Fitosanitario e difesa delle produzioni

Modello Cougarblight

I risultati del modello sono sintetizzati nei report periodici consultabili sui bollettini interprovinciali di produzione integrata e biologica 

Malattia: Colpo di fuoco batterico
Patogeno: Erwinia amylovora (Burrill) Winslow et al.

Questa pagina è stata in parte tradotta dalla versione americana 2001 del modello previsionale gentilmente messa a disposizione dal Dr. T. J. Smith (Washington State University, 303 Palouse Street, Wenatchee, Washington 98801, USA) autore del modello previsionale stesso.

Si può consultare in lingua originale nel sito dell'Extension Service della Washington State University.

Dati meteorologici utilizzati:

  • Temperatura oraria (°C)
  • Pioggia (mm)

INPUT
Ambientale:

T = temperatura oraria dell'aria
R = precipitazioni orarie o giornaliere
Colturale:
Data della presenza dei primi fiori aperti nel frutteto o nell'area

OUTPUT
Indice di Rischio Infettivo

Il modello fornisce indicazioni sul rischio di infezione fiorale di colpo di fuoco e pertanto va applicato a partire dalla presenza dei primi fiori aperti nel frutteto. Il pericolo di colpo di fuoco varia da frutteto a frutteto e, nel tempo, anche all'interno di ogni singolo impianto. Per stimare il rischio di infezione fiorale durante tutto il periodo primaverile ed estivo, il modello COUGARBLIGHT considera i seguenti fattori:

  • fioritura: il numero potenziale di infezioni è fortemente influenzato dal numero di fiori presenti nel frutteto e dalle fioriture secondarie che si producono successivamente nel corso della stagione sulle varietà suscettibili. Le piante più giovani, quelle a maggiore vigoria e le varietà suscettibili sono ad alto rischio, dato che le infezioni possono causare danni estesi e strutturali alla pianta fino a portarla alla morte;
  • storia recente del Colpo di Fuoco: le contaminazioni batteriche dei fiori avvengono molto più rapidamente se vi sono cancri attivi nelle vicinanze. L'esperienza dimostra che il rischio di infezione aumenta se la malattia è comparsa recentemente nell'area, anche se il cancro è stato (apparentemente) rimosso. Si deve quindi tenere ben presente la storia recente della malattia nell'area attorno al proprio frutteto e utilizzare la soglia di rischio più appropriata;
  • condizioni predisponenti il processo infettivo: il batterio può vivere solo pochi giorni (3-5) sui fiori. Perché avvenga l'infezione è necessario che si verifichino condizioni di temperatura favorevoli alla moltiplicazione dei batteri sugli stigmi dei fiori di pero e melo. Questa crescita è dipendente dalla temperatura. Il modello stima il tasso di crescita delle colonie batteriche in base ai gradi-ora (G. O.) accumulati nelle giornate con temperature superiori ai 15.5 °C (Tabella 7). La crescita stimata fa riferimento ad una specifica curva di crescita ottenuta in laboratorio. Temperature più elevate permettono al batterio di svilupparsi più rapidamente;
  • La bagnatura dei fiori da sola non è in grado di provocare l'infezione, ma se le recenti temperature sono state in grado di favorire una rapida moltiplicazione batterica, la bagnatura diventa l'evento scatenante l'infezione fiorale. L'infezione è rara quando i G. O. totalizzati raggiungono una soglia "bassa" o "marginale", diventa invece probabile quando viene raggiunta o superata la soglia di "alto rischio". Gravi infezioni possono avvenire anche senza un apparente periodo predisponente se l'indice di rischio è vicino o supera la soglia di "rischio elevato".

