Fitosanitario e difesa delle produzioni

Cancro della corteccia del castagno

Cryphonectria parasitica

Cryphonectria parasitica

Il cancro corticale del castagno è una pericolosa malattia causata dal fungo Cryphonectria parasitica.  Il parassita attacca particolarmente piante del genere Castanea ma può presentarsi, sia pure in modo meno dannoso, anche su esemplari appartenenti al genere Quercus. L’agente patogeno, originario dell'Asia, è stato introdotto in Nord America agli inizi del '900 e poi in Europa, dove è stato segnalato fin dal 1938.

In Italia la malattia si è rapidamente diffusa negli anni a cavallo della Seconda guerra mondiale, divenendo ubiquitaria in tutta la penisola. Proprio in Italia, a partire dagli anni '60, sono stati notati cancri anomali, che non provocavano la morte dei soggetti colpiti; responsabili di questo tipo di infezioni erano ceppi ipovirulenti del parassita. Ciò ha permesso la messa a punto di un sistema di lotta biologica basato sulla diffusione di tali ceppi.


Sintomi

Le manifestazioni tipiche della malattia sul castagno comportano la presenza, sulla corteccia, di macchie irregolari, color rosso mattone, che gradualmente si allargano. Successivamente, a livello di tali macchie la corteccia si rigonfia fino a lacerarsi, lasciando intravedere il tessuto morto sottostante di colore giallastro. Asportando la corteccia infetta, si possono notare ai margini del tessuto vivo feltri miceliali color giallo crema, che assumono una caratteristica disposizione a ventaglio.

L’albero reagisce tentando di cicatrizzare il tessuto distrutto, ciò dà origine alle classiche necrosi corticali chiamate comunemente cancri. Allorché il fungo ha colonizzato tutta la circonferenza di un tronco o di un ramo, la porzione distale della parte colpita dissecca.

Le foglie avvizziscono ma rimangono appese ai rami colpiti assumendo il tipico aspetto a bandiera. La presenza di rami con foglie secche durante la stagione vegetativa o in inverno è un tipico indizio di un attacco da cancro corticale del castagno.

L’emissione di un elevato numero di rametti epicormici sotto l’area infetta rappresenta un altro rilevante elemento di diagnosi della malattia.

Ceppi ipovirulenti di C. parasitica causano cancri lenti nella crescita e superficiali, che non hanno esito letale per gli organi colpiti e che presentano spesso una tipica colorazione nerastra.

Con il tempo, quindi, la diffusione naturale di tali ceppi ipovirulenti e dei cancri anomali ha ridotto la pericolosità della malattia.

I danni maggiori si registrano spesso nei giovani impianti, determinati da innesti mal protetti o da errate operazioni di potatura che possono favorire gli attacchi del parassita.

Sulle querce i cancri sono meno visibili e la gravità della malattia in genere è minore, ma gli individui malati possono rappresentare un serbatoio di diffusione del patogeno nell'ambiente.


Epidemiologia

Il parassita responsabile del cancro corticale è un fungo ascomicete che si conserva per tutto l'anno sulle piante malate e si diffonde tramite spore e conidi, trasportati dal vento e dall'acqua piovana. Dal momento che quest’ultimi si posano su alberi di castagno con ferite fresche (microferite da crescita, rotture di rami, ferite da potatura e da innesto) possono penetrare nella corteccia e dare origine a nuove infezioni.

Lo sviluppo della malattia dipende, quindi, dalle condizioni ambientali e dallo stato di recettività dell'ospite.


Prevenzione e lotta

Nei confronti di questa fitopatia, è di fondamentale importanza la messa a punto di una serie di norme di profilassi.

Ecco le principali indicazioni da rispettare:

  • eliminare tramite tagli di potatura tutte le branche disseccate e allontanare dal campo il materiale di risulta;
  • per tutte le operazioni che comportano tagli e ferite alla pianta, è consigliabile una regolare disinfezione degli attrezzi utilizzati tramite fiamma o alcool al 70 %, in modo da evitare di diffondere la malattia.

Le proprietà dei ceppi ipovirulenti vengono sfruttate, nei castagneti da frutto, per la messa a punto di metodiche di lotta biologica, al fine di ottenere la formazione di cancri anomali capaci di bloccare la diffusione della forma maggiormente aggressiva del fungo.

Un aspetto da sottolineare riguarda l'estrema suscettibilità del punto di innesto alla malattia, tanto che sia i ceppi ipovirulenti sia quelli normali possono provocare su di essi infezioni che portano al disseccamento del getto.

 Di conseguenza è indispensabile:

  • utilizzare attrezzi sterilizzati e marze provenienti da piante non infette;
  • proteggere la ferita dall’ingresso di patogeni utilizzando appositi materiali ed eventualmente mastici dedicati.


Informazioni per i vivaisti

Per coloro che vendono ad altri operatori professionali materiale di moltiplicazione e piante del genere Castanea sativa, oltre a rispettare le buone pratiche di gestione fitosanitaria sopra descritte, in quanto vivaisti, devono rispettare quanto previsto dalla normativa nazionale ed Europea.

Il Regolamento di esecuzione (UE) 2019/2072 ha classificato il cancro corticale del castagno come Organismo Regolamentato Non da Quarantena (ORNQ), la cui soglia per i materiali di moltiplicazione delle piante da impianto deve essere pari a 0%. Il controllo degli ORNQ è di competenza dell’operatore professionale, il quale deve, attraverso puntuali autocontrolli delle produzioni, accertare l’eventuale presenza della malattia e intraprendere le azioni correttive richieste dalla normativa.

Ai fini della produzione e commercializzazione dei materiali di moltiplicazione e delle piante da frutto deve inoltre essere rispettato quanto indicato all’interno del Decreto Legislativo 2 febbraio 2021 n. 18, requisiti della certificazione dei fruttiferi.

A tal proposito il Settore Fitosanitario e Difesa delle Produzioni dell’Emilia-Romagna ha redatto il Quaderno 5 “Produzione di materiali di moltiplicazione del castagno da frutto – buone pratiche fitosanitarie”,  un manuale di supporto agli operatori professionali del settore vivaistico che ha lo scopo di aiutarli a rispettare i nuovi impegni introdotti dalla normativa fitosanitaria. 


PER APPROFONDIRE

Cryphonectria parasitica (ENDOPA)[Photos]| EPPO Global Database

 

NORMATIVA

Decreto Legislativo 2 febbraio 2021 n. 18
Norme per la produzione e la commercializzazione dei materiali di moltiplicazione e delle piante da frutto e delle ortive in attuazione dell’art. 11 della legge 4 ottobre 2019 n. 117, per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/2031 e del Regolamento (UE) 2017/625

Regolamento (UE) 2016/2031 relativo alle misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante (2.56 MB)

Regolamento di esecuzione (UE) 2019/2072 che stabilisce condizioni uniformi per l’attuazione del Regolamento (UE) 2016/2031

 

A CHI RIVOLGERSI

Lucia de Simone

Raluca Duma Marghidan

Dario Ferrari

Costanza Cacioli

Tiziana Baschieri

 

Azioni sul documento

ultima modifica 2024-02-16T12:07:19+02:00
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