Orticole
Carciofo (Cynara cardunculus L. ssp. scolymus (L.) Hayek)
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Moretto
La Provincia di Ravenna ha raccolto e certificato alcune testimonianze orali, di agricoltori e/o detentori di “Carciofo moretto di Brisighella”, da cui si evince che diverse famiglie coltivano questo biotipo di carciofo almeno dagli anni ’40-’50 del Novecento.
Cocomero (Citrullus lanatus L. (Thunb.) Matsum. et Nakai)
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Cocomero da mostarda a semi beige
La coltivazione di questa anguria era relegata all’autoconsumo familiare non è mai evoluta in una coltivazione specializzata. Oggi non c’è coltivazione di questa anguria nelle aziende agricole e ormai nemmeno più negli orti familiari; alcuni agricoltori custodi l’hanno reintrodotta in coltivazione, producendo marmellate o mostarde direttamente o vendendola a ristoranti per questo tipi di produzione.
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Cocomero da mostarda a semi rossi
Per la resistenza dell’anguria da mostarda ad avversità fungine che colpiscono le cucurbitacee, viene
utilizzata da alcuni decenni quale portainnesto delle attuali varietà di anguria da mensa.
Cocomero Santa Vittoria
Oggi la coltivazione della Santa Vittoria per fini commerciali nella zona tipica è completamente scomparsa. Solo alcuni coltivatori più dell’alta pianura, appartenenti al gruppo dei Coltivatori custodi, l’ha reintrodotta da un paio d’anni.
Cocomero Romagnolo da marmellata
Il cocomero da marmellata ha bisogno di spazio per distendere le sue catene, per questo sovente, un po’ come succedeva anche per le zucche, venivano piantati fuori dall’orto, in pezzetti di terra marginali, magari vicino ai fossi o tra le viti delle Piantate o delle Pergolette romagnole.
Melone (Cucumis melo L.)
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Banana di Lentigione
Come tutti i meloni predilige terreni di medio impasto, ma ha dato buoni risultati anche in terreni pesanti e argillosi, il che fa supporre un adattamento alle condizioni locali della zona tradizionale di coltivazione, ovvero i comuni della bassa reggiana.
Banana
Si presta alla coltivazione in orti familiari, ma può anche essere reintrodotto nei mercati locali e in un commercio a filiera corta, come hanno dimostrato negli ultimi anni alcune aziende agricole del gruppo degli agricoltori custodi.
Rospa
La polpa è di colore arancione e spessore limitato, causa la buccia spessa (1-2 cm) e l’ampia cavità centrale. A maturazione il picciolo tende a staccarsi dal frutto. Profumo ha discreta intensità, la polpa è soda e consistente, non molto dolce (8-10° Brix), con gusto deciso e leggermente piccante.
Ramparino
Il Ramparino è stato coltivato in piccole superfici per uso famigliare o per il mercato locale ed è stato dismesso con l’avvento della coltivazione specializzata del melone. Recentemente alcune aziende agricole appartenenti al gruppo dei Coltivatori custodi, ne ha reintrodotto la coltivazione.
Rampichino
Così chiamati perché si arrampicano agli appoggi. Da distinguere dal Ramparino di Reggio Emilia, melone retato e con la polpa verdolina, il Rampichino romagnolo presenta invece la scorza liscia e la polpa arancione.
Zucca (Cucurbita maxima Duch.)
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Zucca Cappello da prete a semi beige
Il nome cappello da prete, usato anche a Parma e a Mantova, deriva dalla forma della zucca a due falde, quella superiore più larga e l’inferiore più ristretta, che nella fantasia popolare ricordava il tipico cappello del parroco fino agli anni ‘50.
Zucca Cappello da prete a semi bianchi
Le fonti orali riferiscono della zucca Cappello da Prete come la più antica cultivar presente sul territorio reggiano. La coltivazione della zucca nella nostra provincia, a livello di famiglia contadina, si estendeva dall’alta pianura fino alle rive del Po in terreni vocati alle cucurbitaceee ricchi di sostanza organica.
Zucca Verde di Bagnolo
La zucca verde di Bagnolo non vanta nessuna testimonianza storica scritta ed ha una vicenda limitata ad una piccola area della provincia di Reggio-Emilia.
Zucca da Mostarda o Farina Cedar
Le Lagenarie sono probabilmente originarie dell’India; da qui si sono diffuse in tutto il mondo, assumendo nel tempo diversissime forme, dimensioni e colori; in Europa sono conosciute come zucche fin dall’epoca romana, quando venivano usate sia a scopo alimentare sia come contenitori per liquidi.
Cardo (Cynara cardunculus L.)
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Cardo Gigante di Romagna
Foglie abbondanti, privo di spine a costa larghissima. Tenero di color bianco avorio. Si consumano le coste imbianchite in inverno cotte e condite.
Cardo di Bologna
La zona tipica di produzione si concentra nella provincia di Bologna, con particolare riferimento all’area orticola di pianura ricadente nei comuni di Crevalcore, San Giorgio di Piano, Castel Maggiore, San Giovanni in Persiceto, Granarolo
Cipolla/Scalogno (Allium cepa)
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Borrettana
La Cipolla Borettana prende il nome dalla località di Boretto (RE), dove la coltivazione della cipolla trovò nei secoli scorsi condizioni favorevoli, testimoniate da documenti storici che risalgono al 1426, dove si citadi estese coltivazioni di cipolla a Boretto.
Pomodoro (Lycopersicon esculentum Mill)
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Riccio Grosso
Questo pomodoro è una varietà di origine italiana e una delle prime coltivate. Era diffusa in Provenza, nella riviera ligure, nel piacentino e nel parmigiano.
Riccio di Parma
Alla fine degli anni ’30 la Regia Stazione Sperimentale per le Conserve Alimentari ne consigliava la
coltivazione nei terreni freschi e profondi della pianura.
Ladino di Pannocchia
Il Ladino di Pannocchia è una selezione di pomodoro da concentrato dei primi decenni del ‘900 migliorata dall’Istituto di Allevamento Vegetale di Bologna.
Invernale di Biserno
Il pomodoro Invernale di Biserno, sebbene trattato con verderame, è ritenuto dai suoi coltivatori più resistente rispetto alle altre cultivar di pomodoro.
Pomè
I frutti maturi si raccolgono in agosto, staccando i grappoli dalla pianta per appenderli su un filo, che a sua volta viene attaccato a una stanga posta in un ambiente chiuso e asciutto.
Tondo da serbo di Villa Ghigi
La coltivazione del pomodoro Tondo da serbo di Villa Ghigi è localizzata nella pedecollina di Bologna. Si tratta di un pomodoro di piccola taglia, a bacca tonda e con buccia piuttosto spessa, usato per sughi e conserve, ma soprattutto adatto a essere conservato fresco.
Cavolfiore
Attualmente non sono presenti varietà iscritte al Repertorio regionale
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