Nematode degli steli e dei bulbi (Ditylenchus dipsaci) - scheda tecnica
(Ditylenchus dipsaci)
Piante ospiti
Ditylenchus dipsaci è un endoparassita polifago che attacca numerose piante coltivate e spontanee e per alcune di esse rappresenta un organismo da quarantena:
- cipolla (Allium cepa L.)
- erba medica (Medicago sativa L.)
- piante bulbose da fiore
Rimane comunque un pericoloso fitofago anche per altre piante, tra cui:
- aglio (Allium sativum L.)
- aster sp.
- begonia sp.
- fava (Vicia faba L.)
- fragola (Fragraria x ananassa Duch.)
- gladiolo (Gladiolus segetum Ker Gawl.)
- indivia scarola (Cichorium endivia L.)
- pisello (Pisum sativum L.)
- primula sp.
- spinacio (Spinacea oleracea L.)
Distribuzione geografica
Si tratta di un nematode diffuso un po' ovunque nel mondo e la sua presenza può costituire un fattore limitante per alcune coltivazioni a causa dei gravi danni che può provocare. E' presente in Europa, Africa, Asia, Australia, Nord-America e Sud-America.
In Italia è diffuso in quasi tutte le Regioni fra cui l'Emilia-Romagna, in particolare, infestazioni di D. dipsaci sono state osservate, in passato, su coltivazioni di fragola e cipolla nel cesenate (Forlì) e di aglio nel piacentino e attualmente su colture da seme di erba medica.
Sintomi
In Italia, e in particolare nella nostra Regione, danni da D. dipsaci sono stati osservati su aglio, cipolla, erba medica, fava, fragola, spinacio, indivia scarola. In campo le infestazioni del nematode su queste coltivazioni si manifestano, in generale, in chiazze di piante scarsamente sviluppate e con la lamina fogliare deformata. In particolare, per le piante sopracitate sono state osservate in campo diverse sintomatologie, come di seguito rappresentate.
Nelle foto (da sinistra a destra): esemplari di Ditylenchus dipsaci estratti da piante di aglio; piante di cipolla deformate; piante sane di erba medica da foraggio a confronto con piante piccole infestate da Ditylenchus dipsaci.
Nelle foto (da sinistra a destra): piante di fragola con sintomi di nanismo e foglie con bollosità; erba medica da foraggio (piante sane a confronto con piante infestate); foglie di spinacio con bollosità internervali.
Su fava (Vicia faba L.) gli attacchi del nematode si manifestano con chiazze di piante che hanno lo stelo bruno-rossiccio che appare, talvolta, anche deformato. Su indivia scarola le piante, colpite mostrano sintomi simili; alla ripresa vegetativa primaverile manifestano, in generale, uno scarso sviluppo vegetativo (nanismo, ecc.), foglie inspessite con bollosità internervali e piccioli ingrossati ed accorciati.
Epidemiologia
Il nematode penetra nei tessuti vegetali a tutti gli stadi di sviluppo e si sposta all' interno di questi perforando le pareti delle cellule.
Nei tessuti vegetali colpiti si formano delle cavità e delle necrosi visibili esternamente come tumefazioni. Le precipitazioni favoriscono gli spostamenti del nematode sul terreno e sulle piante.
La diffusione di D. dipsaci avviene, generalmente, attraverso l'uso di semi (cipolla, erba medica, fava e spinacio), di bulbi (aglio e piante bulbose da fiore) e di piante (fragola, indivia scarola) infestati.
Prevenzione e lotta
La lotta deve essere, soprattutto, preventiva utilizzando semi, bulbi e piante sane ed eliminando dai campi destinati alla moltiplicazione le chiazze di piante infestate.
A chi rivolgersi
SETTORE FITOSANITARIO E DIFESA DELLE PRODUZIONI
Fatima De Vincentis