I modelli previsionali per il colpo di fuoco batterico
Sono modelli matematici in grado fornire previsioni sulla comparsa e sull'evoluzione più probabile della malattia in un determinato ambiente. Il loro utilizzo permette di indirizzare le strategie di intervento e ridurre quindi l'incidenza e la gravità delle infezioni.
I modelli previsionali più comunemente impiegati in Europa e negli USA per il colpo di fuoco sono quattro:
- METODO BILLING'S
- FIRESCREENS
- MARYBLYT
- COUGAR BLIGHT
Il presupposto su cui si basano questi modelli è che le probabilità di sviluppo della malattia dipendono dalla combinazione di diversi fattori legati al patogeno, alla pianta ospite e all'ambiente.
La fioritura (primaria o secondaria) rappresenta la fase fenologica nella quale la pianta è "naturalmente" suscettibile ad Erwinia amylovora, in quanto i fiori costituiscono delle aperture naturali attraverso le quali il batterio è in grado di penetrare nella pianta. I modelli considerano, come eventi favorevoli, anche particolari eventi climatici, quali temporali, forti venti e grandinate, in grado di provocare lesioni alla vegetazione che favoriscono la penetrazione dei batteri.
Ma un'opportuna via d'accesso non è per sé sufficiente a dar luogo al processo infettivo, se non c'è disponibilità di inoculo nell'ambiente e non si verificano adeguate condizioni di temperatura e di bagnatura (piogge, rugiade).
La temperatura
La temperatura esercita una forte influenza sulla velocità di sviluppo del batterio: la crescita di E. amylovora è quasi nulla a 6°C, ottimale a 25-27°C, inibita a 33-34°C. Incrementi anche lievi delle temperature possono comportare una rapida accelerazione del tasso di moltiplicazione del batterio, provocando un forte innalzamento del potenziale di inoculo. Partendo dalla conoscenza dei dati di temperatura massima e minima giornaliera i modelli stimano il potenziale di moltiplicazione giornaliero del batterio, il potenziale d’inoculo e, in presenza di bagnatura, il rischio di infezione.
Anche il periodo di incubazione della malattia viene calcolato sulla base dei dati di temperatura giornaliera.
Ai fini di indirizzo dei trattamenti, la validità dei modelli previsionali è tanto maggiore quanto più le previsioni meteorologiche sono attendibili e localizzate, e quanto più veloce è l’informazione all’utente finale. I modelli previsionali, fornendo indicazioni sui momenti infettivi e sulla comparsa dei sintomi, vengono utilizzati per indicare i momenti più appropriati per effettuare controlli di campo volti all’eliminazione dei nuovi focolai della malattia.
MARYBLYT
E’ stato elaborato nel 1988 dall’università del Maryland. Successivamente è stato modificato per meglio rispondere alle esigenze europee.
Assumendo che E. amylovora sia presente all’interno o nelle vicinanze del frutteto, il Maryblyt fornisce indicazioni su 4 distinti tipi di infezioni: da fiore, da cancri, da germogli e da trauma.
- Infezione fiorale - Per un’infezione fiorale debbono verificarsi contemporaneamente le seguenti condizioni:
- fiori aperti con stigmi e petali intatti (i fiori a caduta petali sono resistenti)
- adeguato potenziale d’inoculo
- bagnatura intesa come rugiada, o pioggia >= 0,25 mm, o pioggia del giorno precedente l’infezione >= 2,5 mm.: questo permette il movimento dei batteri dagli stigmi colonizzati ai nettari dei fiori;
- temperatura media giornaliera > = 15,6°C: questo parametro influenza sia il tasso di velocità di migrazione dei batteri all’interno dei nettari che quello di moltiplicazione degli stessi, necessari per produrre un’infezione.
I primi due eventi permetterebbero la colonizzazione dei fiori da parte del batterio, i successivi l’infezione. Il periodo d’incubazione calcolato dal modello può variare da 5 a 30 e più giorni, in funzione delle temperature prevalenti
- Infezione da cancri - Il modello prevede la ripresa di attività del patogeno ai margini dei vecchi cancri e la successiva comparsa di disseccamenti a carico dei germogli adiacenti ai cancri attraverso appositi calcoli basati sui dati di temperatura.
- Infezione da germogli - Il sito iniziale di infezione è l’apice vegetativo o le prime tre foglie; da qui il patogeno invade l’intero germoglio. Le previsioni di infezione ai germogli, anche queste determinate attraverso appositi calcoli basati sul parametro della temperatura, si limitano alle sole prime infezioni.
- Infezione da trauma - Le infezioni sono associate a gelate tardive (< -2,2°C), grandine o venti forti che provocano ferite alla vegetazione, ogni qual volta il potenziale d’inoculo sia considerato sufficiente. Dopo il verificarsi del trauma, la comparsa dei sintomi è prevista alla fine del relativo periodo d’incubazione.
E’ il modello impiegato nello stato di Washington dove è in funzione un sistema di avvertimento per le aziende frutticole . Attualmente viene applicato anche in Emilia-Romagna nell’ambito del servizio regionale di previsione e avvertimento per il colpo di fuoco.
Per approfondimenti sul modello vai alla pagina il modello Cougarblight.
METODO BILLING'S: BIS95
BIS95 (Billing’s Integrated System) rappresenta l’ultimo aggiornamento del metodo Billing’s. I fattori considerati per le previsioni delle infezioni sono la bagnatura, la sensibilità dell’ospite, la presenza di inoculo batterico ed infine la crescita batterica potenziale calcolata in funzione della temperatura. Ad infezione avvenuta, il modello calcola il periodo di incubazione, al temine del quale viene consigliato agli agricoltori di ispezionare i frutteti alla ricerca degli eventuali sintomi.
FIRESCREENS
Sviluppato nel 1991 da INRA e METEO FRANCE, si basa sulla combinazione di un potenziale climatico e di un potenziale di inoculo. Il primo è stimato in base al sistema Billing’s, mentre il potenziale di inoculo è in funzione della situazione passata e presente della malattia nel frutteto e nell’areale circostante. In base al rischio infettivo, calcolato dalla combinazione dei due potenziali, vengono indicate le più adeguate misure di controllo da intraprendere: nessuna azione, visita al frutteto per rilevare e distruggere eventuali organi sintomatici, eventuale intervento chimico.