Cimice asiatica, allarme negli impianti di pero
I danni, che in alcune aziende hanno causato perdite superiori al 50% della produzione, sono dovuti alla cimice di origine asiatica Halyomorpha halys. Questo insetto è stato segnalato nel 2012 per la prima volta in Italia nei dintorni di Modena da ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia; la presenza della cimice asiatica nel territorio regionale è stata da allora costantemente monitorata dai Consorzi fitosanitari di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con il Servizio fitosanitario della Regione Emilia-Romagna. Si tratta infatti di una specie invasiva che, come è stato riscontrato nelle aree frutticole americane, dopo alcuni anni dalla sua comparsa è in grado di causare gravi danni alle produzioni agricole.
Fino ad oggi le popolazioni di questo insetto erano state osservate, per la loro abitudine di aggregarsi, soprattutto all’interno di strutture come abitazioni, magazzini, garage ecc.. nelle quali svernano, creando principalmente fastidio alle persone ma non avevano arrecato danni apprezzabili alle produzioni agricole. Quest'anno, invece, le popolazioni sono cresciute in modo esponenziale in un breve arco di tempo, causando gravi danni su pero soprattutto nella provincia di Modena.
Negli areali dove l’insetto è stato segnalato in precedenza (Stati Uniti soprattutto) è occorsa almeno una decina di anni prima che si registrassero i livelli di pericolosità che nei nostri ambienti sono stati raggiunti in soli 2 anni. Considerata la grande polifagia di questo fitofago, è possibile che nelle prossime settimane i danni si estendano ad altre colture presenti nel territorio delle tre province (melo, pesco, susino, vite, pomodoro, ecc.) e c'è grande preoccupazione per la prossima raccolta della cv. Abate fetel, la più diffusa e la più importante fra la varietà di pero coltivate nella nostra regione. E’ quindi in atto un’azione di costante monitoraggio per verificare l’evoluzione di questo insetto nelle tre province interessate e supportare tecnici ed agricoltori nell' individuazione delle più opportune strategie di difesa che eventualmente si dovessero rendere necessarie.
Per fronteggiare questa nuova emergenza il Servizio fitosanitario ha già concesso alcune deroghe per poter impiegare, nell’ambito dei disciplinari di produzione integrata, prodotti dotati di una adeguata attività collaterale nei confronti della cimice asiatica. Questi trattamenti sono stati effettuati contemporaneamente, soprattutto nella prima metà del mese di agosto, in vasti areali frutticoli del territorio infestato, sulla base delle indicazioni fornite dal Coordinamento di Produzione Integrata e comunque sempre nel rispetto dei vincoli applicativi dei Disciplinari di produzione integrata e delle prescrizioni riportate nelle etichette dei formulati.
Anche grazie al coordinamento della produzione integrata è in atto un monitoraggio nelle altre province frutticole della regione per verificare la possibile presenza della cimice. Contemporaneamente è in corso un’attività di ricerca, svolta da Università di Modena e Reggio, Consorzi fitosanitari provinciali e Servizio fitosanitario regionale, per individuare soluzioni sostenibili non basate esclusivamente sull'uso di insetticidi di sintesi.
E’ possibile che nei prossimi anni l'insetto continui a moltiplicarsi e diffondersi anche su piante ornamentali e l'emergenza si estenda ad altre aree frutticole dell'Emilia-Romagna e di altre regioni italiane. Per affrontare questa nuova calamità è necessario che la popolazione sia adeguatamente informata e si crei una proficua alleanza con gli agricoltori per contribuire, per quanto possibile, al contenimento dell’insetto nei siti di svernamento.
Scheda tecnica per il riconoscimento dell'organismo nocivo (2.68 MB)
Che cos'è, come vive, perchè è pericolosa e a chi rivolgersi