Fitosanitario e difesa delle produzioni

Deperimento del frassino - scheda tecnica

(Chalara fraxinea)

Lesione centrata su un germoglio laterale morto - foto Forestry CommissionChalara fraxinea è un patogeno fungino responsabile di gravi deperimenti su piante di frassino. E’ segnalato in molti paesi europei dove si è diffuso in aree forestali e in ambienti urbani (parchi e giardini). Colpisce le piante adulte, ma non solo: sono stati trovati anche casi di infezione su giovani piantine in vivaio.  A causa della sua rapida diffusione in Europa e degli ingenti danni arrecati in particolare al patrimonio forestale, nel 2007 C. fraxinea è stato inserito nella Lista d’allerta dell’OEPP.

 

Piante ospiti

Fra le varie specie, il Fraxinus excelsior (frassino maggiore), il Fraxinus angustifolia (frassino ossifillo) e il Fraxinus nigra (frassino nero) sono risultate particolarmente sensibili a C.fraxinea, mentre il Fraxinus ornus (orniello) e il Fraxinus pennsylvanica (frassino verde) hanno mostrato una moderata  suscettibilità. Il Fraxinus americana (frassino bianco) e il Fraxinus mandschurica (frassino di Manciuria), specie esotiche impiegate prevalentemente a scopo ornamentale,  sono risultate scarsamente suscettibili.

Distribuzione geografica

Il primo caso accertato in Europa, e precisamente in Polonia, risale al 1992. In seguito la malattia si è diffusa in Lituania, Estonia, Lettonia, Germania, Svezia, Danimarca, Austria, Norvegia, Finlandia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria, Svizzera, Francia, Croazia, Slovenia, Olanda e Belgio. Nel 2009 C. fraxinea è stata segnalata per la prima volta in Italia in provincia di Udine, lungo il confine italo-sloveno, su piante di F. excelsior e F. angustifolia. L'anno successivo la malattia è stata rinvenuta anche in Veneto lungo la fascia alpina e prealpina e in Trentino Alto-Adige in provincia di Trento. Nel 2012 il patogeno è stato trovato nel Regno Unito e in Irlanda.

Sintomi

Le piante di frassino possono essere colpite a qualsiasi stadio di età. A partire dalla ripresa vegetativa si possono osservare disseccamenti dei germogli apicali con perdita precoce delle foglie e sottostante emissione di germogli epicornici. Le infezioni avvengono principalmente sulle foglie. I sintomi fogliari consistono in lesioni necrotiche bruno-nere che dalla nervatura principale possono estendersi al rachide fogliare e viceversa. Le foglie avvizziscono progressivamente, anneriscono e rimangono a lungo sulla pianta. Dalle foglie e dai germogli infetti il patogeno si propaga per via sistemica ai rami e alle branche sottostanti provocando lesioni corticali di colore bruno porpora, di forma ellittica, che evolvono in veri e propri cancri. Le lesioni compaiono frequentemente in corrispondenza delle cicatrici fogliari e dei germogli laterali morti e tendono ad estendersi fino a circondare l’organo colpito con conseguente avvizzimento del fogliame soprastante. Nei casi più gravi l'intera chioma può disseccare.
Al di sotto della corteccia necrotica, i tessuti legnosi e il midollo assumono una colorazione bruno-grigia che si estende longitudinalmente anche al di sotto della parte colpita. Anche i semi possono essere infettati da C. fraxinea.
Sintomi simili a quelli descritti possono essere causati anche da Nectria galligena, patogeno fungino agente di cancri rameali, da insetti come Leperisinus varius e Prays fraxinella, responsabili rispettivamente di necrosi corticali e di avvizzimento dei germogli, così come dal gelo, dalla siccità o da cause fisiologiche. Per una corretta identificazione dell’agente responsabile del deperimento del frassino sono pertanto necessarie indagini di laboratorio.

