Le case del Delta padano, una nuova distribuzione degli ambienti per migliorare la vivibilità
Le case del Delta sono ancora oggi un simbolo evidente della grande riforma, le possiamo vedere in alcune zone delle province di Ferrara e Ravenna, per stare in Emilia-Romagna.
L'importanza e la funzione della casa sono ben descritte a pagina 3 del numero 2 della rivista la Voce del Delta Padano nell'articolo "Case igieniche comode e decorose per gli assegnatari del Delta".
L'articolo inizia con la seguente affermazione "Case, strade e acquedotti sono i problemi cruciali e più urgenti del Delta Padano"
Nell'organizzazione della riforma la casa è fondamentale anche per una corretta conduzione del fondo, l'assegnatario e la sua famiglia devono essere vicini alla terra da curare e lavorare, nell'articolo è scritto "Tecnicamente è infatti indispensabile per l'insediamento degli assegnatari dei nuovi poderi, la disponibilità delle abitazioni onde poter avere una efficiente conduzione agricola".
La casa è quindi parte integrante del fondo ed è un'abitazione singola, anche questo un bel cambiamento per le famiglie del Delta, abituate per lo più a vivere in poche stanze di case basse e lunghe in cui si condividevano il cortile e alcuni servizi con altri nuclei familiari.
La casa è singola e l'esterno ha due facciate laterali in pietra vista e due tinteggiate, "Si sono curati gli effetti architettonici perchè anche esternamente la casa avesse un aspetto piacevole" si scrive sempre nell'articolo.
Le case sembrano tutte uguali ma in realtà ci sono diverse tipologie e nell'articolo è scritto "I tipi di abitazione sono di diverse dimensioni e l'assegnazione dipende dal numero dei componenti il nucleo familiare. Le case si possono dividere in quattro gruppi principali: minimi, piccoli, medi e grandi e possono ospitare famiglie che vanno da un minimo di quattro ad un massimo di diciotto persone". All'interno l'abitazione si sviluppa su due piani con la zona giorno al piano terra e la zona notte al primo piano. Sempre nell'articolo si legge "Quali i criteri che hanno guidato la progettazione di queste case? Funzionalità ed igiene hanno imposto soluzioni precise", vediamone alcune.
Casa e podere sono individuati con il nome di un santo e un numero, riportati in alto ed in grande in esterno sulla facciata di ingresso.
All'interno l'abitazione si sviluppa su due piani con la zona giorno al piano terra e la zona notte al primo piano. La metratura delle case è tra circa 85 mq fino a 120 mq. Al piano terra c'è il servizio igienico con lavandino e turca, sopra alla turca viene posto un asse di legno rimovibile, che serve come piano per la doccia, che si trova proprio in alto. L'acqua viene riscaldata con una termo stufa a legna, posizionata di solito in un cucinotto, a servizio della stanza soggiorno, quella in cui si riunisce la famiglia.
La stufa serve anche per cucinare e riscaldare questo ambiente, l'unico caldo della casa. Al piano terra si trova spesso anche un magazzino e/o una cantina con accesso diretto dall'esterno. Tutti gli ambienti sono finestrati. Una scala interna con ringhiera in ferro verniciato porta al piano superiore, dove si trova la zona notte, in cui ci sono un minimo di 2 ed un massimo di 5 camere, nell'articolo si legge "Si è cercato di eliminare la promiscuità, sostituendo a pochissimi ambienti grandi, un numero maggiore di ambienti piccoli." Anche questo un bel cambiamento.
Gli interni sono tutti intonacati e dipinti, porte e finestre interne ed esterne sono in legno, i pavimenti al piano terra e la scala sono in graniglia bianco nera e bianco rosa nella zona notte.
Nella casa ci sono acqua corrente e luce. Sono case per l'epoca davvero funzionali e belle ma ben presto ne emergeranno i primi difetti, ad esempio soprattutto la mancanza di un servizio igienico e del riscaldamento nella zona notte. L'atrio di accesso alla casa comunica anche con un portico e da questo si entra nella stalla. Il portico serve per ricovero piccoli attrezzi o per tenere un po' di fieno al coperto per il bestiame. In esterno alla stalla è presente anche un abbeveratoio, anche se in realtà il bestiame è a stabulazione fissa all'interno della stalla e per ogni capo sono presenti una mangiatoia e un piccolo abbeveratoio con acqua pulita sempre disponibile. Anche le stalle hanno dimensioni diversificate, da circa 30 mq fino a 50 mq e gli animali sono disposti su una sola fila in quelle più piccole e su due per quelle più grandi con la corsia di lavoro rispettivamente laterale nel primo caso e centrale nel secondo. I capi vanno da un minimo di 2 ad un massimo di 12.
La stalla ha poi opposta all'entrata anche un'uscita sul cortile dove a pochi metri di distanza si trova la concimaia, una piattaforma di cemento in cui viene raccolto il letame, materiale palabile prezioso che viene fatto maturare e poi utilizzato per migliorare continuamente la fertilità dei terreni. Nella stalla è previsto anche un sistema di raccolta del liquame, che viene convogliato in apposita vasca posta sotto alla concimaia ed anche questo viene periodicamente utilizzato e disperso nel terreno come concime.
A servizio della casa ci sono spesso altri locali come la porcilaia, il pollaio e la lavanderia, costruiti anche questi con cura in mattoni, con interni intonacati e dotati di finestre. L'allevamento degli animali da cortile per la produzione di uova e carne e di qualche maiale per la produzione di carne ed insaccati viene ritenuto importante per il sostentamento della famiglia. Nella lavanderia è presente un camino per riscaldare l'acqua da utilizzare per lavare, la lavatrice arriverà nelle case molti anni dopo.
Nel terreno vicino alle case quasi tutti gli assegnatari faranno un piccolo orto,anche questo fonte di sostentamento per la famiglia.
La casa è quindi un vero cambiamento radicale per la dignità delle famiglie degli assegnatari, come più volte affermato.
di Luciana Finessi
Fonti: La Voce del Delta Padano
Le immagini a corredo dell'articolo sono tratte dalla rivista "La Voce del Delta Padano" e dall'Archivio fotografico dell'Ente Delta Padano.
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