Le principali dinamiche strutturali

Al Censimento 2010 le aziende agricole in regione sono 73.466 con una superficie agricola utilizzata (SAU) di 1.064.214 ettari e una superficie totale (SAT) di 1.361.153 ettari.

Rispetto al 2000 le aziende si riducono del 30,8%, la SAT del 6,9%, la SAU del 5,8%.

Si conferma quindi l’andamento già riscontrato finora da tutti i censimenti: a forti riduzioni del numero di aziende si accompagnano flessioni assai più contenute delle superfici agricole.

Aumentano di conseguenza le dimensioni medie aziendali. Tra il 2000 e il 2010 la SAU passa da 10,64 ettari per azienda a 14,49 ettari, la SAT da 13,78 ettari 18,53 ettari. La differenza rispetto ai dati medi nazionali rimane significativa anche nel 2010: in Italia la SAU media è di 7,93 ettari, la SAT media di 10,54 ettari.

SAU media aziendale (ettari)

SAU media aziendale (ettari) per comune

La chiusura delle aziende più piccole, ed il “trasferimento” di aziende dalle classi dimensionali inferiori a quelle superiori, fa sì che, nel 2010, nelle circa 4 mila aziende con almeno 50 ettari di SAU (5,5% del totale delle aziende) si concentrino oltre 447 mila ettari, il 42% dell’intera SAU regionale.

Uno degli strumenti più significativi per l’aumento delle dimensioni aziendali è rappresentato dall’affitto, in costante crescita: nel 2010 circa il 39% della SAU regionale è condotta in affitto, a fronte del 30% a livello nazionale.

L’Emilia-Romagna si distingue poi per un’alta incidenza delle forme societarie: nel 2010 le società rappresentano il 13% del totale delle aziende e controllano il 37% della SAU (rispettivamente 4% e 18% a livello nazionale). Fra il 2000 e il 2010 le società aumentano come numero (+23,1%) e, soprattutto come SAU (+32,2%).

Le aziende che nel 2010 utilizzano l’informatica ed internet per la gestione delle attività aziendali sono 7.084, pari al 9,6% del totale aziende. L’incidenza è in linea con il valore del nord e superiore alla media nazionale (3,8%).

Coltivazioni e allevamenti: le specializzazioni regionali

Le aziende agricole dell’Emilia-Romagna sono solo il 4,5% del totale nazionale, ma hanno un peso decisamente maggiore (8,3%) in termini di SAU. Tra le principali “forme di utilizzazione dei terreni”, risulta netta la specializzazione regionale per i seminativi: cereali, industriali, ortive, foraggere avvicendate, ecc.. L’Emilia-Romagna è infatti la regione con la superficie maggiore investita a seminativi, oltre 832 mila ettari nel 2010 (11,8% del totale nazionale).

Ogni 100 ettari di SAU regionale 78 sono ora occupati da seminativi, 12 da legnose agrarie (poco meno di 130 mila ettari) e 10 da prati permanenti e pascoli (poco meno di 103 mila ettari).

Distribuzione percentuale della SAU per forma di utilizzo dei terreni

Rispetto al 2000 i seminativi subiscono una lieve flessione delle superfici investite (-3,4%), mentre si riducono in maniera consistente le superfici a legnose agrarie (-14,3%) e a prati permanenti e pascoli (-12,3%). La riduzione della superficie a legnose agrarie è il risultato di un calo più contenuto della vite (-7%) e di una drastica riduzione subita dal settore frutticolo (-22%). La superficie a vite, circa 56 mila ettari nel 2010, si è ridotta rispetto al 2000 per i vini da tavola, mentre è aumentata di poco meno di 6 mila ettari per i vini di qualità (DOC e DOCG).

L’Emilia-Romagna è tradizionalmente una regione importante nell’ambito della zootecnia italiana: “vale” infatti da sola circa il 10% del patrimonio bovino nazionale (che sale al 15,5% considerando solo le vacche da latte), il 13,4% dei suini e il 16,9% degli avicoli.

Il settore zootecnico ricalca, in modo ancor più accentuato, la dinamica vista in precedenza per le aziende e le superfici agricole: rispetto al 2000 le aziende con allevamenti si riducono sensibilmente mentre il numero di capi allevati subisce flessioni più contenute. Per i bovini il numero medio di capi per azienda aumenta da 52 a 76 e, nel 2010, oltre l’88% del patrimonio regionale (circa 488 mila capi) si concentra in circa 3 mila aziende con almeno 50 capi ciascuna. Per i suini e per gli avicoli il processo di concentrazione dei capi in un numero minore di allevamenti è stato particolarmente sostenuto fra il 2000 e il 2010. Per i suini il numero medio di capi supera le mille unità nel 2010 e il 91% degli oltre 1,2 milioni di capi della regione è allevato in poco più di 250 aziende con almeno mille capi. Per gli avicoli oltre il 90% dei capi è concentrato in 93 aziende con almeno 50.000 capi. Il numero medio di capi ha raggiunto quasi le 29 mila unità ed è il valore più alto fra le regioni italiane.

Lavoro e dimensione economica

Durante l’annata agraria 2009 – 2010, nelle aziende agricole dell’Emilia-Romagna hanno lavorato circa 206 mila persone, contoterzisti esclusi, per un totale di oltre 19 milioni di giornate di lavoro. Tali dati fanno riferimento a tutte le persone che, a qualunque titolo, hanno lavorato anche occasionalmente in azienda, ad esempio familiari del conduttore che sono pensionati, studenti, oppure occupati in via principale in altri settori. I lavoratori stranieri operanti all’interno delle aziende agricole sono risultati più di 29 mila nel 2010, pari al 14% della manodopera complessiva.

