Antracnosi della soia - scheda tecnica
(Colletotrichum truncatum e Colletotrichum glycines)
Sintomi
(JPEG - 56.1 KB)Sulle piante colpite si formano tacche scure, grandi non più di un millimetro, sparse irregolarmente sulla superficie del fusto, dei baccelli e dei piccioli fogliari. A volte i sintomi dell'infezione non sono evidenti e non è possibile distinguere le piante malate da quelle sane fino a che le condizioni ambientali non sono tali da favorire lo sviluppo delle fruttificazioni nerastre (acervuli) del fungo che, erompendo a centinaia sulla superficie epidermica degli organi colpiti, le conferiscono il caratteristico aspetto macchiettato.
Le foglie delle piante colpite da antracnosi tendono ad accartocciarsi e disseccare; se vengono interessate a loro volta dall'infezione, presentano necrosi delle nervature e del picciolo.
All'interno dei baccelli infetti, i semi sono piccoli e scarsi o, nei casi più gravi, marcescenti. Dai semi contaminati si sviluppano plantule infette che già in pre-emergenza presentano lesioni cancerose sui cotiledoni. Queste piantine possono sopravvivere, anche se daranno origine a piante all'apparenza sane, ma con scarsa produttività. Quando l'infezione si estende anche alla radichetta, allo stelo e alle prime foglioline, le plantule muoiono prematuramente.
Agenti responsabili
(JPEG - 65.9 KB)Colletotrichum truncatum e Colletotrichum glycines sono i funghi responsabili dell'antracnosi. Il primo infetta le piante durante la fioritura o nelle fasi immediatamente successive; Colletotrichum glycines invece attacca piante già mature. Sia l'uno che l'altro micete non sono specifici per la soia, ma sono parassiti di molte specie vegetali, non solo leguminose.
Epidemiologia
I funghi svernano nel terreno sui residui infetti, oppure si trasmettono da una pianta all'altra attraverso il seme. L'umidità elevata e persistente favorisce la formazione e la liberazione delle spore fungine che, giunte a contatto con le piante ospiti, germinano e penetrano nei tessuti.
(JPEG - 7.7 KB)Nelle piante giovani, in attiva crescita, le infezioni rimangono latenti; i sintomi della malattia si evidenziano solo più tardi, alla fioritura o successivamente. Se c'è umidità nell'aria, sui tessuti delle piante colpite si differenziano gli acervuli (fruttificazioni gamiche) che, giunti a maturazione, liberano migliaia di spore in grado di innescare nuovi processi infettivi.
Mentre questa è l´unica forma nota di moltiplicazione di Colletotrichum truncatum, Colletotrichum glycines presenta anche un ciclo sessuale (Glomerella glycines) che culmina con la formazione di periteci (fruttificazioni gamiche) e ascospore. I periteci non sono distinguibili ad occhio nudo dagli acervuli. Stress idrici e squilibri nutrizionali legati a carenze minerali (soprattutto calcio) o a competizione con piante infestanti, predispongono la soia agli attacchi di antracnosi.
Le infestanti, potendo fungere in molti casi da ospiti alternativi dei funghi dell'antracnosi, costituiscono un elemento di pericolosità che non va sottovalutato.
Difesa
Le misure di difesa alle quali si può ricorrere per limitare la diffusione di questa malattia sono essenzialmente di natura preventiva. Si possono consultare al riguardo i Disciplinari di produzione integrata.