Fitosanitario e difesa delle produzioni

Colpo di fuoco batterico

(Erwinia amylovora)

mazzetto-fioraleErwinia amylovora è una batteriosi che colpisce le Rosacee Pomoidee. Le specie colpite di maggiore interesse frutticolo appartengono ai generi Pyrus (pero), Malus (melo), Cydonia (cotogno) e Mespilus (nespolo). Sono inoltre numerose le Rosacee ornamentali e spontanee suscettibili al colpo di fuoco, tra le quali il biancospino (Crataegus) è risultata una delle piante più colpite.

In Emilia-Romagna la storia del colpo di fuoco è cominciata nel 1994 con i primi focolai in provincia di Bologna. Lo scoppio epidemico registrato nel 1997 (721 casi di malattia) è stato seguito nel 1998 da una altrettanto grave epidemia (oltre 1000 casi di malattia) che ha interessato principalmente impianti di pero nelle province di Bologna, Ferrara e Modena, aree della Regione tradizionalmente vocate a questa coltura, e in misura minore le province di Reggio Emilia e Ravenna. I primi casi di infezione nelle province di Piacenza e Forlì-Cesena sono stati segnalati nel 1999.

Dal 2001, le province di Bologna, Ferrara, Modena, Ravenna e Reggio Emilia, e dal 2008 anche le province di Forlì-Cesena e Rimini, in seguito alla progressiva diffusione sul territorio del colpo di fuoco batterico, non sono più state riconosciute Zona Protetta per Erwinia amylovora (D. Lgs. 18 agosto 2005, n. 214). Dal 2018 anche le ultime 2 province, Parma e Piacenza, hanno perso lo status di Zona Protetta, a causa di ripetute segnalazioni.

L’elenco aggiornato delle Zone protette presenti in Italia si trova all’interno del Regolamento di esecuzione (UE) 2021/759.

Secondo i criteri del Decreto Ministeriale del 13 agosto 2020 (180.5 KB) per preservare e sostenere l’attività vivaistica, la Regione istituisce “zone cuscinetto” (ex “zone tampone”) sottoposte a un rigoroso sistema di controlli per garantire la produzione di piante ospiti di E. amylovora, idonee ad essere commercializzate a livello nazionale o internazionale con il passaporto ZP o verso Paesi in cui la batteriosi non è ancora presente.

Dall'autunno 2001 e fino a data da destinarsi è in vigore in Emilia-Romagna il divieto di impianto di biancospini e altri Crataegus. Il divieto si riferisce esclusivamente ai nuovi impianti, e riguarda non solo gli operatori del settore (vivaisti e progettisti del verde) ma anche il privato che interviene nel proprio giardino. Sono previste eccezioni a seguito di specifica autorizzazione del Servizio Fitosanitario, valutata sulla base dei rischi fitosanitari presenti sul territorio.

Modulistica

Approfondimenti

Normativa

Referenti

Nicoletta Vai
Calogero Lentini

Azioni sul documento

ultima modifica 2023-03-01T13:23:14+02:00
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