Prosegue anche nel 2025 la sperimentazione del Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni della Regione Emilia-Romagna finalizzata all’utilizzo dei droni per la distribuzione dei prodotti fitosanitari. L’attività di ricerca è possibile grazie ad una specifica autorizzazione rilasciata alla Regione Emilia-Romagna.

In Italia l’utilizzo di questa modalità di distribuzione è vietato per legge, salvo deroghe e autorizzazioni per fini sperimentali e con precise limitazioni, che prevedono l’impiego dei droni esclusivamente in situazioni dove non esistono alternative praticabili o quando è necessario garantire una significativa riduzione dell'impatto sulla salute umana e sull'ambiente rispetto ai metodi tradizionali.

Il progetto sperimentale, approvato nel 2024 e rinnovato nel 2025, ha avuto l’autorizzazione di Ministero della Salute, Ministero dell’Agricoltura, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile). Il Settore Fitosanitario è coadiuvato da un locale Centro di Saggio, da laboratori accreditati e da una rete di tecnici ed agricoltori, la cui coesione permette di portare a termine le attività con efficacia, facilitando un’adeguata diffusione dei risultati ottenuti grazie anche alle dimostrazioni in campo. 

Perché la sperimentazione

Obiettivo è di raccogliere dati e informazioni per l’individuazione di scenari operativi da mettere a disposizione del Ministero della Salute per stilare una procedura operativa che garantisca qualità e sicurezza nell’utilizzo dei droni per la difesa delle colture e ne faciliti l’impiego in determinati ambiti agricoli. Un approccio già applicato da altri Paesi membri dell’Unione Europea.

Tra i vantaggi dell’utilizzo dei droni nella gestione della difesa, la possibilità di intervenire quando gli altri mezzi di distribuzione non riescono ad entrare in campo a causa degli effetti negativi dei cambiamenti climatici. Ad esempio, in caso di emergenze ambientali dovute all’eccesso di piogge e alle alluvioni, come già successo in Emilia-Romagna nel 2023, evitando i rischi di perdere l’intera produzione. Anche più semplicemente, con questo mezzo è possibile fare interventi tempestivi potendo entrare subito dopo una pioggia, evitando calpestamenti del terreno.

I risultati dell’attività 2024

Nel 2024 l’Emilia-Romagna è stata l’unica regione a livello nazionale ad ottenere l’autorizzazione per un progetto sperimentale di distribuzione di prodotti fitosanitari con l’utilizzo del drone.  I test hanno riguardato la coltura della vite per contrastare la peronospora e si sono concentrati nella zona collinare di Predappio (Forlì-Cesena).

I dati raccolti sono stati incoraggianti ed hanno evidenziato una minore deriva del trattamento con drone rispetto ai mezzi convenzionali e una minore bagnatura della chioma rispetto alla quale devono essere approfondite le verifiche di efficacia, una maggiore sicurezza per gli operatori e l'ottimizzazione dei tempi di intervento.

La sperimentazione nel 2025

Le prove riguardano tre colture: cipolla nella provincia di Ravenna, pomodoro in provincia di Piacenza e, come nel 2024, la vite in provincia di Forlì-Cesena. L’ampliamento delle colture e degli enti a livello nazionale che nel 2025 si sono impegnati nelle prove sperimentali sottolineano la grande importanza dell’uso del drone per la difesa.

Al termine di questa seconda esperienza, il Settore Fitosanitario regionale produrrà un report dettagliato, che si aggiungerà ai dati già raccolti nel 2024, fornendo al Ministero della Salute dati per valutare le caratteristiche di questo tipo di applicazione dei prodotti fitosanitari, con l’obiettivo di regolamentare l'utilizzo dei droni in agricoltura e superare la fase sperimentale.

A chi rivolgersi
Loredana Antoniacci