Xylella fastidiosa è un batterio noto, associato da oltre un secolo a sintomi di deperimento della vite (malattia di Pierce). La sua presenza registrata per molti anni solo nelle Americhe, ha erroneamente fatto ritenere che si trattasse di un organismo poco invasivo.

L'elenco delle specie ospiti non è ancora completamente noto, ma viene aggiornato di continuo. La Commissione Europea, con il recente Regolamento di esecuzione (UE) 2023/1706 del 7 settembre 2023, ha modificato il previgente regolamento di esecuzione (UE) 2020/1201 per quanto riguarda gli elenchi delle piante notoriamente sensibili alla Xylella fastidiosa.

Nel sito dell’ EPPO Global Database è pubblicata la banca dati aggiornata delle piante risultate sensibili a X. fastidiosa.

Il batterio vive e si moltiplica all'interno dei vasi xilematici della pianta ospite e la sua trasmissione avviene ad opera di insetti vettori molto diffusi (Cicadellidi e Cercopidi in particolare), in grado di visitare numerose piante spontanee e coltivate. I vettori acquisiscono il batterio succhiando la linfa dalle piante infette e lo trasmettono alle piante sane.

Sulle lunghe distanze, la diffusione di X. fastidiosa può avvenire attraverso il commercio di piante che provengono da Paesi dove il batterio è presente.

I sintomi tipici e più frequenti riconducibili alle infezioni da X. fastidiosa sono il disseccamento degli apici e dei margini fogliari, che interessano porzioni più o meno estese della chioma, accompagnati da imbrunimenti dei tessuti legnosi dei rami colpiti, che progressivamente si possono estendere alle branche più grosse e al fusto.

L'esame visivo non è sufficiente per una diagnosi certa della malattia: in tutti i casi sospetti occorrono analisi di laboratorio per escludere alterazioni di diversa origine.