Progetti per l'innovazione

Buone pratiche a basso impatto ambientale per ridurre l’impiego della chimica

Nel diserbo e nella difesa fitosanitaria. L’impegno della ricerca in due Gruppi operativi per l’innovazione: “Pesto” e “Glifo-Stop”

Il diserbo e la difesa fatti con metodi tradizionali sono le pratiche agricole che più impattano negativamente sull’ambiente. Diventa quindi prioritario da parte della ricerca trovare alternative valide che possano essere impiegate in coltivazioni biologiche o eco-sostenibili. I due progetti Goi, di cui oggi pubblichiamo i video registrati alla Fiera Sana di Bologna lo scorso settembre, si occupano appunto di trovare alcuni di questi prodotti alternativi. 

Il primo progetto “Individuazione di un modello di best practices a basso impatto ambientale alternativo all’utilizzo del glifosato nei seminativi - Glifo-Stop" nasce dalla necessità di ridurre l’impiego del glifosato in particolare su cereali, soia e girasole. Questo erbicida non selettivo, tra i principi attivi maggiormente utilizzati in Italia e nel mondo, è oggetto da anni di discussioni nell’ambito della comunità scientifica sulla sua tossicità per l’uomo e gli animali e sulla sua persistenza nell’ambiente.   

<<Il progetto biennale Glifo-Stop – spiega nel video Giovanni Dinelli dell’Università di Bologna responsabile scientifico del progetto - ha l’obiettivo di trovare un’alternativa al principio attivo del diserbante glifosato, sia in previsione della sua eliminazione dal mercato, sia per l’impiego in regime biologico di coltivazione. Come tutti i Goi anche Glifo-Stop è un esempio vincente di ricerca perché unisce agricoltori, Università, aziende private che insieme arrivano alle applicazioni finali delle novità studiate e messe a punto nei laboratori di ricerca. Con il risultato che si avranno produzioni maggiormente sostenibili dal punto di vista ambientale, ottenute con un minore impiego di mezzi tecnici e di risorse idriche, ma soprattutto una maggiore salubrità delle produzioni>>. 

La difesa "sostenibile" del basilico da industria 

Il secondo video che pubblichiamo riguarda il Progetto Goi “Pesto - Tecniche di difesa innovative per la filiera del basilico da industria eco sostenibile” che ha l’obiettivo <<di avviare un’iniziativa pilota di trasferimento tecnologico per la definizione di un protocollo integrato teso all'adozione di prodotti e tecnologie innovative per la difesa dalla peronospora nel basilico con tecniche più sostenibili e maggiore remunerazione per i produttori>> secondo Roberto Reggiani, direttore dell’Azienda Agraria Sperimentale Stuard di Parma, capofila del progetto Goi, che aggiunge: <<oltre a varietà tolleranti e a prodotti biologici e chimici, nel progetto è previsto anche l’impiego dell’ossigeno attivato disciolto in acqua, per il controllo in campo e in serra e per igienizzare i siti e le attrezzature utilizzate per la coltura>>. 

Il progetto prevede poi l’integrazione di nuovi genotipi di basilico con ridotta suscettibilità con tecniche e prodotti sostenibili per la difesa della peronospora alternative all’uso dei soli prodotti fitosanitari di sintesi; l’integrazione di piccole e medie imprese impegnate a vari livelli nella filiera produttiva del basilico; lo sviluppo di protocolli operativi di filiera innovativi e trasferimento dell’innovazione. 

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