Malattia dei mille cancri
Si tratta di una malattia causata dall’azione combinata di un fungo, Geosmithia morbida, che viene veicolato dagli adulti di un insetto vettore (il coleottero scolitide Pityophthorus juglandis), questi ultimi provenendo da piante infette diffondono la malattia perforando la corteccia delle piante di noce sane per deporre le uova.
Entrambi gli organismi nocivi sono originari del continente nordamericano. La prima segnalazione della malattia risale al 1926 negli USA, in New Jersey, da cui si è poi progressivamente estesa ad altri Stati. In Europa è stata segnalata per la prima volta nel 2013, in Italia, precisamente in Veneto, e successivamente in altre regioni italiane; nel 2019 è stata rinvenuta per la prima volta anche in Emilia-Romagna (in provincia di Reggio Emilia). Nel 2022 la malattia è stata segnalata anche in Francia, nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi.
Gli ospiti suscettibili alla malattia appartengono ai generi Juglans e Pterocarya, entrambi compresi nella famiglia delle Juglandaceae. Il più suscettibile risulta il noce nero o noce americano (Juglans nigra), ma non sono escluse anche altre specie, fra le quali il noce comune o europeo (Juglans regia).
Sintomi
I sintomi sono visibili tutto l'anno, ma sono più facilmente individuabili a partire dalla ripresa vegetativa.
Tale malattia determina un rapido disseccamento della chioma e la formazione di cancri sulle branche e sul tronco, che possono essere molto estesi (da qui il nome comune "malattia dei mille cancri") e possono circondare completamente l'organo colpito, provocandone la morte.
In primavera ed in estate sono visibili i nuovi cancri, mentre nel periodo autunno invernale è possibile osservare porzioni di corteccia con screpolature e annerimenti, la presenza di fori causati dal vettore, generalmente del diametro di 1 mm, con fuoriuscita di linfa. In corrispondenza di questi sintomi, sollevando la corteccia è possibile osservare le gallerie provocate dall'insetto.
Questi sintomi sono preferibilmente da ricercare su branche giovani, di non più di 15 mm di diametro, che risultano le più attaccate dallo scolitide. In uno stadio più avanzato i cancri sono visibili anche sul fusto.
(Foto 1,2,3: Forestry Images. Foto 4: Eppo database)
In virtù della loro limitata diffusione e dell’elevata presenza di ospiti suscettibili nel continente europeo, Geosmithia morbida e Pityophtorus juglandis sono inseriti nella lista degli Organismi nocivi da quarantena di cui è nota la presenza nel territorio dell'Unione Europea (All. II, parte B, Regolamento di esecuzione (UE) 2019/2072).
Il Settore Fitosanitario e Difesa delle Produzioni effettua annualmente uno specifico monitoraggio per questi organismi. In seguito al rinvenimento di un focolaio avvenuto a Bologna nel 2023, è in corso l’eradicazione del patogeno dal focolaio, in collaborazione con i competenti uffici del Comune di Bologna ed è stato avviato un monitoraggio rafforzato dell’intero territorio comunale. In presenza di sintomi sospetti su piante di noce si consiglia di contattare il Settore Fitosanitario.
Per approfondire
EPPO global database su Geosmithia morbida
CABI datasheet su Geosmithia morbida
Mappa del focolaio e area delimitata (FITOGIS - cartografia fitosanitaria della Regione E. Romagna)