Il confronto con il Censimento 2000 indica una sensibile riduzione sia del numero di giornate totali (-26%), che della “intensità” del lavoro agricolo, visto che, in soli dieci anni, le giornate per ettaro di SAU passano da una media di 23 a circa 18. Anche in questo caso si tratta di una dinamica consolidata da tempo e alla quale concorrono più fattori: l’ulteriore sviluppo della meccanizzazione, l’adozione di indirizzi produttivi meno intensivi e la progressiva concentrazione dei terreni in aziende più grandi, che possono meglio razionalizzare l’impiego del lavoro. Rispetto al 2000 aumenta il ricorso alla manodopera non familiare che nel 2010 copre il 21% delle giornate di lavoro totali contro il 15% del 2000.

6.617 aziende, pari al 9% del totale delle aziende censite (4,7% in Italia, 9,8% nel nord) hanno svolto nel 2010 attività remunerative connesse a quelle di coltivazione e allevamento per incrementare il reddito aziendale. Le attività connesse più diffuse sono il contoterzismo attivo per attività agricole e l’agriturismo.

La “dimensione economica” di un’azienda è definita in base alla produzione standard totale dell’azienda, che rappresenta il valore lordo della produzione aziendale espresso in euro (Regolamento (CE) N. 1242/2008). In concreto, a ogni tipo di coltura o allevamento praticato in azienda viene attribuito un valore economico. Moltiplicando tali valori unitari per gli ettari di superficie investiti e/o i capi allevati si ottiene la produzione standard totale dell’azienda.

Nell’annata agraria 2009 – 2010 le aziende agricole dell’Emilia-Romagna concentrano il 12,9% della produzione standard nazionale e realizzano una produzione standard media di quasi 87 mila euro, superiore sia alla media italiana (circa 31 mila euro) sia a quella del nord (circa 64 mila euro). Il valore è secondo solo a quello della Lombardia (pari a circa 136 mila euro). Le aziende regionali con almeno 100 mila euro di produzione standard sono circa 12 mila, il 16% del totale delle aziende, ma concentrano l’80% della produzione standard regionale complessiva.

Emilia-Romagna: struttura delle aziende agricole nel 2010 e variazioni rispetto al 2000

Caratteristiche principali

2010

2000

var. %

Aziende agricole (n)

73.466

106.102

-30,8

Superficie agricola utilizzata (SAU) (ettari)

1.064.213,79

1.129.279,56

-5,8

Superficie agricola totale (SAT) (ettari)

1.361.153,25

1.462.504,73

-6,9

SAU media aziendale (ettari)

14,49

10,64

 

SAT media aziendale (ettari)

18,53

13,78

 

Incidenza SAU su SAT (%)

78,2

77,2

 

Aziende con almeno 50 ettari di SAU (n)

4.063

3.309

22,8

incidenza sul totale delle aziende (%)

5,5

3,1

 

SAU delle aziende con almeno 50 ettari (ettari)

447.139,60

367.797,22

21,6

incidenza sulla SAU totale (%)

42,0

32,6

 

SAU in affitto

419.497,46

333.591,23

25,8

incidenza sulla SAU totale (%)

39,4

29,5

 

Superficie a seminativi (ettari) (1)

832.021,99

860.991,22

-3,4

incidenza sulla SAU totale (%)

78,2

76,2

 

Superficie a coltivazioni legnose agrarie (ettari)

129.630,87

151.289,41

-14,3

incidenza sulla SAU totale (%)

12,2

13,4

 

Superficie a prati permanenti e pascoli (ettari)

102.560,93

116.998,93

-12,3

incidenza sulla SAU totale (%)

9,6

10,4

 

Aziende con bovini (n)

7.357

12.183

-39,6

Capi bovini (n)

557.231

627.964

-11,3

dimensione media degli allevamenti (capi per azienda)

76

52

 

Aziende con suini (n) (2)

1.179

4.438

-73,4

Capi suini (n) (2)

1.247.460

1.555.344

-19,8

dimensione media degli allevamenti (capi per azienda)

1.058

350

 

Aziende con avicoli (n) (2)

979

9.926

-90,1

Capi avicoli (n) (2)

28.246.890

29.003.626

-2,6

dimensione media degli allevamenti (capi per azienda)

28.853

2.922

 

Giornate di lavoro in complesso (n)

19.255.361

25.921.211

-25,7

media giornate per azienda (n)

262

244

 

media giornate per ettaro di SAU (n)

18

23

 

Giornate di lavoro della manodopera familiare (n)

15.274.944

22.104.053

-30,9

incidenza sul totale giornate di lavoro (%)

79,3

85,3

 

(1) compresi gli orti familiari.

(2) Nel 2010 sono stati rilevati i soli capi per la vendita o i cui prodotti fossero destinati alla vendita, per le specie di ovini, caprini, suini, avicoli, conigli, struzzi. Nel 2000, invece, erano state rilevate tutte le aziende che gestivano allevamenti, a prescindere dalla destinazione – autoconsumo o vendita – dei capi o dei prodotti degli stessi. I microdati relativi alle aziende zootecniche dei passati censimenti sono stati pertanto rielaborati da Istat.

Per approfondire i metodi di correzione adottati vedere la Nota metodologica dell'istat

Fonte: elaborazioni del Servizio Statistica e informazione geografica della Regione Emilia-Romagna su dati Istat

A chi rivolgersi

Settore programmazione, sviluppo del territorio e sostenibilità delle produzioni

Alice Davoli, tel. 051 5274739