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Introduzione

Il mondo dell’ortofrutta si è incontrato lo scorso venerdì a Ferrara per discutere di prospettive future e di strategie di rilancio del settore, fortemente provato in questi ultimi anni dagli effetti del cambiamento climatico che hanno ridotto ai minimi termini produzioni e redditività delle aziende agricole.

Quattro i temi affrontati nel tavolo di lavoro promosso da Cso Italy:

  • la produttività da recuperare dando una soluzione al drastico calo delle sostanze attive utilizzabili contro parassiti e fitopatie ma anche alla mancanza di manodopera;
  • le eccezionalità del clima da fronteggiare;
  • le barriere fitosanitarie da abbattere per non rimanere indietro nella corsa ai nuovi mercati;
  • i consumi interni da far ripartire.

Due le notizie positive per il settore: da un lato la riapertura del mercato brasiliano alle susine dopo dieci anni, grazie al lavoro svolto dal competente ufficio di Cso Italy insieme agli uffici fitosanitari della Regione, ai soci e alle autorità nazionali, dall’altro l’arresto dell’emorragia dei consumi nazionali di ortofrutta che nel 2024 si è fermata dopo un decennio di cali successivi anche pesantissimi come nel 2023.

Da sin. Valtiero Mazzotti, Paolo Bruni e Alessio Mammi

“Le molecole chimiche utilizzabili in produzione sono passate in un breve arco di tempo da 1.000 a 300 e i produttori si sono ritrovati a fronteggiare “una guerra senz'armi” - ha detto il presidente di Cso Italy Paolo Bruni presiedendo il tavolo di lavoro -. “Cso Italy ha rafforzato l’Ufficio Fitosanitario in collaborazione con Assomela, Fruitimprese e Aci anche per fare lobby a Bruxelles perché vanno modificate - ha sottolineato Bruni - le modalità che almeno fino all’ultima legislatura europea sembravano andare esclusivamente verso una sterile, gravosa, demagogica penalizzazione del mondo produttivo. Non si può vietare l’uso di una sostanza senza che ci sia un’alternativa. E poi le regole devono essere uguali per tutti gli Stati membri mentre oggi sugli usi eccezionali decidono i singoli stati. In definitiva, pur nel rispetto della sostenibilità sociale e ambientale, bisogna ritornare a mettere al centro la competitività economica".

L’assessore Alessio Mammi, intervenuto ai lavori, ha sottolineato l’esigenza di avere un Piano strategico dell’ortofrutta italiana che rientri nelle grandi priorità europee che riguardano le tecnologie, il cibo e l’energia. “Dobbiamo difendere la competitività delle imprese - ha aggiunto l’assessore - altrimenti una produzione che è stata una ricchezza per la nostra regione rischia di scomparire”. Per un aggiornamento sulle priorità da affrontare l’assessore ha proposto che questo tipo di incontri vengano periodicamente riproposti; nel frattempo la Regione farà la sua parte cercando di interloquire con il governo e con Bruxelles per dare risposte concrete al mondo produttivo.

Ultimo aggiornamento: 19-03-2025, 16:25

foto Cso Italy