Come si manifesta

(JPEG - 32.6 KB)Sulle foglie si formano macchie irregolari, sparse sulla pagina superiore, particolarmente nelle zone internervali. Inizialmente le macchie sono decolorate poi, con il progredire della stagione, assumono un colore rossastro, disseccano e confluiscono tra loro fino ad interessare ampie porzioni del lembo fogliare. Le piante gravemente colpite si possono presentare già a fine estate prive di buona parte della chioma.

In genere la malattia è favorita da primavere umide, piovose e non eccessivamente fredde; se si verificano queste condizioni, durante l'estate si osservano infezioni diffuse con sintomatologie marcate.
I sintomi dell'antracnosi possono essere confusi con quelli determinati da un'altra alterazione tipica dell'ippocastano conosciuta come "bruciore non parassitario" che interessa soprattutto gli ippocastani presenti nelle aree urbane ed è provocata in massima parte da squilibri idrici associati ad inquinamento atmosferico.

Come si combatte

Innanzi tutto occorre sottolineare che l'antracnosi non pregiudica la vita e lo sviluppo dell'ippocastano; il danno da essa prodotto è, di conseguenza, principalmente di tipo estetico.
Sono comunque consigliabili alcuni accorgimenti, volti a limitare lo sviluppo dell'infezione.

  • Un primo intervento si basa sulla raccolta e distruzione delle foglie cadute a terra per abbassare il potenziale di inoculo: nelle foglie infette, infatti, Guignardia aesculi si conserva durante l'inverno perpetuando la malattia fino alla primavera successiva quando, nel periodo compreso tra l'apertura delle gemme e il germogliamento, prende avvio una nuova infezione.
  • Su esemplari dove l'infezione si è manifestata in forma grave e nei casi in cui l'altezza delle piante e la loro collocazione consentano di effettuare interventi alla chioma, possono essere effettuati 1-2 trattamenti con sali di rame nel periodo in cui prende avvio l'infezione primaria (all'apertura delle gemme), distanziati di 10-15 giorni l'uno dall'altro. Analoghi interventi, indirizzati tuttavia contro le forme svernanti del fungo, possono essere eseguiti in autunno, in corrispondenza della caduta delle foglie.

I sintomi dell'antracnosi possono essere confusi con quelli determinati da un'altra alterazione tipica dell'ippocastano conosciuta come seccume (o bruciore) non parassitario