Carpocapsa - scheda tecnica
(Cydia pomonella)
Diffusione e piante ospiti
Cydia pomonella è una specie già conosciuta all'epoca romana, originaria dell'area europea di distribuzione del melo selvatico (Malus silvestris) a frutti grossi. Attualmente è diffusa in gran parte del mondo e si sviluppa soprattutto a spese del melo e del pero che costituiscono gli ospiti principali.
Può comunque attaccare anche altre specie quali cotogno, sorbo, nespolo, noce, kaki e più raramente albicocco, susino e pesco.
Danni
Nei frutti di melo e pero le larve entrano attraverso un qualsiasi punto dell'epicarpo e poco dopo la penetrazione, in corrispondenza del foro di entrata si forma un piccolo grumo di rosura ed escrementi che consente la rapida individuazione dell'attacco. Su frutti non maturi , la larva penetra nella zona sottoepidermica scavando una galleria spiralata e in seguito si dirige verso la zona carpellare per nutrirsi dei semi. Sui frutti maturi, la larva entra invece direttamente nella polpa, raggiunge e divora i semi.
Gli attacchi del fitofago su melo e pero, se non controllati tempestivamente con interventi insetticidi, provocano pertanto gravi lesioni dei frutti che, così danneggiati, finiscono per cadere al suolo.
Trattamenti tardivi non evitano comunque il danno "estetico" e il deprezzamento del prodotto dovuto alla presenza sull'epicarpo di tracce cicatrizzate dei fori di penetrazione.
Ciclo biologico
Il ciclo biologico dell'insetto è regolato da meccanismi neuro-ormonali che sono a loro volta influenzati da stimolazioni esterne (temperatura, fotoperiodo). Nei nostri ambienti C. pomonella svolge tre generazioni all'anno e sverna come larva matura in diapausa dentro un bozzolo posto nelle anfrattuosità del tronco o nel terreno. Il bozzolo delle larve svernanti è spesso, biancastro esternamente e candido all'interno; la larva disposta a C all'interno del bozzolo è di colore bianco uniforme, con capo, scudo prototoracico e placca anale di colore castano giallastro. L'incrisalidamento ha luogo in marzo-aprile e i primi adulti compaiono, a seconda delle condizioni ambientali a partire da metà aprile. Gli adulti sono farfalline di colore bruno con un'apertura alare di circa 20 mm; sono attivi al tramonto e con temperature superiori ai 15 °C avvengono gli accoppiamenti seguiti dopo pochi giorni dalle ovideposizioni.
Le uova vengono deposte isolatamente e quelle della prima generazione vengono deposte per lo più sulle foglie o sui rametti in vicinanza delle fruttificazioni. Dalle uova sgusciano le larve neonate che trascorrono alcuni giorni all'esterno spostandosi su foglie e rametti prima di penetrare nei frutti. Durante questi vagabondaggi le larvette possono intaccare le foglie causando raramente dei danni. All'interno dei frutti, le larve completano il loro sviluppo in 21-30 giorni e, una volta mature, fuoriescono dai frutti infestati e vanno ad incrisalidarsi sotto la corteccia o in altri ripari.
Gli adulti di seconda generazione compaiono da fine giugno a tutto agosto e oltre, con un picco massimo nella prima decade di luglio. Il terzo sfarfallamento inizia da metà agosto, sovrapponendosi talvolta al secondo. La terza e ultima generazione di larve completa lo sviluppo nei frutti in maturazione per poi entrare in diapausa.
Difesa
Nei disciplinari di produzione integrata della Regione Emilia-Romagna l'esecuzione dei trattamenti su melo e pero è ammessa al superamento della soglia di intervento di 2 adulti per trappola in una o due settimane o di 1% di fori di penetrazione rilevati su almeno 100 frutti. Per la prima e seconda generazione i Disciplinari indicano un altro criterio d'intervento alternativo alle catture nelle trappole, che consiste nel seguire le indicazioni dei bollettini provinciali redatti sulla base delle elaborazioni settimanali del modello MRV-Carpocapsa.
A questo proposito è importante sottolineare che l'utilità di questo modello di simulazione di sviluppo del fitofago validato in Emilia-Romagna si è rivelata strategica in quanto, soprattutto laddove la difesa da carpocapsa risulta problematica, le indicazioni delle trappole possono non essere sufficienti a rappresentare la biologia di C. pomonella.