A tartufi nelle aree interessate dalla Peste suina africana

Tutti i frequentatori dell’ambiente naturale sono chiamati a collaborare per contenere l’impatto di questa patologia sulle attività antropiche

campagna contro la peste suina africana.jpegLa Peste suina africana (Psa) è una malattia virale contagiosa che uccide suini e cinghiali, anche se non si trasmette all’uomo.

Il controllo della malattia è un compito prioritario dei Servizi veterinari delle Aziende Usl, ma ogni cittadino ha un ruolo importante nella prevenzione dei contagi, che può svolgere segnalando la presenza di carcasse di cinghiali o resti di ossa animali ai Servizi Veterinari dell’Azienda unità sanitaria locale, al numero unico regionale 051 6092124.

La situazione aggiornata della diffusione della malattia è disponibile sul sito Alimenti&Salute

La collaborazione di tutti è importante!

Di seguito pubblichiamo un estratto dell'Ordinanza 2/2024 del Commissario straordinario alla Peste suina africana che riporta le norme di biosicurezza da applicare nella pratica della raccolta dei tartufi.

Norme di biosicurezza

  • Pratica della raccolta dei tartufi

Per le attività di ricerca di funghi/tartufi all'interno della zona di restrizione II (area individuata a seguito di un focolaio di peste suina africana in un suino selvatico ndr) dovranno essere assicurate le necessarie misure volte a ridurre il rischio di diffusione del virus della Psa, sia attraverso vettori passivi (cane/i, autoveicoli e/o strumenti e indumenti), sia attraverso il disturbo della popolazione di suidi selvatici presente nell'area. Nello specifico, durante le attività di ricerca, le persone interessate dovranno:

  1. munirsi di disinfettanti attivi nei confronti del virus della Psa idonee alla disinfezione di mezzi e strumentazione che dovrà avere luogo prima di addentrarsi nelle zone di ricerca dei tuberi e prima di lasciarle (nebulizzatori/diffusori risultano indispensabili);
  2. indossare soprascarpe usa e getta oppure calzature facili da pulire e disinfettare prima di lasciare l'area (altamente raccomandato l'uso specifico di calzature dedicate);
  3. evitare contatti diretti o indiretti con suini allevati nelle 48 ore successive all’attività di ricerca;
  4. riporre eventuali indumenti monouso utilizzati (tute, calzari e guanti) in un sacco, che a sua volta dovrà essere inserito un altro involucro, e portarli via per essere smaltiti in un contenitore per rifiuti;
  5. rispettare il divieto di lasciare sul campo qualsiasi residuo di materiale potenzialmente infettante, compresi quelli di alimenti portati a seguito;
  6. avere cura, prima di lasciare la zona di ricerca, di pulire e disinfettare le zampe del cane/i presente/i nell'attività.
  • Elenco disinfettanti nei confronti del virus della Psa

  1. Complesso potassio perossimonosolfato+acido malico+acido sulfamico +dodecilbenzensulfonato+sodio esametafosfato (Virkon S) 1%  per l’Irrorazione distrutture interne e nebulizzazione ambienti
  2. Carbonato di sodio (pH 11,6 – 95 °C) 40% per l’Irrorazione strutture interne o esterne, oggetti e utensili
  3. Ortofenilfenolo (Environ D) 1% per l’Irrorazione strutture interne e nebulizzazione ambienti
  • Lavaggio dei cani

La pulizia delle zampe del cane si effettua rimuovendo eventuale materiale presente negli spazi interdigitali, utilizzando acqua e sapone neutro, evitando prodotti aggressivi o a base alcolica (che possono indurre fenomeni irritativi, provocando prurito), oppure prodotti specifici di uso veterinario (es clorexidina per uso specifico); risciacquando con abbondante acqua e asciugando accuratamente, in particolare gli spazi interdigitali (indicazioni FNOVI).,

  • Lavaggio e disinfezione attrezzatura per la conduzione dei cani 

La disinfezione/lavaggio di collare, guinzaglio ed eventuale pettorina può essere effettuata con idonei prodotti di cui all’elenco precedente.

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ultima modifica 2024-05-27T10:40:18+02:00
Hanno contribuito: Tagliani_E
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