La Regione, con le norme di attuazione della propria Legge sull’agricoltura sociale, prevede l'istituzione di un elenco delle fattorie sociali in cui saranno inserite tutte le aziende che ne fanno richiesta e possiedono requisiti e competenze necessarie. 

Per svolgere l'attività possono essere utilizzati gli edifici dell'azienda agricola, conformi alle normative in materia di sicurezza e agibili, destinati ad abitazione dell'imprenditore e strumentali allo svolgimento dell'attività agricola. Gli immobili utilizzati restano classificati come rurali a tutti gli effetti. 

Le fattorie sociali sono identificate da un logo predisposto sulla base del modello definito da un atto dirigenziale che sarà appositamente adottato. 

Il primo passo è quindi l’acquisizione delle competenze, l’elaborazione di un progetto specifico di agricoltura sociale adattato alla propria realtà aziendale e la richiesta di iscrizione all’elenco. 

Con determina dirigenziale n.16651 del 1/08/2023 sono state adottate le disposizioni attuative per la modulistica di richiesta di iscrizione tramite accesso unitario. Sarà sufficiente selezionare il Comune ove si svolge l’attività, il settore relativo alla pratica da inviare (in questo caso Emilia-Romagna-agricoltura) e continuando a seguire la procedura è possibile avviare l’iter di iscrizione all'elenco degli operatori delle fattorie sociali. 

Successivamente, per iniziare l'attività, è necessario presentare al Comune tramite accesso unitario, la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) dichiarando il possesso dei requisiti, dei locali e degli spazi. Per i servizi e le attività sociosanitarie occorrono le autorizzazioni previste dalle norme di riferimento del settore.  

La somministrazione, salvo che per le imprese agrituristiche, di pasti e bevande nell’ambito dell’esercizio dell’attività di agricoltura sociale può avvenire esclusivamente nei confronti dei soggetti destinatari delle attività offerte, sempre nel rispetto delle vigenti norme igienico-sanitarie. 

La vigilanza sull’applicazione della legge è in capo ai Comuni. Sono previste sanzioni per chi esercita l’attività senza essere iscritto all’elenco regionale, per l’utilizzo improprio del logo di fattoria sociale e per chi non rispetta i limiti e le modalità di esercizio dell’attività.