La mosca orientale della frutta è un insetto endemico del sud-est asiatico. Colpisce oltre 400 specie e in Europa ha come ospiti di primario interesse economico le colture frutticole come agrumi, drupacee e pomacee e, tra le specie orticole, melanzana, peperone e pomodoro. 

L'insetto rientra tra gli organismi da quarantena ritenuti prioritari per l’Unione Europea in quanto hanno un potenziale impatto economico ambientale e sociale più negativo rispetto ad altri e per combatterli efficacemente è previsto un rafforzamento delle misure di prevenzione.  

Descrizione dell'insetto e ciclo biologico 

Foto di mosca

Gli adulti hanno una lunghezza di circa 6-8 mm. La femmina ha un ovopositore affusolato, che di solito varia tra 1,4 e 1,6 mm di lunghezza. Le ali di entrambi i sessi hanno una lunghezza di circa 6-7 mm e sono contrassegnate da una banda sottile e marrone lungo il margine e una banda marrone diagonale dalla base dell'ala al bordo posteriore. Dorsalmente il torace ha un colore di base scuro e due strisce gialle brillanti e la parte posteriore anch’essa gialla. Anche lateralmente il torace presenta altre macchie/strisce gialle. L'addome è giallastro /brunastro e medialmente è presente un tipico disegno nero a forma di T, osservabile nella porzione dorsale.   

Gli stadi immaturi delle larve variano dal color crema al giallastro e raggiungono 7,5-10,0 mm di lunghezza, vivendo a spese della polpa dei frutti. Gli stadi pupali sono marroncino chiaro o scuro.  

Diversi sono i fattori ambientali che influenzano la diffusione e l’insediamento dell’insetto e tra questi spiccano la temperatura e l’umidità.  La mosca orientale della frutta risente degli stress da siccità, per cui la presenza di aree irrigue ha una forte influenza positiva sulla possibilità d’insediamento dell’insetto.  

Non sono disponibili indicazioni specifiche sul ciclo biologico dell’insetto nei territori emiliano-romagnoli e italiani, in quanto le catture degli adulti attraverso particolari trappole sono limitate ad un periodo brevissimo e hanno riguardato principalmente i maschi. Si ipotizzano 2-3 generazioni all’anno.

Galleria immagini EPPO  

Presenza in regione

A seguito delle indagini condotte nell’ambito del Piano Nazionale di indagine 2022 è stata rilevata per la prima volta la presenza di Bactrocera dorsalis sul territorio regionale,

L’area di primo ritrovamento, in provincia di Bologna nel comune di Sesto Imolese, caratterizzata dalla presenza prevalente di colture erbacee come patata, cipolla, e grano, e colture da seme, situata a grande distanza dai punti di entrata, è stata delimitata e in essa sono state applicate le misure fitosanitarie per l’eradicazione dell’organismo nocivo e le misure per evitarne la diffusione.

Nell’area di primo ritrovamento nel corso del 2023 sono stati condotti monitoraggi intensivi con ausilio di trappole specifiche senza rilevare ulteriori individui.
In applicazione dell’art.19 del Regolamento (UE) 2016/2031, vista l’assenza di catture nel 2023, e comunque del numero esiguo di catture registrate nel 2022 e, dato che, per l’organismo nocivo, le condizioni climatiche risultano complessivamente sfavorevoli al superamento dell'inverno, l’organismo nocivo può considerarsi eradicato da questa prima area e, le misure fitosanitarie sono revocate.

Tuttavia le indagini di rilevamento (detection survey) condotte nel 2023, sul territorio regionale indenne dall’organismo nocivo, hanno rilevato la presenza di Bactrocera dorsalis nei comuni di Bologna e Calderara di Reno.

Qui, solo dalla seconda decade di novembre, 5 trappole hanno catturato alcuni adulti maschi dando origine ad una nuova area delimitata, istituita con Determinazione del Responsabile del Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni n. 6004 del 25/03/2024, costituita da quattro zone infestate: due in prossimità dell’aeroporto di Bologna, una nel parco Lunetta Gamberini e una che comprende il mercato ortofrutticolo; la zona cuscinetto è comune a tutte le zone infestate.

