I primi passi della riforma, tra scetticismi ed entusiasmi
Le curiosità che si possono ritrovare nella rivista "La Voce del Delta Padano" sono davvero tante.
Nel numero 16 del 1954 ad esempio troviamo una Zirudela (componimento dialettale scherzoso) di Ferruccio Sassoli, assegnatario di Portomaggiore.
Di seguito il testo pubblicato in dialetto ferrarese e la traduzione riportata sulla rivista. Ho inserito poi in alcuni punti fra parentesi qualche mia precisazione per una maggiore comprensione.
"Zinc sie an fa quand che d'la riforma a satzcureva
quasi nisun ag cardeva,
la prima zona l'è sta la Sila
ma tut i geva ac si lan fila,
a sen rivà dal cinquantratrì
e la riforma l'è rivà anc chi,
dop i cumizi prima dielezion
tut i faseva dil grand discusion,
la gran part i geva ia pranzipià i lavor
parchè al vot i gal daga a lor,
anc ielezion ie pasà
mo i cuntinua a far il cà,
e ades tuti i la co iasegnatari
e ig dis – an farì mai vostar afari -,
ma iasegnatari tut cuntent
a li chil ciacar i nag da gnac a ment,
e i conta ormai gli ultimi giurnad ag ghe vanzà
prima d'andar in til so cà.
É pranzipiar i so lavor
senza aver bisogn dal colocator,
al prim lavor al sarà al furment
e ogni asegnatari al sarà cuntent,
dla nova pusizion cal struarà
parchè in tla so tera tut sudisfat al laurarà.
A vdren purasà sitin
chi dvantarà cume i zardin,
e par stil quatar rig
a nam resta altar da dir,
Viva al delta ei so dirigent
chia fat cuntent purasà zent".
Ed ecco la traduzione: "Cinque, sei anni fa, quando della riforma si diceva (parlava) quasi nessuno ci credeva, la prima zona è stata la Sila ma tutti dicevan:”Così non fila!” (non va bene), e siamo arrivati nel cinquantatré e la riforma è arrivata anche da me (qui nelle nostre zone), dopo i comizi, prima delle elezioni, tutti facevano delle gran discussioni; la gran parte diceva: han già iniziato il lavoro perché il voto lo diamo a loro. Anche le elezioni sono passate ma continuano a fare le case, e adesso tutti l'hanno con gli Assegnatari (colui a cui sono assegnati casa e terreno) e dicono loro: “Non farete mai i vostri affari”; ma gli Assegnatari tutti contenti a quelle chiacchiere non prestan le menti (non ascoltano) e contano oramai gli ultimi giorni che sono rimasti prima d'andare nelle loro case, e incominciare i loro lavori senza avere bisogno dei collocatori (colui che distribuiva il lavoro tra i braccianti). Il primo lavoro sarà il frumento (si intende probabilmente la semina) ed ogni assegnatario sarà contento della nuova posizione in cui si troverà perché nella sua terra tutto soddisfatto lavorerà. Vedremo un gran numero di poderini (si intende la terra con la casa) che diventeran come dei giardini, e per queste quattro righe finire non mi resta altro che dire: Viva il Delta e i suoi dirigenti che tanti braccianti han fatto contenti.
La traduzione letterale dell'ultima riga è: che hanno fatto contenta molta gente".
Il componimento dialettale ci fornisce molte informazioni, che si ritrovano anche in più articoli nei vari numeri del giornale ed in altri testi in cui si parla dell'imponente opera di riforma eseguita a partire dai primi anni 50 del secolo scorso.
Dalle prime righe si comprende come ci fosse scetticismo da parte di molti sulla reale volontà di far partire un'opera tanto complessa di trasformazione e sviluppo non solo del territorio ma soprattutto economica e sociale.
Molte forze politiche sono contrarie alla riforma, però, già dal 1953, si cominciano ad assegnare le prime case e il terreno, dove si potranno effettuare le semine e lavorare la propria terra.
Nasce la figura dell'Assegnatario, colui a cui vengono assegnati terreno e casa, il coltivatore diretto, il piccolo proprietario. Nuove parole per una nuova organizzazione territoriale e sociale.
Nasce l'Ente per la colonizzazione del Delta Padano
La legge di riforma fondiaria (n. 841 del 28 ottobre 1950) è detta “stralcio” perché interviene solo in alcune zone del Paese, quelle con particolari problemi di povertà ed occupazione, tra cui il Delta del grande fiume.
Il 7 febbraio del 1951 con decreto del Presidente della Repubblica viene istituito l'Ente per la colonizzazione del Delta Padano e l'Ente inizia da subito ad operare in 23 comuni delle provincie di Venezia, Rovigo, Ferrara e Ravenna, effettuando già dal 1953 le prime assegnazioni.
Casa e terreno, il podere, si dice nella zirudela diventeranno dei piccoli giardini e sulla rivista ci saranno molti articoli con suggerimenti dedicati sia all'assegnatario che alla moglie per la cura del terreno e della casa che dovrà essere accogliente per tutta la famiglia.
La casa è a mio avviso il simbolo della riforma e ancora oggi ce la ricorda, un elemento inconfondibile di riconoscimento anche dove negli anni si è intervenuti con importanti ristrutturazioni.
La Zirudela finisce con: Viva il Delta ma inserito nel periodo e nel particolare contesto risulta davvero più che comprensibile.
di Luciana Finessi
Fonti: La Voce del Delta Padano
Le immagini a corredo dell'articolo sono tratte dalla rivista "La Voce del Delta Padano" e dall'Archivio fotografico dell'Ente Delta Padano.
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