    Valutazione del rischio
    Il calcolo dei G. O. risulta più accurato se si prendono in considerazione le temperature orarie per le 96 ore precedenti alle 3 ore di bagnatura minima fiorale. Se non si dispone del dato termico rilevato da stazioni meteorologiche automatiche, si può calcolare il rischio di infezione fiorale impiegando i valori di temperatura massima e minima. I G. O. stimati con questo criterio possono variare approssimativamente del 10% (tavola per la stima dei Gradi-ora giornalieri, tabella 3).
    Il tecnico o l'agricoltore, a seconda della storia epidemiologica del frutteto o dell'area di coltivazione di sua conoscenza è in grado di valutare il grado di rischio infettivo a cui potrebbero essere esposte le piante e intensificare o meno i controlli per eliminare opportunamente gli organi infetti o i fiori secondari. Se le previsioni sono accurate, è possibile determinare se i G. O. cumulati nei 4 giorni siano da considerarsi pericolosi (tabella 4).

    Tabella 3 Esempio di simulazione di una infezione di colpo di fuoco

     

    T. max.

    T. min.

    G.O. giornalieri

     

    3 giorni prima

    21

    9

    28

     

    2 giorni prima

    28

    11

    150

     

    ieri

    28

    8

    129

     

    Previsione Odierna

    25

    10

    94

     

     

     

    Valore cumulato di 4 giorni:

    401

    Fiori bagnati?

     

    Tabella 4. Colpo di fuoco batterico - Soglie di rischio relative ai G. O. cumulati di 4 giorni

     

    Livello di rischio

    Presenza potenziale del patogeno

    basso

    medio

    alto

    estremo

    Nessun focolaio nell'area l'anno passato

    0 - 200

    200 - 270

    270 - 430

    > 430

    Presenza di focolai nel frutteto o in quelli vicini l'anno passato

    0 - 110

    110 - 200

    200 - 270

    > 270

    Cancri al momento attivi nel frutteto o in quelli vicini

    0 - 30

    30 - 110

    110 - 200

    > 200

     

    Le esperienze condotte in questi ultimi anni in Emilia-Romagna hanno evidenziato che nei nostri comprensori le condizioni climatiche spesso non sono favorevoli all'infezione nel periodo della fioritura primaria di pero, mentre lo possono essere in concomitanza di fioriture secondarie.

    Nelle nostre condizioni climatiche la comparsa dei sintomi avviene circa 1-2 settimane dopo l’avvenuta infezione, mentre il periodo di incubazione per infezioni determinate da grandinate può arrivare ad essere di pochi giorni.

    Condizioni predisponenti il processo infettivo: curva di crescita

    Tabella 5. Modello Cougarblight- Tavola per la stima dei gradi-ora giornalieri

    T. max giornaliera

    Se la T. min. è <=9.40

    Se la T. min. è >=9.41

    15.6

    0

    0

    17

    2

    6

    18

    7

    14

    18.5

    9

    17

    19

    12

    20

    19.5

    15

    24

    20

    18

    28

    20.5

    23

    32

    21

    28

    37

    21.5

    32

    42

    22

    39

    48

    22.5

    44

    54

    23

    51

    61

    23.5

    58

    70

    24

    66

    76

    24.5

    73

    84

    25

    81

    94

    25.5

    90

    105

    26

    97

    114

    26.5

    106

    124

    27

    114

    134

    27.5

    122

    142

    28

    129

    150

    28.5

    137

    158

    29

    144

    163

    29.5

    148

    168

    30

    152

    172

    30.5

    155

    175

    31

    158

    177

    32.5

    161

    182

    33

    160

    181

    33.5

    159

    179

    34

    157

    177

    34.5

    155

    175

    35

    152

    172

    35.5

    149

    169

    36

    145

    163

    36.5

    142

    161

    37

    138

    158

    37.5

    134

    155

    38

    130

    151

    38.5

    126

    147

    39

    122

    143

    39.5

    118

    139

    40

    115

    135

    40.5

    -

    130

    41

    -

    125

    41.5

    -

    120

    42

    -

    115

    42.5

    -

    110

    43

    -

    104

    43.5

    -

    98

    44

    -

    92

    44.5

    -

    86

    45

    -

    78

    45.5

    -

    70

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    ultima modifica 2024-06-06T11:25:32+02:00
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