Hyphantria cunea, o ifantria americana, è un lepidottero originario del Nord America, presente in Italia dall'inizio degli anni '80 ed oggi ampiamente diffuso nell'intera Pianura Padana, ma anche in Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Marche. Si tratta di una specie polifaga, con un'ampissima gamma di piante ospiti di interesse agrario e ornamentale.

Scheda tecnica

Galleria fotografica

La strategia di difesa: quando e come intervenire

La presenza dell'Ifantria nei parchi, nei giardini e in generale sul verde pubblico, è a ragione mal tollerata, sia per motivi di ordine estetico, sia perché può pregiudicare lo stato vegetativo delle piante sia, infine, per motivi di ordine igienico-sanitario (in presenza di massicce infestazioni, oltre a cibarsi di qualunque specie arborea, le larve dell'insetto si arrampicano lungo i muri delle abitazioni, soprattutto di quelli maggiormente esposti al sole).
Per combattere efficacemente Hyphantria cunea occorre impostare una strategia di lotta integrata, comprendente cioè varie tipologie di interventi. In particolare è fondamentale:

  • effettuare monitoraggi sulle specie particolarmente suscettibili all'insetto (gelso e acero negundo). I rilievi vanno eseguiti all'inizio di giugno ed alla fine di luglio - inizio di agosto, verificando l'eventuale presenza dei caratteristici nidi siricei sulle foglie più giovani;
  • asportare e distruggere con il fuoco i nidi del lepidottero man mano questi si sviluppano sulla chioma. In tal modo si eliminano le giovani larve che vivono in forma gregaria all'interno dei nidi stessi; è bene intervenire quando questi sono ancora composti da 3-5 foglie;
  • un'altra tecnica utile per abbassare il livello di infestazione del fitofago, consiste nel mettere della paglia o delle strisce di cartone ondulato attorno al tronco degli alberi infestati. In questi ricoveri artificiali l'insetto si andrà ad incrisalidare; occorrerà poi eliminare il cartone e distruggere le crisalidi prima dello sfarfallamento degli adulti;
  • numerose specie di uccelli (tortora, cuculo, rigogolo, storno, picchio rosso maggiore) sono ottimi predatori di larve di Ifantria. Per potenziare la loro azione sarebbe opportuno installare nelle aree verdi ove sono presenti piante ospiti dell'insetto (soprattutto nei parchi e nei giardini scolastici) alcuni nidi artificiali (in numero di 5-10/ha ad un'altezza compresa tra 2 e 4 metri) e qualche mangiatoia per nutrire gli uccelli anche durante i mesi invernali.

Per quanto riguarda gli interventi fitosanitari, H. cunea è efficacemente controllata da un preparato microbiologico, il Bacillus thuringiensis ssp. kurstaki, innocuo per l'uomo e per gli animali. Il trattamento deve essere effettuato quando le larve sono ancora piccole, nelle ore serali ed in assenza di previsione di piogge. Avendo una bassa persistenza (4-10 giorni) si può effettuare una seconda distribuzione del prodotto, attenendosi comunque alle indicazioni riportate in etichetta.

Relativamente all'attrezzatura meccanica da utilizzare per la distribuzione del formulato, si ricorda di verificare che tutta la chioma sia irrorata in maniera uniforme, in particolare sulle parti periferiche dove le larve si localizzano più frequentemente. In genere si consiglia di intervenire con B. thuringiensis contro le larve di seconda generazione (indicativamente a fine luglio - inizio agosto) e di limitarsi all'asportazione meccanica dei nidi nei confronti di quelle di prima generazione.

A chi rivolgersi

SETTORE FITOSANITARIO E DIFESA DELLE PRODUZIONI
Massimo Bariselli 
Dario Ferrari