Tecniche agronomiche

Per limitare gli attacchi di Colpo di Fuoco è necessario prima di tutto intervenire in maniera preventiva assicurando uno sviluppo equilibrato delle piante, evitando condizioni di stress. Pertanto è necessario evitare un'eccessiva attività vegetativa dei germogli, la loro tardiva lignificazione e le seconde fioriture.
La regimazione delle acque superficiali e di falda deve essere fatta in modo da evitare i ristagni idrici.

L'apporto dei fertilizzanti deve essere fatto in funzione delle varie fasi fenologiche degli alberi (come indicato nei Disciplinari di produzione integrata vegetale). In particolare, si deve limitare la concimazione primaverile azotata per evitare la crescita successiva dei germogli, soprattutto nel periodo maggio-giugno.

L'irrigazione soprachioma è sconsigliata per evitare la disseminazione di E. amylovora. Nel caso dell'irrigazione sottochioma è opportuno evitare la bagnatura del tronco; si consiglia la micro-irrigazione perché consente di mantenere più equilibrata l'attività vegetativa dell'albero, evitando condizioni di stress che portano a seconde fioriture e ritardi di lignificazione.
Va rivolta particolare attenzione ai tagli di potatura che creano ferite più o meno gravi, pericolose sedi di inoculazione del patogeno.
La potatura al "bruno" deve essere effettuata nella fase di pieno riposo (dicembre-gennaio), quando le temperature sono sfavorevoli alle infezioni. Durante queste operazioni vanno asportati anche tutti i polloni radicali e i succhioni basali. Dopo le operazioni di potatura al "verde" è bene effettuare un trattamento con prodotti rameici. Tutto il legno asportato deve essere bruciato in azienda. Asportare manualmente le seconde fioriture. Nell'uso di fitoregolatori evitare trattamenti impropri con CCC (Cycocel) e NAA (acido alfa-naftalenacetico) perché possono indurre a fioriture secondarie.

Fondamentale è l'uso di materiale di propagazione sano, prodotto in aree esenti da E. amylovora o dove la batteriosi sia sotto stretto controllo.
La realizzazione di visite frequenti nel frutteto e nel vivaio, cominciando dal periodo della fioritura fino alla caduta delle foglie, è indispensabile per l'individuazione di sintomi sospetti della batteriosi, a cui devono seguire l'immediata asportazione e distruzione con il fuoco di germogli, frutti, rami, branche e intere piante colpiti. I tagli devono essere fatti a una distanza di almeno 70 cm al di sotto dell'alterazione visibile; i frutti infetti possono essere interrati e ricoperti di calce. Nei casi gravi devono essere abbattute le piante colpite dalla batteriosi. Al termine di queste operazioni è necessario disinfettare (con ipoclorito di sodio o sali di ammonio quaternario) gli attrezzi usati e sterilizzare o bruciare gli effetti personali (guanti o altro) che siano venuti a contatto con le parti infette.
L'uso di prodotti rameici può contribuire al contenimento della malattia. Il quantitativo di rame impiegato non può essere superiore a 4 kg di ione Cu/ha/anno.

È bene iniziare la raccolta dei frutti dalle aree non contaminate dell'azienda e usare cassette o cassoni di materiale plastico a superficie liscia, lavabili con acqua e disinfettanti (sconsigliato l'uso di contenitori in legno).

Costituzione di nuovi impianti di pomoidee

Per la costituzione di nuovi impianti di pomoidee è necessario mettere a dimora solo piante accompagnate da passaporto ZP per i frutteti che ricadono all’interno delle zone cuscinetto, mentre per i nuovi impianti che si trovano al di fuori delle zone cuscinetto è richiesto l’utilizzo di materiale certificato.

È inoltre consigliabile:

  1. Scegliere portinnesti piuttosto deboli.
  2. Preferire forme di allevamento tipo "fusetto contenuto" con ridotti tagli in vegetazione.
  3. Evitare impianti eccessivamente fitti.
  4. Curare attentamente il drenaggio del terreno.
  5. Preferire l'inerbimento dell'interfilare.
  6. Effettuare una concimazione di fondo con fosforo, potassio e sostanza organica per favorire un buon sviluppo dell'apparato radicale.
  7. Effettuare concimazioni di copertura con i fertilizzanti azotati in quantità limitate, allo scopo di evitare un eccessivo sviluppo della vegetazione.
  8. Evitare stress idrici delle piante con il ricorso ad irrigazioni controllate.
  9. Evitare le irrigazioni soprachioma.
  10. Favorire la rapida lignificazione della pianta.
  11. Eliminare i rami anticipati superflui al momento dell'impianto e comunque durante il periodo invernale.
  12. Evitare gli strappi dei germogli e limitare i tagli durante la vegetazione;
  13. Effettuare, fin dal primo anno di impianto, trattamenti con prodotti rameici nel periodo della caduta delle foglie e nella fase di ingrossamento delle gemme.

