Tarli asiatici
Le due specie Anoplophora chinensis e Anoplophora glabripennis, comunemente note come tarli asiatici, sono originarie dell’Asia e dichiarate da quarantena in tutti i Paesi dell'Unione europea. In Italia sono state già trovate in alcune regioni (Lombardia, Toscana, Lazio, Piemonte, Marche e Veneto) e si teme la loro introduzione anche in Emilia-Romagna.
Si tratta di grossi coleotteri cerambicidi che vivono a spese del legno e possono attaccare piante di specie diverse, soprattutto arboree latifoglie, nelle quali scavano profonde gallerie che fanno deperire la pianta e ne possono causare la morte.
In Italia sono in vigore misure di lotta obbligatoria per impedirne l’introduzione e la diffusione.
Per prevenire i danni ambientali che questi parassiti potrebbero causare se venissero introdotti in Emilia-Romagna, il Servizio fitosanitario regionale ha avviato una campagna di informazione ai cittadini affinché segnalino tempestivamente eventuali avvistamenti.
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Notizie e immagini
Scarica il pieghevole su "i tarli asiatici" (2.68 MB)
(Anoplophora chinensis e Anoplophora glabripennis) - aggiornato 2019
A. chinensis Galleria immagini EPPO
A. glabripennis Galleria immagini EPPO
Normativa
D.M. 12 ottobre 2012
Misure d'emergenza per impedire l’introduzione e la diffusione di Anoplophora chinensis (Forster) nel territorio della Repubblica italiana.
Decisione della Commissione 2014/356/UE del 12 giugno 2014
che modifica la decisione di esecuzione 2012/138/UE sulle condizioni di introduzione e circolazione all'interno dell'Unione di determinate piante, al fine di impedire l'introduzione e la diffusione dell'Anoplophora chinensis (Forster)
Decisione della Commissione 2015/893/UE del 9 giugno 2015 relativa alle misure atte a impedire l'introduzione e la diffusione nell'Unione di Anoplophora glabripennis (Motschulsky)
Per approfondire
Guarda i video della collana "Conoscere per sorvegliare" sugli organismi nocivi da quarantena a rischio introduzione o diffusione in Emilia-Romagna":
Segnalazioni
Scheda di segnalazione avversità delle latifoglie (88.47 KB)
A chi rivolgersi