Antracnosi dell'ippocastano - scheda tecnica
Come si manifesta
(33.41 KB)Sulle foglie si formano macchie irregolari, sparse sulla pagina superiore, particolarmente nelle zone internervali. Inizialmente le macchie sono decolorate poi, con il progredire della stagione, assumono un colore rossastro, disseccano e confluiscono tra loro fino ad interessare ampie porzioni del lembo fogliare. Le piante gravemente colpite si possono presentare già a fine estate prive di buona parte della chioma.
In genere la malattia è favorita da primavere umide, piovose e non eccessivamente fredde; se si verificano queste condizioni, durante l'estate si osservano infezioni diffuse con sintomatologie marcate.
I sintomi dell'antracnosi possono essere confusi con quelli determinati da un'altra alterazione tipica dell'ippocastano conosciuta come "bruciore non parassitario" che interessa soprattutto gli ippocastani presenti nelle aree urbane ed è provocata in massima parte da squilibri idrici associati ad inquinamento atmosferico.
Come si combatte
Innanzi tutto occorre sottolineare che l'antracnosi non pregiudica la vita e lo sviluppo dell'ippocastano; il danno da essa prodotto è, di conseguenza, principalmente di tipo estetico.
Sono comunque consigliabili alcuni accorgimenti, volti a limitare lo sviluppo dell'infezione.
- Un primo intervento si basa sulla raccolta e distruzione delle foglie cadute a terra per abbassare il potenziale di inoculo: nelle foglie infette, infatti, Guignardia aesculi si conserva durante l'inverno perpetuando la malattia fino alla primavera successiva quando, nel periodo compreso tra l'apertura delle gemme e il germogliamento, prende avvio una nuova infezione.
- Su esemplari dove l'infezione si è manifestata in forma grave e nei casi in cui l'altezza delle piante e la loro collocazione consentano di effettuare interventi alla chioma, possono essere effettuati 1-2 trattamenti con sali di rame nel periodo in cui prende avvio l'infezione primaria (all'apertura delle gemme), distanziati di 10-15 giorni l'uno dall'altro. Analoghi interventi, indirizzati tuttavia contro le forme svernanti del fungo, possono essere eseguiti in autunno, in corrispondenza della caduta delle foglie.
I sintomi dell'antracnosi possono essere confusi con quelli determinati da un'altra alterazione tipica dell'ippocastano conosciuta come seccume (o bruciore) non parassitario