Prevenzione e lotta

La difesa chimica

Il risultato nella lotta al colpo di fuoco può essere migliore se i trattamenti sono preventivi.
Per questo motivo, nel corso della stagione vengono fornite alle aziende indicazioni sui momenti più opportuni per eseguire i trattamenti sulla base dell'applicazione dei modelli previsionali in grado di stimare il rischio di infezioni.
I trattamenti in prefioritura riducono il livello di inoculo batterico e prevengono le infezioni fiorali.
Durante la restante stagione vegetativa gli interventi chimici vengono effettuati in funzione dell'andamento climatico per contenere la malattia; essi comunque non sono risolutivi.
Nella lotta al colpo di fuoco i prodotti rameici (poltiglia bordolese, ossicloruro e idrossido di rame) sono stati i primi ad essere usati ed ancora oggi hanno largo impiego. L’epoca ottimale per il loro impiego è “al bruno” specialmente dopo la potatura invernale e subito dopo forti temporali e grandinate.
Quando si verificano repentini sbalzi termici, questi prodotti possono però dare, anche a basse dosi, problemi di fitotossicità specialmente a carico dei fiori e dei frutticini ("Abate Fetel", "Decana del Comizio" e "S. Maria" sono tra le cultivar più sensibili).
Trattamenti con Fosetil-Al e fosfito di potassio effettuati per prevenire le infezioni di maculatura bruna e "gemme nere", esercitano un'azione collaterale nei riguardi del colpo di fuoco batterico.

Fase fenologica

Sostanza attiva

Da ingrossamento gemme a bottone verde

1-2 trattamenti con prodotti a base di sali di rame*

Da bottone verde a mazzetti divaricati

2 trattamenti con Acibenzolar-S-Methyl a distanza di 7-10 giorni

Da mazzetti divaricati a inizio fioritura

2 trattamenti con Acibenzolar-S-Methyl a distanza di 7-10 giorni

Da inizio fioritura a inizio caduta petali

Bacillus amyloliquefaciens*

Aureobasidium pullulans*

Bacillus subtilis*

Da inizio caduta petali ad allegagione

Sali di rame*

Dall’allegagione ad ingrossamento frutto

2 trattamenti con Acibenzolar-S-Methyl a distanza di 2-4 settimane

Sali di rame*

Da post raccolta a inizio caduta foglie

Sali di rame*

Da inizio a fine caduta foglie

2 trattamenti di Sali di rame* (1 a inizio e 1 a metà caduta foglie)

*prodotti ammessi in agricoltura biologica


È buona norma applicare l’induttore di resistenza Acibenzolar-s-metyl, come da indicazioni riportate in tabella, non appena l’apparato vegetativo risulta in grado di poter assorbire il prodotto. Tuttavia, l’applicazione deve essere intesa a blocchi di 2 applicazioni per un totale di un massimo di 6 applicazioni annuali. In fioritura e in presenza di fioritura è possibile applicare preventivamente agenti di bio-controllo quali Bacillus subtilis, Bacillus amyloliquefaciens e Aureobasidium pullulans.

Per le piante ornamentali è necessario un maggiore controllo del loro stato fitosanitario soprattutto nelle immediate vicinanze di frutteti di pomoidee, nel rispetto delle linee guida del PAN.

Per la scelta dei nuovi impianti sarebbe comunque preferibile, in questi casi, privilegiare specie alternative non suscettibili al colpo di fuoco.

Per limitare la diffusione del colpo di fuoco in Emilia-Romagna vige, fino a data da destinarsi,  il divieto della messa a dimora nell'intera regione delle piante appartenenti al genere Crataegus  spp.   (Determina n. 4373 del 15/03/2021).       

Norme igieniche

Tutto ciò che viene a contatto con le parti ammalate della pianta (in particolare se presenti essudati) può essere contaminato da essudati di E. amylovora e pertanto essere mezzo della sua disseminazione.

Gli indumenti (tute, guanti, stivali, etc..), tutti gli attrezzi usati per le operazioni di taglio, i contenitori e i macchinari utilizzati all’interno dell’impianto devono essere adeguatamente disinfettati.  I prodotti consigliati sono i sali di ammonio quaternario (alla dose di 1 g/l di benzalconio cloruro).

Disciplinari di produzione integrata vegetale

Bollettini interprovinciali di produzione integrata e biologica

Approfondimenti

Agricoltura giugno 2009 - Colpo di fuoco i cancri possono risorgere in anticipo