravi danni al territorio emiliano-romagnolo a forte vocazione agroalimentare e che esprime numerose Dop e Igp nell’ambito dei salumi. Nessun pericolo per le persone, ma pesanti sarebbero le conseguenze per l’intera filiera zootecnica: dalle imprese agricole ai prosciuttifici, alle altre aziende di trasformazione e lavorazione del prodotto suinicolo”.

La malattia colpisce esclusivamente suini domestici e cinghiali e non è trasmissibile all’uomo (per maggiori dettagli è possibile informarsi qui).

Se l'epidemia dovesse progredire, però, potrebbe rappresentare un grave danno economico per le aziende zootecniche, che in Emilia-Romagna costituiscono una parte importante del settore dell'agroalimentare con 1200 allevamenti, 1,2 milioni di capi e una produzione lorda vendibile stimata in quasi 310 milioni di euro.

Le azioni di prevenzione

Da tempo la Regione attua una strategia di prevenzione della diffusione epidemica di Psa sul proprio territorio, attraverso ordinanze che dispongono interventi di controllo e gestione e la partecipazione all'Unità di crisi per la gestione dell’emergenza nelle aree a rischio e limitrofe.
Sono attivi piani di monitoraggio sul territorio e sono stati messi a disposizione 1,9 milioni di euro per l’installazione di reti di contenimento sul territorio funzionali a delimitare le aree infette tramite finanziamenti sul Piano di Sviluppo Rurale (ben 7 milioni di interventi per la filiera suinicola, compresi quelli per la biosicurezza degli animali nelle aziende zootecniche).

Infine, nel quadro della campagna regionale di prevenzione della Psa, è attivo un servizio telefonico per segnalare il ritrovamento di carcasse di cinghiali (051/6092124). La campagna è rivolta ai cittadini, in particolare escursionisti, cacciatori, fungaioli e tartufai.

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ultima modifica 2023-02-01T17:46:24+02:00
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