L'endoterapia si basa sul principio per cui, introducendo una sostanza caratterizzata da proprietà sistemiche direttamente nel tronco, la sostanza si ridistribuisce nella chioma attraverso il sistema vascolare della pianta.
In ambiente urbano i trattamenti endoterapici possono rappresentare una soluzione per il controllo di alcuni parassiti (per es. Corythucha ciliata, Cameraria ohridella).

Vantaggi e svantaggi

I principali vantaggi offerti da questa metodologia di applicazione consistono in una:

  • prolungata persistenza d'azione, che in molti casi permette di effettuare i trattamenti ad anni alterni;
  • riduzione delle dosi di applicazione;
  • minore dispersione nell'ambiente, quindi un minore impatto ambientale.

I principali svantaggi sono:

  • gli effetti negativi dovuti all'apertura di ferite, che possono favorire l'ingresso di patogeni (ad es. agenti di carie, cancro colorato del Platano) e ledere, specialmente nei soggetti con problemi di piccole carie incipienti, le barriere di difesa della pianta;
  • costi maggiori rispetto ai trattamenti tradizionali;
  • i trattamenti endoterapici, secondo il Piano d’Azione Nazionale (PAN), utilizzano formulati attualmente esclusi dalle aree frequentate dalla popolazione. Il loro uso è perciò limitato alle aree private o a seguito di specifica deroga (come avviene ad esempio per la processionaria del pino per ragioni sanitarie).
Le precauzioni da seguire

Le considerazioni e le valutazioni che i tecnici impegnati nella gestione e difesa del verde devono fare prima di ricorrere a tali interventi sono diverse.
Prima del trattamento occorre:

  • monitorare l'entità dell'infestazione;
  • valutare il contesto in cui si trovano gli alberi infestati (una forte infestazione in un'alberatura isolata può non rappresentare un problema; al contrario una infestazione anche limitata su alberi vicini ad abitazioni, esercizi commerciali, hotel può essere mal tollerata);
  • valutare il danno prodotto dall'insetto, in particolare se il ripetersi dell'infestazione nel tempo può compromettere la vitalità della pianta;
  • considerare lo stato sanitario delle alberature da trattare: quelle in cattivo stato vegetativo o cariate non devono essere sottoposte ad iniezioni. Infatti lo stato sanitario degli alberi influisce sia sulla traslocazione dei prodotti, sia sui tempi di cicatrizzazione. Studi specifici effettuati in passato hanno dimostrato che la traslocazione delle sostanze introdotte nel tronco viene ridotta se l'albero presenta un elevato numero di polloni o di rami basali, o se è affetto da processi degenerativi determinati da patogeni agenti di carie del legno. Una traslocazione ridotta o rallentata, comporta necessariamente una diminuzione dell'efficacia del trattamento. Non possono inoltre essere sottoposti a trattamento endoterapico i platani con sintomi sospetti di cancro colorato (Ceratocystis platani) o quelli presenti in aree dove sono stati identificati dei focolai, in quanto gli attrezzi contaminati possono contribuire a diffondere la malattia. In entrambi questi casi, come per qualsiasi intervento su piante di platano (compresa la terapia endoterapica) occorre preventivamente contattare il Servizio fitosanitario competente sul territorio;
  • richiedere alla società che effettuerà le iniezioni di utilizzare esclusivamente prodotti specificatamente registrati per questo campo di impiego e alle dosi indicate in etichetta. Tali formulati, essendo stati precedentemente saggiati in specifiche sperimentazioni, non determinano problemi di fitotossicità sugli alberi trattati. Le formulazioni autorizzate, forniscono in genere garanzie anche sulla cicatrizzazione dei fori di iniezione. E' consigliabile quindi, richiedere sempre copia dell'etichetta del preparato utilizzato;
  • rivolgersi a personale specializzato. Tutte le operazioni devono essere eseguite con accuratezza e gli attrezzi da lavoro vanno sempre disinfettati con sali quaternari di ammonio. Nel caso di iniezioni a pressione gli aghi che vengono riutilizzati vanno sempre disinfettati nel passaggio da una pianta all'altra. Anche i fori sul tronco vanno disinfettati con fungicidi.
Verifica dell'efficacia

Dopo il trattamento si dovrà verificare l'esito dei trattamenti endoterapici. In particolare devono verificarsi le seguenti condizioni:

  • efficace controllo del parassita;
  • assenza di effetti fitotossici a carico del fogliame e del legno;
  • buona e rapida cicatrizzazione dei fori: se i fori non si chiudono, ciò può essere determinato anche dalla presenza di serie lesioni interne (per es. da processi di carie non manifestatisi all'esterno);
  • sufficiente persistenza dell'effetto antiparassitario.

Si consiglia inoltre di controllare nel tempo le piante trattate, per verificare lo stato di cicatrizzazione dei fori ed eventuali problemi nella cicatrizzazione stessa (per es. colatura di liquido dalla ferita).
Sulla stessa alberatura è raccomandabile non ripetere le applicazioni endoterapiche l'anno successivo.

Le tecniche di endoterapia utilizzate (ad esempio ad iniezione, pressione e micropressione) sono in continua evoluzione, pertanto per gli aspetti tecnici è necessario rivolgersi sempre a personale qualificato.