Biologia

Sui piccioli e sui rachidi delle foglie infette cadute a terra, durante l'inverno e la primavera successiva si formano degli stromi pseudoscleroziali neri da cui, da giugno a ottobre originano i corpi fruttiferi (apoteci) dell’Ascomicete Himenoscyphus pseudoalbidus, teleomorfo di C. fraxinea. Gli apoteci si presentano come piccoli dischi piatti di 1,5 - 6 mm di diametro, posti su corti pedicelli di 0,5 - 2,0 mm di altezza, all’inizio di colore bianco crema e successivamente bruno rossiccio. Al loro interno si sviluppano le ascospore che possono essere diffuse dal vento anche fino a 20-30 km di distanza, provocando nuove infezioni sulle piante ospiti. Le infezioni avvengono principalmente in luglio e agosto, in presenza di umidità. I sintomi fogliari si manifestano entro due mesi dall’infezione mentre i disseccamenti e le lesioni rameali solo nella stagione successiva.
C. fraxinea può produrre anche conidi (spore asessuate). Questi sono stati raramente osservati in natura e non sembrano avere un ruolo nel processo infettivo.
Mentre la diffusione a breve distanza avviene principalmente ad opera del vento, la diffusione a lunga distanza avviene con la movimentazione di piante, di legname e di semente  infetta.
La gravità della malattia dipende dall'età delle piante, dalla localizzazione, dalle condizioni climatiche e dalla presenza di altri funghi patogeni o opportunisti che possono indebolire le piante. Particolarmente sensibili sono le piante giovani, da 2 a 10 anni di età, che possono giungere a morte rapidamente; le piante adulte, al contrario, possono sopravvivere a lungo prima di morire.

Provvedimenti fitosanitari

Il Regno Unito e l’Irlanda, in seguito al ritrovamento di C. fraxinea nel 2012, hanno adottato misure di emergenza finalizzate ad evitare l’introduzione nel paese di materiale infetto: le piante di Fraxinus spp. destinate alla piantagione, compresi i semi, possono essere introdotte in questi paesi solo se accompagnate da certificato fitosanitario, per le importazioni da paesi terzi, o da passaporto delle piante, per la commercializzazione in ambito europeo, che attestino che le piante provengono da aree esenti da C. fraxinea. Pertanto, gli Stati Membri, finché non istituiranno Pest Free Areas in accordo con l’ISPM 4, non potranno più commercializzare piante di frassino nel Regno Unito e Irlanda.

Monitoraggio su piante a rischio
Le misure d’emergenza adottate da Regno Unito e Irlanda e le recenti segnalazioni di C. fraxinea in Italia, impegnano il nostro Paese ad un attento monitoraggio sull’intero territorio nazionale, e di conseguenza anche in Emilia-Romagna,  allo scopo di verificare la presenza o assenza della malattia.
Le specie sulle quali vengono effettuati i controlli sono il Frassino maggiore, il Frassino ossifillo e l’Orniello, specie ampiamente diffuse in Italia e potenziali ospiti di C. fraxinea. Il monitoraggio riguarda le aree forestali e urbane (parchi e giardini), le alberate stradali e i vivai di piante ornamentali e forestali.

I sintomi causati da C. fraxinea possono essere osservati in tutte le stagioni:

  • in primavera è possibile notare i disseccamenti apicali e la proliferazione di germogli epicornici, esito delle infezioni avvenute l’anno precedente
  • in estate-autunno si manifestano le nuove infezioni con imbrunimenti, annerimenti e avvizzimenti fogliari. Sono ancora evidenti i disseccamenti apicali mentre le lesioni corticali dell’anno precedente si trasformano in veri e propri cancri. Si possono osservare anche gli apoteci del fungo sui rachidi e sui piccioli delle foglie cadute a terra l’anno precedente.
  • in inverno, con le piante spoglie, sono ben visibili le nuove lesioni sui rami e sui fusti e i vecchi cancri corticali.

Il periodo più idoneo per effettuare i controlli è da giugno a ottobre, mesi nei quali sono visibili i sintomi più tipici della malattia.

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ultima modifica 2019-08-23T19:17:00+01:00
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