Tignoletta della vite - scheda tecnica
Vine moth; Tordeuse de la grappe; Polilla de las uvas; Bunter traubenwickler
Lobesia botrana, comunemente noto come tignoletta dell'uva, è un lepidottero tortricide presente in tutta Italia, con prevalenza nelle zone più meridionali, ed è dannoso per molte varietà di vite. Le infestazioni sono influenzate dalle condizioni climatiche e microambientali, per cui possono variare da un anno all'altro.
Diffusione e piante ospiti
L'insetto è soprattutto diffuso nei paesi del sud Europa (Spagna, Portogallo, Francia, Italia, Grecia), nell'area balcanica, in alcune zone del nord Africa, del Medio Oriente e del Giappone.
Specie tendenzialmente polifaga, pur prediligendo la vite, può attaccare anche altre piante coltivate (olivo, ribes) e spontanee dell'ambiente mediterraneo (Daphne gnidium, Rosmarinus, Ziziphus, Clematis, Arbutus, Cornus, Lonicera, Viburnum, Mirtus, Ligustrum).
Danni
I danni arrecati dalle larve vanno dalla distruzione dei bottoni fiorali e dei racimoli, allo svuotamento e disseccamento dei grappoli.
I danni ai bottoni fiorali generalmente non sono particolarmente gravi, grazie alla capacità del grappolo di compensarli con una maggiore allegagione; quelli agli acini, invece, oltre a provocare sicure perdite di peso, possono predisporre i grappoli ad attacchi di botrite e di marciume acido.
Ciclo biologico
43 KB)In Emilia-Romagna, L. botrana svolge 3 generazioni all'anno. Nel nord Italia le generazioni possono ridursi a 2, mentre in meridione, grazie alle condizioni climatiche più favorevoli, può svilupparsi una quarta generazione dell'insetto.
Nei mesi invernali, il fitofago è incrisalidato dentro un bozzolo sericeo nascosto sotto il ritidoma del ceppo o tra le screpolature dei pali di sostegno. In Emilia-Romagna i primi adulti compaiono dalla metà di aprile all'ultima decade del mese di maggio.
Per aspetto e dimensioni i maschi e le femmine sono indistinguibili, volano nelle ore crepuscolari e l'accoppiamento ha luogo pochi giorni dopo lo sfarfallamento. Le femmine fecondate depongono le uova sui bottoni fiorali, sui pedicelli e sul rachide e dopo 1-2 settimane di incubazione nascono le larve che erodono i fiori avvolgendoli con fili sericei a formare caratteristici glomeruli.
L'incrisalidamento avviene all'interno dei glomeruli o in altri ripari. Il secondo e terzo volo di adulti avvengono rispettivamente da fine giugno a metà luglio e tra agosto e metà settembre. Le larve nate da queste ultime generazioni erodono gli acini in superficie o vi praticano profondi fori di penetrazione. Le larve dell'ultima generazione, giunte a maturità, cercano un riparo e si incrisalidano, avviandosi alla diapausa.
Difesa
Qualora il ricco complesso dei nemici naturali del fitofago (alcuni Imenotteri Calcididi e Icneumonidi, funghi del genere Beauveria e Metharrizium, batteri e virus) non riesca a svolgere una sufficiente e tempestiva attività di controllo, occorre intervenire con prodotti fitoiatrici specifici. Nell'ambito dei Disciplinari di produzione integrata l'esecuzione dei trattamenti per Lobesia botrana è giustificata dal superamento delle seguenti soglie di intervento: presenza di uova o fori di penetrazione in vigneti solitamente infestati o 5% di grappoli infestati in vigneti non solitamente infestati (seconda generazione); 5% di grappoli infestati (terza generazione). Il momento preciso per l'intervento viene indicato dai Bollettini tecnici provinciali anche sulla base delle informazioni fornite dal modello MRV-Lobesia.