Stop alle frodi alimentari grazie all'etichetta "più trasparente"
La commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo ha sostenuto nei giorni scorsi la revisione della cosiddetta “direttiva sulla prima colazione“, un insieme di sette direttive che stabiliscono norme comuni sulla composizione, la denominazione di vendita, l’etichettatura, l’imballaggio e la costituzione complessiva di alcuni prodotti alimentari, per garantire maggiore trasparenza a tutela dei consumatori e libera circolazione di questi prodotti nel mercato unico.
Grazie a questa revisione, approvata all’unanimità, sarà possibile scrivere la parola fine alle tante frodi alimentari che riguardano il miele e non solo. Ogni confezione di miele dovrà infatti riportare sull'etichetta, accanto al nome commerciale del prodotto, il paese di origine dove il miele è stato raccolto; nel caso il miele provenga da più di un paese, ciascun paese in cui il miele è stato raccolto dovrà essere indicato in etichetta, in ordine decrescente e con la rispettiva percentuale nella miscela.
Ora la palla passa alla Commissione ambiente del Parlamento Ue "dove ci auguriamo che le nostre richieste possano essere accolte e rafforzate, estendendo gli obblighi di etichettatura di origine e trasparenza anche a marmellate e succhi di frutta" affermano Paolo De Castro e Camilla Laureti, membri della Commissione agricoltura. "Solo così potremo arrivare all'approvazione in plenaria, a dicembre, di un testo il più ambizioso possibile, e iniziare immediatamente i negoziati con Commissione e Consiglio, per raggiungere un accordo entro il termine della legislatura e dare ai nostri agricoltori e produttori un ulteriore strumento di tutela e valorizzazione dei propri prodotti" hanno concluso i due parlamentari.