Cocciniglia delle piante ornamentali - scheda tecnica
Cos'è
E' una cocciniglia di origine asiatica particolarmente dannosa per piante ornamentali, che è arrivata da poco in Italia. Dopo la sua prima segnalazione avvenuta nel 2001 a Castelnuovo del Garda in provincia di Verona, l'insetto è stato avvistato anche in Lombardia e più recentemente in Emilia-Romagna. Per ora Ceroplastes ceriferus è presente in una zona circoscritta in provincia di Ravenna, ma in assenza di adeguate misure di controllo rischia di diffondersi in tutto il territorio regionale con gravi conseguenze per la sanità delle siepi e delle piante ornamentali.
Perchè è pericolosa
Sono oltre un centinaio le specie di interesse ornamentale che possono essere attaccate da Ceroplastes ceriferus. Tra le più comuni: Acer, Berberis, Buxus, Cornus, Deutzia, Euonymus, Ficus, Ilex, Lagerstroemia, Laurus, Magnolia, Platanus, Populus, Pyracantha, Rhododendron, Salix, Viburnum. Anche alcune piante da frutto possono essere ospiti della cocciniglia: agrumi, melo, pero, fico, susino, cotogno.
La capacità di alimentarsi e svilupparsi su numerose specie vegetali, l'elevata fecondità e la naturale resistenza alle basse temperature invernali sono elementi che rendono questo parassita particolarmente pericoloso e aumentano le possibilità di un suo insediamento nei nostri territori.
La diffusione dell'insetto avviene essenzialmente per effetto del vento che può disperdere le neanidi anche per centinaia di metri, ma è aiutata dall'azione involontaria degli uccelli e dell'uomo stesso. Non a caso la comparsa del fitofago nelle nostre zone è legata, con tutta probabilità, al trasporto di materiale vivaistico infestato importato inavvertitamente da zone in cui l'insetto è presente. C'è il rischio che la nuova cocciniglia possa diventare rapidamente un elemento invasivo del verde ornamentale, anche per l'assenza di nemici naturali.
Come vive (Ciclo biologico)
L'insetto compie una generazione all'anno e sverna come femmina adulta. La deposizione comincia a giugno e la fecondità è assai elevata: un migliaio di uova/femmina. La nascita delle neanidi avviene dopo due-tre settimane dalla deposizione. Le neanidi sono mobili e facilmente trasportabili dagli agenti meteorici che sono in gran parte responsabili della sua diffusione nell'ambiente.
Come si riconosce
In Italia sono attualmente presenti cinque specie di Ceroplastes fra cui, molto diffuse sono Ceroplastes sinensis (cocciniglia elmetto degli agrumi) e Ceroplastes rusci (cocciniglia del fico) tutte caratterizzate dalla presenza di strati protettivi di cera. Recentemente è stata introdotta Ceroplastes japonicus, un'altra cocciniglia che attacca le piante ornamentali e che si è rapidamente diffusa in tutto il Nord Italia. Ceroplastes ceriferus è ricoperto da uno strato di cera con funzione protettiva, di colore bianco candido.
Le femmine hanno forma ellittica e sono di dimensioni considerevoli: fino a 12 mm di lunghezza. I maschi, come nella gran parte delle cocciniglie, sono di dimensioni minori.
Il carattere distintivo più visibile di Ceroplastes ceriferus è rappresentato da una tipica conformazione della cera che, a partire dalla terza età, assume la forma di un cornetto proiettato in avanti (detto a cappello d'asino). Purtroppo tale cornetto in seguito scompare e allora il riconoscimento può essere fatto solo su caratteri morfologici visibili in laboratorio. Nella pratica è molto utile tenere presente che le infestazioni di Ceroplastes ceriferus interessano soltanto i rametti delle piante attaccate, mentre l'affine Ceroplastes japonicus con cui potrebbe essere confusa perché attacca piante molto simili, preferisce installarsi sulle foglie.
Come si combatte
Ceroplastes ceriferus, come la gran parte delle cocciniglie, è un insetto difficile da combattere per la protezione offerta dalla cera che lo avvolge e che impedisce ai prodotti di raggiungere le femmine. Fortunatamente c'è uno stadio in cui le cocciniglie sono sensibili ai trattamenti ed è il momento in cui le giovani neanidi si apprestano ad allontanarsi per andare a colonizzare nuovi organi o nuove piante. In questo momento si possono impiegare con successo sia gli oli bianchi sia buprofezin, un insetticida regolatore di crescita specifico per la difesa da questi insetti. Il momento ideale per queste applicazioni è da metà giugno in poi. In presenza di forti infestazioni è necessario realizzare 2-3 trattamenti ad intervalli di 10-12 giorni in modo da interessare l'intero periodo delle nascite. Per migliorare i risultati degli interventi è preferibile avere cura di bagnare accuratamente la vegetazione. La profilassi chimica però, deve necessariamente essere integrata con potature accurate seguite dalla distruzione del materiale infestato.
Le cocciniglie
Le cocciniglie sono un grande gruppo di insetti di aspetto molto particolare. Sono quasi sempre molto piccole, normalmente al di sotto del centimetro, e quasi sempre dannose alle piante. Le femmine adulte sono prive di ali e spesso anche di zampe e hanno il resto del corpo (testa, torace e addome) che forma un tutt'uno difficilmente distinguibile. Vivono attaccate alle piante ospiti conficcate nei tessuti epidermici di tronchi, rami foglie, germogli e frutti da cui succhiano le sostanze nutritive. Tutte le specie sono caratterizzate da un estremo dimorfismo sessuale. I maschi adulti si distinguono nettamente dalle femmine, poiché sono sprovvisti di apparato boccale e sono estremamente difficili da vedere e da riconoscere in quanto assomigliano a piccoli moscerini. Questa caratteristica ha fatto sì che, ancora nell'ottocento, venissero scambiati per ditteri parassiti delle femmine. Quasi tutte le femmine di cocciniglie secernono speciali sostanze protettive spesso talmente imponenti che finiscono per ricoprire l'intero corpo dell'insetto, dandogli una conformazione esteriore molto particolare. Proprio a causa di queste caratteristiche, nell'antichità alcune cocciniglie venivano confuse con galle o con parti della pianta ospite. Le sostanze secrete dalle femmine sono molto importanti dal punto di vista sistematico e hanno una funzione protettiva che rende spesso insoddisfacenti o inutili i più potenti insetticidi di sintesi se vengono applicati nel momento sbagliato. Le cocciniglie femmine, una volta che si fissano ai tessuti della pianta, non se ne distaccano più fino alla morte. I danni che provocano consistono nella sottrazione di linfa e nell'emissione di abbondante melata su cui si sviluppano microrganismi fungini che per il loro colore nerastro deturpano la pianta dal punto di vista estetico. Nei casi di forte infestazione, oltre al danno estetico la pianta subisce un rapido declino vegetativo, con ingiallimenti e consistenti defogliazioni della vegetazione. La diffusione attuale di molte specie di insetti, tra cui le cocciniglie, è ben diversa da quella originaria. Con il tempo infatti molti parassiti sono diventati cosmopoliti in virtù della loro dispersione passiva legata al trasporto di piante infestate da un continente all'altro.
Negli ultimi cinquant'anni, a seguito dell'intensificarsi dei flussi commerciali, sono stati introdotti accidentalmente in Italia oltre un centinaio di insetti esotici, fra cui diverse cocciniglie. Una volta che questi parassiti si sono insediati in un nuovo territorio, la loro diffusione avviene naturalmente sia per la migrazione di individui da una pianta all'altra, sia per la dispersione operata dal vento, dagli uccelli o dall'uomo.