Positive le previsioni della campagna produttiva pere in Emilia-Romagna

L’Organizzazione interprofessionale della Pera stima una raccolta di circa 245.000 tonnellate, di buona qualità e pezzatura. Ma non bisogna dimenticare il crollo delle superfici produttive negli ultimi 15 anni

Dopo un’annata estremamente difficile come quella del 2023, con produzioni fortemente limitate a causa delle gelate, le previsioni produttive della pera per l’anno in corso sono ottimistiche. Il Comitato di coordinamento dell’OI Pera (Organizzazione interprofessionale Pera) ha fatto il punto stimando un netto miglioramento rispetto alla scorsa stagione.

La tendenza al miglioramento, però, deve essere contestualizzata in quella che è la nuova realtà riguardante le superfici di produzione, le quali sono via via drasticamente diminuite negli ultimi 15 anni. Infatti, sul suolo nazionale, si è passati da 36mila ettari ai poco più di 21mila di oggi e per rimanere nell’ambito della nostra regione, l’estensione della coltura è scesa a circa 11mila ettari. Numeri distanti anche da quelli di appena 5 anni fa, che permettevano all’Italia di produrre più di 750.000 tonnellate di pere, di cui oltre 500.000 in Emilia-Romagna.

Tenuto conto di questo quadro, la produttività di quest’anno, in termini di rese medie per ettaro, appare più promettente degli anni precedenti e in diversi casi migliore del 2022, quando l’offerta fu più regolare, ma caratterizzate da calibri contenuti. Il confronto produttivo con il 2022, poi, deve tener conto del fatto che le superfici, solo due anni fa, erano superiori del 22% a quelle attuali.

Venendo all’anno in corso, sono stimate circa 405.000 tonnellate, decisamente più del doppio rispetto ai valori contenuti del 2023 e il 20% in meno sul 2022, per i motivi detti.

L’Emilia-Romagna con circa 245.000 tonnellate, contro le 99.000 dell’anno precedente, ritorna su livelli più prossimi al potenziale attuale. La qualità del prodotto ad oggi si presenta buona, con buona pezzatura. Tutte le principali varietà vedono, in generale, aumenti consistenti rispetto allo scorso anno, ma con una situazione non perfettamente omogenea in alcuni casi per Abate e William.

Le previsioni, dunque, fanno sperare in una decisa ripresa della pericoltura emiliano-romagnola rilanciata verso la scalata ai posti più alti a livello nazionale e, probabilmente, anche a livello continentale, dal momento che i dati relativi agli altri importanti paesi produttori europei, sembrerebbero in calo rispetto alle stagioni passate. I numeri ufficiali verranno resi noti in occasione del consueto convegno di Prognosfruit agli inizi di agosto.

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ultima modifica 2024-07-19T12:49:06+02:00
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