Nematode del legno di pino, agente del deperimento dei pini - i controlli
(Bursaphelenchus xylophilus)
Nelle zone dell'Emilia-Romagna a rischio di introduzione di B. xylophilus, vengono effettuati dal 2001 controlli fitosanitari con ispezioni in natura e su legname lavorato. Su piante parzialmente disseccate o morte da non più di 1 anno vengono prelevati, per l'analisi nematologica, campioni in zona sottocorticale; nel caso di legname lavorato lo stesso procedimento viene applicato in punti diversi dei manufatti o in zone del legno che presentino colorazioni bluastre o irregolari o fori da insetti. Dal 2001 al 2012 sono state effettuate complessivamente, in Emilia-Romagna, 824 ispezioni e analizzati 504 campioni di cui 266 in ambiente naturale e vivaio, 220 su legname lavorato e aree a rischio, 18 di cortecce di pino provenienti dal Portogallo, Spagna o Paesi terzi. La scelta delle piante da controllare viene effettuata sulla base dell'areale di distribuzione del coleottero vettore del genere Monochamus, delle segnalazioni di deperimenti di conifere da parte del Corpo Forestale dello Stato, delle amministrazioni locali e dei cittadini, della vicinanza delle aree boscate a potenziali punti di introduzione del nematode e del suo vettore, della presenza di conifere con sintomi di deperimento nei vivai di piante ornamentali e forestali. I controlli sul legname lavorato vengono eseguiti in aziende di lavorazione di legname, su materiale prelevato in importazione da paesi a rischio quali il Portogallo, l'Europa orientale, l'America e l'Oriente, e su imballaggi non regolarmente marchiati, o che presentino fori da insetti. Al porto di Ravenna, all'interno di diverse aree mercantili gli ispettori fitosanitari campionano partite di legname di conifere sotto forma di tronchi scortecciati, assi, cunei, pallets, ma in particolar modo legname di scarto in varie forme, utilizzato per il contenimento di merci di qualsiasi tipo e provenienza all'interno della stiva delle navi. Dal 2011 vengono inoltre campionate anche le cortecce di pino provenienti dal Portogallo e da altri Paesi a rischio, utilizzate in giardinaggio come materiale pacciamante, in quanto diverse volte in Europa e anche in Italia sono risultate infestate da nematodi saprofiti o parassiti e soprattutto anche da B. xylophilus.
In Emilia-Romagna i risultati dei monitoraggi sono stati sempre negativi per quanto riguarda la presenza del nematode all'interno del legno. Allo stato attuale, pertanto, le situazioni di deperimenti e di morie rilevate negli ultimi anni, in particolare a carico di rimboschimenti di pino nero, sembrano causate principalmente dalla difficoltà di reazione di questa specie non autoctona agli stress idrici e termici, che indeboliscono le piante e le rendono più vulnerabili agli attacchi di funghi e insetti xilofagi. Anche i disseccamenti di alberi nelle pinete costiere sono attribuibili soprattutto a cause abiotiche, principalmente alla siccità e all’aumento della salinità dell'acqua; tali disfunzioni possono tuttavia aprire la strada a organismi nocivi anche pericolosi e non ultimo anche al B. xylophilus.
Monitoraggio Bursaphelenchus xylophilus 2008-2012 (PDF - 20.9 KB)
Risultati dei monitoraggi 2001-2007 (PDF - 33.1 KB)