Le regole comunitarie individuano le organizzazioni interprofessionali come strumenti potenzialmente “stabilizzatori” del mercato, alcuni paesi comunitari godono di lunga esperienza in materia ma in Italia siamo alle prime esperienze pertanto lo spazio di crescita è ampio.

La Regione ha definito i criteri per riconoscere le Organizzazioni interprofessionali a carattere regionale o di circoscrizione economica per tutti i settori produttivi, con la delibera di Giunta n. 339 del 14 marzo 2011, applicativa della Legge regionale n. 24/2000, notificata con esito favorevole alla Commissione europea.

L'organizzazione interprofessionale si può definire come uno strumento di autodeterminazione, si costituisce e sviluppa per prodotti specifici (anche Dop e Igp), con lo scopo di migliorare la conoscenza e la trasparenza della produzione e del mercato; contribuire ad un efficace coordinamento dell'immissione sul mercato dei prodotti, in particolare attraverso ricerche e studi; accrescerne la valorizzazione, nell’ottica di un’equa ripartizione del valore tra i soggetti della filiera.

Per perseguire tali obiettivi le organizzazioni interprofessionali possono sviluppare norme comuni di produzione, modelli di contratti tipo da utilizzare tra i soci, organizzare banche dati per programmare le produzioni e razionalizzare i flussi di prodotti, fare azioni di promozione collettiva dello specifico prodotto, sviluppare servizi comuni alle componenti socie finalizzati al miglioramento qualitativo dei prodotti o alla sostenibilità ambientale e sociale.

Roberta Toni

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