Oriental peach (or fruit) moth; Tordeuse orientale du pêcher; Polilla oriental del melocotonero; Pfirsichtriebbohrer, Pfirsichwickler

Cydia molesta è un lepidottero tortricide originario dell'Estremo Oriente che è stato introdotto in Italia negli anni '20. In Emilia-Romagna è considerato uno dei più dannosi fitofagi delle piante da frutto.

Diffusione e piante ospiti

La specie è ampiamente diffusa in Asia, America, Australia ed Europa; attacca principalmente il pesco ma può danneggiare tutte le drupacee (susino, albicocco, mandorlo, ciliegio) e pomacee coltivate (melo, pero e cotogno).

Danni

(JPEG - 43.9 KB)Sul pesco e sulle altre drupacee i danni sono rilevabili a carico dei germogli ma soprattutto sui frutti, nei quali le larve del fitofago scavano profonde gallerie. In primavera e in autunno quando le piante riprendono a vegetare, le larve minano i germogli penetrando attraverso i piccioli o le nervature principali delle foglie e scavano una galleria discendente che provoca il disseccamento dell'apice che assume un caratteristico aspetto a bandiera. L'attacco interessa gli apici non ancora lignificati e risulta di interesse economico soprattutto sulle piante in allevamento. Ogni larva, prima di raggiungere la maturità, danneggia più germogli.

(JPEG - 56.0 KB)Sul pesco le infestazioni a carico dei frutti avvengono nella fase di frutto noce e in prossimità della maturazione (20-25 giorni prima della raccolta per le varietà a maturazione precoce e 40-45 giorni per le varietà tardive). Le larve penetrano nei frutti in qualsiasi punto dell'epicarpo oppure dal peduncolo e scavano gallerie nella polpa in direzione del nocciolo. Dal foro di penetrazione fuoriesce una rosura brunastra spesso accompagnata da essudato gommoso; in caso di grave infestazione, sono presenti più larve all'interno di un singolo frutto.
Nel caso del melo, gli attacchi hanno luogo su frutti in via di maturazione e talvolta sugli apici vegetativi. Su pero la tignola raramente attacca i germogli, può invece danneggiare i frutti in qualsiasi stadio di sviluppo. Quando le pere sono ancora acerbe la larva danneggia solo gli strati epidermici e non scava all'interno della polpa; sui frutti maturi la larva penetra invece direttamente nel mesocarpo. A differenza della carpocapsa, le gallerie scavate dalle larve di tignola nelle mele e nelle pere non raggiungono la zona carpellare.

Ciclo biologico

(JPEG - 56.7 KB)Il tortricide sverna come larva matura in diapausa nelle anfrattuosità della corteccia, nel terreno o nei magazzini e compie 4-5 generazioni all'anno. A primavera avviene l'incrisalidamento, seguito dal primo sfarfallamento di adulti durante il mese di aprile. L'epoca dei primi voli può variare da un anno all'altro, essendo molto influenzata dalle condizioni ambientali.
Gli adulti sono farfalline di colore bruno grigiastro con un'apertura alare di 10-12 mm, del tutto simili a quelli di altre specie, in particolare Cydia funebrana, la tignola del susino. Gli sfarfallamenti e gli accoppiamenti hanno luogo nelle ore crepuscolari e notturne. Dopo l'accoppiamento, ogni femmina depone alcune decine di uova in modo isolato sui tessuti vegetali a superficie liscia. Il numero complessivo di uova deposto per ciascun individuo risulta notevolmente inferiore per gli adulti di prima generazione rispetto alle generazioni successive. Ogni uovo dà origine dopo un'incubazione di 1-2 settimane ad una larvetta di colore giallo-rosato che inizia rapidamente la sua attività trofica all'interno degli organi vegetali. Dopo 3-4 mute, la larva raggiunge la piena maturità e si imbozzola sulla pianta o nel terreno, per incrisalidarsi e mutare in adulto. L'intero processo ha una durata variabile in funzione delle condizioni ambientali, in genere comunque il secondo volo di adulti ha inizio i primi di giugno con un massimo di presenza nella metà del mese. Da luglio a ottobre il volo degli adulti è praticamente continuo per l'accavallarsi delle generazioni estive e autunnali.

Difesa

(JPEG - 58.4 KB)I disciplinari di produzione integrata della Regione Emilia-Romagna relativi alla coltura del pesco raccomandano contro questo fitofago l'applicazione del metodo della confusione o del disorientamento sessuale. I trattamenti insetticidi, tra i quali si privilegia il Bacillus thuringiensis, sono ammessi a partire dal secondo volo al superamento della soglia di 10 catture per trappola a settimana; in prima generazione sono ammessi interventi solo con catture triple rispetto a quelle indicate per le altre generazioni. Il momento più opportuno per effettuare gli interventi fitoiatrici è indicato nei Bollettini tecnici provinciali anche sulla base del modello MRV- Cydia molesta.