Attraverso la determinazione sopra citata, con l’obiettivo di verificare la presenza, l’eventuale consistenza ed eradicare tempestivamente l’organismo, sono adottate misure fitosanitarie quali: la cattura massale degli adulti attraverso l’uso di trappole, l’applicazione di trattamenti insetticidi (vedi Difesa fitosanitaria) per adulti ed eventuali larve e modalità di trattamento e smaltimento della frutta rimossa per evitare la diffusione del fitofago. 

Sintomatologia e danni

I danni sono provocati sui frutti a seguito dell’ovideposizione e dello sviluppo larvale, che rendono i prodotti non più commercializzabili. Le punture di ovideposizione possono essere molto evidenti o appena rilevabili, a seconda del tipo di frutto e del grado di maturazione. In alcuni casi le ferite possono favorire l’ingresso di patogeni agenti causali di marcescenza e possono manifestarsi con la fuoriuscita di succo ed essudato. Le larve danneggiano la polpa dei frutti e, allo stesso modo delle punture di ovideposizione, possono favorire processi di marcescenza in campo e in fase di post-raccolta.    L’eventuale insediamento delle due mosche può comportare anche danni indiretti che potrebbero scaturire dal blocco della movimentazione di frutti di specie ospiti presenti nei territori infestati, seppur non danneggiati, poiché, come detto, Bactrocera dorsalis è categorizzato fra gli organismi nocivi da quarantena ritenuti prioritari per la UE e per molti Paesi terzi.

Difesa fitosanitaria

La gestione della mosca orientale della frutta richiede un approccio integrato che combina trattamenti larvicidi e adulticidi, tecnologie attract & kill, e soluzioni preventive, inoltre i trattamenti specifici sono da integrare anche con i trattamenti da effettuare per altri fitofagi specifici della coltura.

I prodotti fitosanitari da utilizzare devono essere appropriati e sufficientemente efficaci, autorizzati nel quadro del regolamento (UE) n. 2009/1107 nei confronti di B. dorsalis, con l’indicazione anche delle colture sulle quali i prodotti possono essere utilizzati.

Schematicamente sono riportate le strategie di lotta a B. dorsalis per le principali colture di specie ospiti, elaborate dal Tavolo tecnico nazionale per Bactrocera dorsalis:

Per approfondire 

  • Scheda tecnica per il riconoscimento dell'organismo nocivo
  • Guarda il video  
    All’interno della collana “Conoscere per sorvegliare” relativa agli organismi nocivi da quarantena, il Settore Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna ha realizzato un video che illustra come riconoscere gli adulti e le larve della mosca orientale della frutta, la sintomatologia sui frutti, i danni che l’insetto può provocare, i rischi connessi alla diffusione dell’insetto e come controllarli efficacemente.

A chi rivolgersi per informazioni e in caso di ritrovamento dell’insetto 

Massimo Bariselli 

Federica Migliorini 

Martina Parrilli 

Valentino Rettore 

Normativa

Determinazione del Responsabile del Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni  n. 6004 del 25/03/2024 "Disposizioni attuative di intervento per la gestione di Bactrocera dorsalis per la regione Emilia-Romagna per l'anno 2024 e successivi" 

Ordinanza n° 6 del Direttore del Servizio fitosanitario centrale, del 14/11/2023, recante “Misure fitosanitarie d’emergenza per il contrasto di Bactrocera dorsalis in Campania ed Emilia-Romagna ”, pubblicata sulla G.U. del 25 gennaio 2024, n. 20 che approva e adotta i Piani di azione delle Regioni Campania ed Emilia-Romagna, finalizzati all’applicazione delle misure fitosanitarie d’emergenza per la prevenzione e l’eradicazione di Bactrocera dorsalis nei rispettivi territori 

Ordinanza n° 2 del Direttore del Servizio fitosanitario centrale “Definizione aree indenni dall’organismo nocivo Bactrocera dorsalis nel territorio della Repubblica italiana” pubblicata sulla G.U. n. 293 del 16 dicembre 2022