Prevenzione Psa, aperto un nuovo bando per mettere in sicurezza gli allevamenti suinicoli

Secondo bando dell'anno, il quarto dall'inizio della programmazione, stanzia risorse per oltre 1,4 milioni di euro e rientra nell'ambito dell'intervento SRD06 dello Sviluppo rurale 2023-27

Proseguono gli interventi per la prevenzione dei rischi di contagio e diffusione della peste suina africana, aggravata dalla grande diffusione dei cinghiali, negli allevamenti dell’Emilia-Romagna.

Fino alle ore 13.00 del 22 novembre prossimo sarà infatti possibile aderire al secondo bando dell'anno (il quarto dall'inizio della programmazione) da oltre 1,4 milioni di euro che sostiene l’acquisto di recinzioni antintrusione perimetrali e altri strumenti efficaci nel contrasto della malattia come piazzole per la disinfezione degli automezzizone filtro per l’accesso e il transito del personale e dei visitatori e celle frigorifere per lo stoccaggio delle carcasse.

Si tratta di un bando dello Sviluppo rurale 2023-27 (Intervento SRD06 - Investimenti per la prevenzione da danni derivanti da calamità naturali, eventi climatici avversi e di tipo biotico - Psa) che persegue l’obiettivo di favorire l'attuazione di interventi di biosicurezza per la prevenzione rispetto al rischio di diffusione del virus della Psa da parte della fauna selvatica e dal “fattore umano” negli allevamenti suinicoli.

Beneficiari sono imprenditori agricoli, singoli o associati (ad eccezione di quanti esercitano esclusivamente attività di selvicoltura e acquacoltura) insieme ai titolari (o detentori) di stabilimenti per l’allevamento di suini al chiuso o all’aperto ricadenti nel territorio della regione.

Le domande dovranno essere presentate esclusivamente online compilando la specifica modulistica prodotta dal Siag - Sistema informativo agricolo di Agrea, previo accreditamento con procedura Agrea.

L'atto di approvazione è la Delibera di Giunta regionale n. 1810 del 16 settembre 2024.

Con quest’ultimo avviso sono 11,1 milioni di euro i finanziamenti messi a disposizione dalla Regione dal 2022 a oggi, per sostenere le imprese nell’emergenza della peste suina che sta interessando il territorio nazionale e parte di quello regionale.
Le risorse sono così suddivise: 1,7 milioni di euro di fondi statali e regionali e 67 domande liquidate nel 2022. Poi gli interventi del Piano strategico della Pac: 5 milioni per 13 progetti nel 2023, e per il 2024 3 milioni per 55 progetti già avviati e 1,4 milioni peril bando appena partito.

Caccia al cinghiale

Per quanto riguarda la caccia al cinghiale, è stata ampliato da 3 a 4 mesi il periodo in cui è possibile praticarla in forma collettiva. Le nuove date vanno ora dal 1^ ottobre 2024 al 31 gennaio 2025; la Regione ha recepito così quanto previsto dalla recente modifica alla legge nazionale sulla caccia 157/92 (nell’ambito del decreto Agricoltura poi convertito in legge).

Oggi pomeriggio  si terrà in Regione un incontro tra l'assessore Mammi e il Commissario straordinario alla Peste suina africana, Giovanni Filippini. Sarà l’occasione per un confronto sulla strategia attuata in Emilia-Romagna e per sottoporre  al Commissario i problemi rilevati nella gestione dell’emergenza.

“Il bando approvato in questi giorni rappresenta un ulteriore impegno da parte della Regione per rafforzare il contrasto alla Peste suina africana, a salvaguardia del settore suinicolo regionale- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-, numerose sono le aziende che hanno partecipato ai precedenti, ma vogliamo fare di più per mettere al riparo anche gli allevamenti che si trovano nelle Province in cui il virus oggi non è presente. Abbiamo inoltre deciso di recepire la modifica normativa che permette di ampliare da 3 a 4 mesi l’attività venatoria in forma collettiva al cinghiale perché crediamo sia un ulteriore strumento per una maggiore incisività d’azione. Si tratta di una modifica alla legge nazionale, di cui abbiamo sollecitato l’adozione più volte e in più sedi”.

Tra le attività per la gestione dell’emergenza, sono stati avviati in queste settimane i primi interventi di depopolamento tramite operatori specializzati, che intervengono in coordinamento con i Gruppi operativi territoriali delle singole province.
Al momento l’estensione dell’area infetta per i casi di positività fra i cinghiali è rimasta inalterata dal marzo 2024, e le zone di restrizione sono concentrate nelle province di Parma e Piacenza. È stato inoltre costituito il Gruppo operativo territoriale di Bologna, che ha già tenuto il primo incontro.

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ultima modifica 2024-10-03T12:29:40+02:00
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